di Fritz Walter |
Dieci! Come il numero di maglia dei più grandi calciatori di sempre: Platini, Pele, Messi… Maradona. Il primo Ronaldo di nero-azzurro vestito! Dieci! Come i comandamenti che dovrebbero guidare la vita di ogni bravo cristiano. Praticamente, il sacro e il profano, lasciando a ognuno la scelta di cosa è sacro e cosa è profano.
E ancora. Il dieci, secondo Pitagora, è considerato il numero perfetto, come anche l’annullamento di tutte le cose. Oppure, il dieci in numerologia è il simbolo di ottimismo e di atteggiamento positivo.
Infine, dieci, come il numero di uscite di Elettronica AV che, da quando come FW Communication ne siamo diventati editori, ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista nel panorama dell’editoria specializzata di settore. C’è voluto un radicale restyling (proprietà, grafica, mailing e soprattutto contenuti), ma gli sforzi sono valsi la pena. Se, poi, contestualizziamo questo successo nel periodo più buio di sempre in termini di rapporti sociali (no fiere, no eventi, no congressi e, spesso, no appuntamenti) il risultato raggiunto acquisisce ancora più peso.
Ma, forti dell’ottimismo e dell’atteggiamento positivo che ci ha spronati fin dall’inizio, abbiamo portato avanti il nostro lavoro nonostante il Coronavirus e tutte le sue varianti, ivi compresa la poco nota, ma molto fastidiosa variante cremonese (solo per intenditori)!
In questi 20 mesi, tutto è cambiato. È cambiato il modo di lavorare e sono cambiati i mercati, con il mondo dell’elettronica che tutto a un tratto si è trovato catapultato sulle prime pagine dei quotidiani per via di una carenza di componentistica mai vista prima. C’è voluto lo “shortage” per far conoscere al popolo tutto il nostro mercato. È cambiato il mondo politico o, peggio ancora, il mondo socio-politico, dove il cambio di presidenza negli Usa con l’ultrasettantenne Joe Biden e lo tsunami, soprattutto culturale, che sta attraversando l’Afghanistan, ci hanno fatto capire quanto tutto sommato il mondo sia piccolo.
E noi, cittadini di questa povera Italia, che ci arrabattiamo tra vaccini (in arrivo la terza dose) e “green pass”, tra liti di Governo sul Reddito di Cittadinanza o sulla riforma della giustizia (a proposito, avete letto il libro del defenestrato ex magistrato Palamara? Da brividi…) restiamo in attesa. Aspettiamo, infatti, di capire chi tra l’attuale Presidente Mattarella e Mario Draghi, siederà per i prossimi 7 anni al Quirinale, con tutte le responsabilità che ne conseguono, soprattutto in ambito “giustizia” se si pensa che il vincitore sarà il prossimo capo del Consiglio superiore della magistratura, e aspettiamo di vedere quando ci sarà concesso di andare alle elezioni.
Qui non c’è la bionda da conquistare; il marito/governo è già stato brillantemente salvato ma, sfortunatamente, nessuno si farà venire i sensi di colpa della serie “sedotto e abbandonato”, perché troppi sono interessati alla propria poltrona e alla conseguente pensione. Troppe volte l’abbiamo visto e il risultato è sempre lo stesso. Verrebbe da chiedersi: “Ma perché lo fate?” L’unica risposta che mi viene in mente è quella del Marchese del Grillo… Amen!