Lombardia, Emilia Romagna e Veneto guidano la classifica per numero di “invenzioni” tutelate: da queste regioni proviene il 60% dei brevetti europei e dei disegni e modelli comunitari; esse spiegano anche il 55% dei marchi dell’Unione europea. Lo dicono i dati Unioncamere–Dintec sui nuovi brevetti pubblicati dall’Epo e sui disegni e i marchi depositati presso l’Euipo.
Brevetti: Milano, Torino e Bologna al top
La Lombardia, con 1.363 brevetti pubblicati nel 2018, sui 4.251 totali, traina la classifica delle regioni italiane sulle domande di brevetto europeo. Seguono Emilia Romagna (710) e Veneto (540), Piemonte (446) e Toscana (350).
Il primato lombardo è in gran parte da attribuire a Milano, prima tra le province italiane con 715 brevetti pubblicati.
Alle sue spalle, Torino e Bologna (rispettivamente, con 303 e 300 brevetti), quindi Vicenza e Roma (con 194 e 180 domande depositate). Oltre l’86% di queste “invenzioni” si riferisce alle imprese; il resto viene dall’attività dei soggetti privati (9,2%) e degli Enti di ricerca, delle Università e delle Fondazioni (4,3%).
Le risorse per valorizzare la tutela della proprietà industriale
Se le tecnologie industriali e dei trasporti sono le più brevettate dagli italiani in Europa, lo stile delle imprese italiane si traduce nella crescita dei disegni e dei marchi, come titoli privilegiati per la tutela della loro proprietà industriale.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti messo a disposizione delle Pmi, delle start-up innovative, dei Centri di ricerca e delle Università, nuove risorse per estendere e per valorizzare i loro titoli di proprietà industriale. Sono misure sulle quali Unioncamere è impegnata dal 2009, in collaborazione con Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale-Uibm.
Nel decennio l’ente ha gestito oltre 56 milioni di euro di agevolazioni per i marchi e i disegni delle Pmi: ciò ha consentito a quasi 4mila imprese di effettuare la registrazione di oltre 4mila marchi all’estero, di valorizzare 643 disegni e modelli con progetti di sviluppo produttivo e commerciale e 44 marchi storici.
“L’innovazione e la tutela della proprietà intellettuale sono fondamentali per consentire al nostro sistema produttivo di essere competitivo sui mercati esteri”, ha sottolineato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli. “E il loro effetto sulle economie territoriali è significativo. In Italia un posto di lavoro su 3 si trova nelle aziende che fanno un uso intensivo di marchi e brevetti; queste aziende contribuiscono da sole al 46,9% del nostro Pil. Gli investimenti nello sviluppo dei prodotti dell’attività intellettuale rappresentano ormai il 16,3% degli investimenti delle imprese”.