Quali sono le tendenze nel comparto dei componenti power per applicazioni di domotica? Il mercato richiede prodotti sempre più efficienti e miniaturizzati e le problematiche, a partire dai vincoli dimensionali da rispettare, sono impegnative per chi produce materiale elettrico destinato a sistemi domotici e per la building automation.
Gianni Zacchetti, Power Electronics Development Engineer di Vimar, ci aiuta a capire meglio i cambiamenti che stanno interessando l’universo della tecnologia di power supply per soluzioni, sistemi e dispositivi intelligenti, sia di gestione dell’impianto elettrico che per il controllo energetico in ambito residenziale e terziario (uffici, alberghi e marine solution). Zacchetti si occupa di tutti i prodotti wall charging che Vimar progetta, realizza e distribuisce sul mercato nazionale ed internazionale.
“I caricatori USB da parete fanno oramai parte della dotazione standard degli impianti elettrici domestici e civili. Chiunque utilizza dispositivi come tablet e smartphone richiede sempre migliori prestazioni dei sistemi di ricarica. Nel corso degli anni abbiamo assistito a una vera e propria escalation della potenza richiesta: all’inizio 10 W sarebbero stati sufficienti mentre ora 30W bastano appena”, dice Zacchetti, evidenziando come la scelta dei fornitori sia fondamentale per garantire le prestazioni richieste dal mercato.
La collaborazione tra Vimar e Power Coils
PowerCoils, realtà italiana con due sedi nazionali, a Merone (Como) e a Pescara, e tre sedi produttive tra Italia, Tunisia e Cina, fa parte a pieno titolo della filiera dei fornitori del power supply selezionata e approvata da Vimar. PowerCoils vanta oltre vent’anni di esperienza nella progettazione, produzione e fornitura al mercato di componenti avvolti customizzati in alta frequenza, trasformatori e induttori di potenza per switching per numerose applicazioni anche nel settore della domotica.
Tornando sui dispositivi USB di alimentazione da incasso, Zacchetti spiega: “Occorre tenere presente che esistono molti vincoli che creano problemi in fase progettuale. Il componente, per esempio, deve adattarsi alle dimensioni standard delle placche da incasso, le quali, nonostante la nascita e l’ottimizzazione dei dispositivi di alimentazione di questo tipo, offrono all’interno della cassetta sempre il medesimo spazio di molti anni fa. Non solo, dobbiamo affrontare anche le sfide legate alle temperature di esercizio”.
Ciò significa che quando la ricarica di un tablet o di un pc portatile richiede una potenza discreta, sopraggiungono inevitabilmente problemi termici da non sottovalutare. “Quello della temperatura è un problema che non può essere risolto completamente, ma si può fare molto attraverso la prototipazione. Purtroppo non esiste il componente perfetto. Riconosciamo in PowerCoils il partner tecnologico appropriato che ci assiste e ci supporta fin dalle fasi preliminari del progetto. Questo aspetto è meritevole di menzione perché risolvere le problematiche per tempo attraverso controlli incrociati con un continuo scambio di informazioni significa scongiurare altre probabili problematiche. Personalmente apprezzo molto anche la scelta compiuta dalla Direzione di PowerCoils (Roberto Colombo e Ciriaco Petruzziello, ndr) di assegnare un unico referente interno ad ogni cliente per garantire la continuità di assistenza e collaborazione durante tutte le fasi dell’iter del progetto. PowerCoils è sempre in grado di consegnarci un particolare esattamente come lo abbiamo voluto, nei tempi richiesti e a norma del protocollo per la corretta prescrizione”.
“La collaborazione con Vimar è motivo di soddisfazione per noi, il lavoro svolto a stretto contatto con loro è il risultato della profonda stima reciproca. Il nostro modello di business si adatta alle loro esigenze. PowerCoils ha scelto di specializzarsi anche nella realizzazione di prototipi e di successive campionature per virtualizzare i processi di fabbrica e produrre nella piena conformità delle normative e delle specifiche previste dal settore”, commenta Ciriaco Petruzziello, Senior Sales Manager di PowerCoils.
C’è un altro punto che Zacchetti sottolinea, e riguarda le criticità derivanti dalla tendenza al rimpicciolimento dei dispositivi meccanici che, attenendosi alle leggi della fisica per quanto riguarda numero e tipo di funzioni del componente da realizzare, ne vincolano l’integrazione all’interno di una custodia identica, nel volume, ora come in passato. “Il team di lavoro R&D di PowerCoils ha compiuto notevoli sforzi nella ricerca di materiali innovativi più performanti e nello studio sperimentale di tecniche costruttive adatte ad ottimizzare la resa del componente stesso. Sono riusciti ad aumentare la densità di immagazzinamento della carica nel rispetto dei vincoli di spazio. Ma non è tutto, una volta “trovata la quadra” per gli aspetti tecnici, il prodotto che ci hanno proposto ha soddisfatto normative e specifiche di affidabilità e sicurezza ed è stato validato”.
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