RS Components: la Digital Company che offre servizi di valore

Lo storico distributore multicanale RS Components prosegue nella sua strategia di cambiamento che l’ha portato, come ci racconta Diego Comella, Managing Director Italy, ad affermarsi come “Digital Company” in grado di fornire al mercato non solo prodotti, ma anche servizi ad alto valore.

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Diego Comella RS Components

di Laura Reggiani |

Con una consolidata presenza sul mercato fatta di oltre 50 anni di storia, il Gruppo RS si è affermato nel tempo per la distribuzione del più ampio portafoglio di prodotti di elettronica, automazione e manutenzione e per la celerità del servizio di consegna. Negli ultimi anni la società si è dedicata a una profonda trasformazione digitale, mettendo a sistema il digitale e l’innovazione con la relazione umana e la personalizzazione del rapporto, arrivando a proporsi come “digital company” che oggi fa transitare il 70% delle proprie vendite attraverso il canale e-commerce. Alla guida dell’azienda in Italia troviamo Diego Comella, che in qualità di Managing Director Italy sta guidando da due anni il team italiano verso il consolidamento dell’obiettivo aziendale di diventare punto di riferimento e prima scelta per clienti e fornitori, potenziando il supporto ai clienti e affiancandoli lungo tutto il loro percorso dalla progettazione, alla produzione, alla manutenzione fino alla consegna del prodotto, diventando un fornitore di servizi a valore aggiunto.

Come si è evoluta RS negli ultimi anni? 

Negli ultimi anni RS Components è diventato un distributore multicanale globale, con una offerta di prodotti e di servizi rivolta ai più svariati settori industriali, dai trasporti alle utility, dal ferroviario all’alimentare, accelerando moltissimo nel percorso di trasformazione digitale. RS è stata la prima società a inventare nel 1997 nel Regno Unito un sito transazionale B2B, dimostrandosi ancora una volta pioneristica; da allora gli investimenti in ambito digitale non si sono mai fermati e lo confermano i circa 100 milioni di euro che ogni anno vengono investiti per mantenere l’infrastruttura digitale e il team che la gestisce. È importante sottolineare anche il tema delle acquisizioni, che per RS hanno il duplice obiettivo di aumentare il fatturato e di acquisire le competenze specifiche che ci possano permettere di penetrare nuove aree di mercato. Penso, ad esempio, oltre all’acquisizione di Allied negli Usa, a quella di Iesa, provider di soluzioni e servizi per la gestione degli acquisti in outsourcing, di Monition, azienda specializzata nella manutenzione preventiva, di OKdo nell’ambito dei Single Board Computer, di Needlers, fornitore di dispositivi di protezione individuale e di Syno- vos, player di riferimento nelle soluzioni di supply chain integrata. In tutti i casi si tratta di operazioni che ci hanno permesso di acquisire nuove importanti competenze.

Nel mondo della distribuzione “multicanale” RS si confronta con player di assoluto rispetto. Quali sono i suoi punti di forza?

Credo sia difficile trovare sul mercato dei soggetti che possono essere considerati veramente competitor diretti di RS. Sono infatti molti i punti di forza e gli elementi che ci differenziano dagli altri player: la presenza globale in 32 Paesi nel mondo; un catalogo di 600mila prodotti disponibili a stock in 24 ore e un’offerta estesa di 2 milioni di prodotti disponibili su richiesta; una linecard con 2.500 fornitori di prestigio; la capacità di operare e di essere presenti durante tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione alla prototipazione, dalla produzione alla manutenzione; l’aver saputo affiancare alla parte digitale un’anima umana e una struttura capillare sul territorio, fatta di professionisti e consulenti dedicati al supporto.

Inventory, manutenzione, progettazione e procurement sono le aree in cui intendete specializzarvi nell’offerta di servizi. Ci può spiegare meglio in cosa consiste questo obiettivo?

Abbiamo scelto queste quattro aree per proporre un’offerta di servizi di alto livello. Nell’area dell’inventory, ossia della gestione dello stock, proponiamo servizi con piattaforme che nelle linee di produzione permettono di scansionare il prodotto mancante e far partire direttamente l’ordine attraverso il procurement dell’azienda. Nell’area della manutenzione, operiamo con un team di 50 ingegneri specialisti che si occupano di monitorare il funzionamento degli impianti e di attuare in caso di necessità programmi di manutenzione preventiva e prescrittiva. Nell’ambito della progettazione ci muoviamo con gli specialisti di OKdo e con il supporto della comunità di DesignSpark, per aiutare i progettisti a dare concretezza alle loro idee. Nell’area del procurement, invece, possiamo mettere a disposizione delle aziende dei software proprietari per la gestione dei processi di acquisto, che hanno il vantaggio di ridurre il numero dei fornitori, monitorare la spesa, non avere immobilizzi di magazzino e liquidità.

Dalla vendita di componentistica elettronica deriva circa il 40% del vostro business. Quali sono le strategie specifiche per questo settore?

L’elettronica è da sempre un focus importante per RS e non può essere altrimenti, soprattutto se si considerano i trend di mercato, come quelli in atto nell’Internet of Things o nell’elettrificazione, che presentano enormi opportunità di crescita. Certo, abbiamo ancora del lavoro da fare per migliorare la nostra proposta in questo settore e avere una maggiore disponibilità di prodotti. Vogliamo confermarci come player di riferimento in un mercato per noi strategico come quello della componentistica elettronica, e in questo senso già nei prossimi mesi assisteremo a importanti ampliamenti dell’offerta.

Nel 2022 RS festeggerà i 30 anni di presenza sul mercato italiano. Che ruolo riveste l’Italia nelle strategie del gruppo?

L’Italia è il secondo mercato manifatturiero in Europa e per il gruppo RS rappresenta un “tier one market”. Le aspettative sono molto elevate, così come lo sono gli investimenti che il Gruppo ha intenzione di portare avanti nei prossimi anni per accelerare un processo di crescita che non sarà solo organico, ma che prevede anche possibili acquisizioni. Con il gruppo condividiamo i valori fondanti e gli obiettivi, la vocazione all’innovazione, la centralità del cliente, la celerità del servizio, ma abbiamo sviluppato negli anni delle specificità. Penso ad esempio alla promozione del “Made in Italy” attraverso una piattaforma dedicata, che ci ha permesso di lanciare sul mercato diversi produttori italiani. Esistono infatti delle eccellenze italiane, delle aziende emergenti spesso molto piccole che, attraverso una vetrina come la nostra possono essere valorizzate e avere uno sbocco sul mercato.

Come vede RS proiettata nei prossimi 5 anni? Quali saranno le sfide future da affrontare?

Come accennavo, RS è particolarmente attenta al tema della servitizzazione; puntiamo molto sull’offerta di servizi avanzati e sull’attenzione al cliente e alle sue esigenze, e siamo convinti che questo ci offra delle reali e importanti possibilità di differenziarci sul mercato, uscendo da quella “commodity box” in cui siamo tutti uguali e la concorrenza è data solo dal prezzo. Vogliamo differenziarci sul mercato e lo faremo continuando a investire, anche in Italia, nell’acquisizione di nuove competenze specialistiche.


L’intervista integrale è pubblicata sul numero 6 di Elettronica AV

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