Nata nel 2015 a Brescia, Isinnova è una realtà aziendale fatta di dodici professionisti e circa 40 collaboratori esterni. A fondarla, cinque anni fa, è stato, insieme all’imprenditore Alvise Mori, Cristian Fracassi, ingegnere edile e architetto, con un Dottorato in ingegneria dei materiali e un Master in Economia e Sviluppo dell’idea di Business.
“Siamo nati con il proposito di realizzare le idee di aziende, imprenditori e privati”, dice Fracassi, evidenziando come il termine “realizzare” abbia sempre avuto per la sua azienda un significato molto concreto, fisico. “Ci occupiamo di progettazione, prototipazione, brevettazione, ossia di attività atte alla trasformazione delle idee in progetti concreti e industrializzabili”. In cinque anni Isinnova ha ascoltato 400 inventori.
Oggi l’azienda fattura quasi un milione di euro e ha avviato, nel 2020, un proprio laboratorio interno di prototipazione, che viene messo a disposizione anche come service per i clienti. “Il nostro team di professionisti segue progetti sia dei clienti sia sviluppati internamente. Al momento sono circa 30 i progetti attivi”.
È corretto definirvi un incubatore di tipo privato?
È corretto, ma allo stesso tempo è oggi riduttivo. Isinnova ama le sfide e seleziona accuratamente i progetti da incubare in forma privata, ma allo stesso tempo offre servizi di consulenza in diverse aree: progettazione, ottimizzazione aziendale, marchi e depositi, marketing, con la stessa mission di sempre, ossia supportare, e in alcuni casi incubare, le idee e i progetti dei propri clienti. Questa attività di consulenza è il risultato delle competenze maturate nel corso di questi anni.
Offrite programmi di accelerazione?
No. Non offriamo programmi di acceleazione; piuttosto, ci occupiamo di “accelerare” i progetti che sono nati da idee sviluppate internamente, come il sistema Brix e Pharmadome. Brix è un sistema inizialmente ideato per costruire tempestivamente, e senza il bisogno di manodopera specializzata, case di emergenza in zone colpite da eventi sismici. Pharmadome è invece nata come startup nel luglio 2019 sulla base del progetto di realizzazione e commercializzazione di un dispositivo medico, Simopod®, un distanziatore per ferite in TPE (elastomero termoplastico) medicale anallergico. Anche se non siamo degli acceleratori in senso proprio, siamo aperti all’ascolto di idee di qualunque sorta ed estrazione. Certo, prediligiamo i percorsi che passano attraverso la prototipazione di prodotti e sistemi.
Quali sono le tecnologie sulle quali siete focalizzati?
Il nostro focus sin dagli albori è la stampa 3D; è in questo ambito che abbiamo approfondito le nostre conoscenze. Tutto quanto concerne la trasformazione di un’idea in un oggetto fisico è il nostro pane quotidiano, ciò di cui abbiamo esperienza e in cui investiamo le nostre risorse. La stampa in 3D è lo step conclusivo del processo di trasformazione sopra descritto. Più nello specifico, di recente ci siamo specializzati nella modellazione di prototipi con stampa siliconica.
Avete raggiunto grande notorietà la scorsa primavera, con le valvole salva- vita destinate ai pazienti Covid in fase di emergenza. Come si è evoluto quel progetto? È stato un punto di partenza per un’espansione del vostro business?
Il progetto è nato del tutto spontaneamente, da un’idea comunicataci da un medico e, a sua volta, suggerita da una necessità impellente: realizzare valvole per i respiratori ospedalieri in un momento in cui l’approvvigionamento era impossibile. Oggi l’emergenza è fortunatamente rientrata e il progetto si è concluso. È stata un’esperienza significativa perché abbiamo offerto il nostro servizio alla comunità in un momento di bisogno e saremo entusiasti di farlo ogni volta che l’umanità richiederà il contributo degli inventori. È un dato di fatto che la visibilità mediatica acquisita in quelle settimane abbia dato a Isinnova una grande credibilità, spendibile in ogni settore.