Assil: si accendono le luci sul mercato

Nel 2021 il mercato dell’illuminazione in Italia ha avuto un buon andamento, registrando un costante aumento di ordini e fatturato. Per fare in modo che questa tendenza positiva prosegua, è fondamentale, secondo gli addetti ai lavori, mettere sempre più in evidenza i benefici dell’utilizzo di tecnologie che consentono di risparmiare energia e offrire luce di qualità, contribuendo al benessere delle persone

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AldoBigatti Presidente ASSIL

Oltre il 65% del mercato italiano dell’illuminazione è rappresentato da Assil, l’Associazione Nazionale Produttori Illuminazione che, costituita nel 1995, raggruppa circa 80 aziende appartenenti a tre comparti: apparecchi di Illuminazione, componenti elettrici per apparecchi e impianti, sorgenti luminose e LED. Le realtà associate realizzano un fatturato complessivo di 2,8 miliardi di euro e impiegano circa 8.700 addetti. Assil è federata a Confindustria Anie e socio fondatore di LightingEurope. Abbiamo chiesto al presidente di Assil, Aldo Bigatti, di “fare luce” su un settore che vede le aziende italiane orientate in particolare all’export e riconosciute in tutto il mondo per la loro capacità di proporre prodotti innovativi e di design, senza compromessi in termini di qualità e affidabilità.

Che cosa può dirci sull’andamento del settore illuminazione nell’anno appena concluso?

Il trend del settore, che abbiamo riscontrato sin dall’inizio del 2021, è sicuramente positivo. Secondo i più recenti dati Istat, nel periodo luglio-settembre 2021 il fatturato totale ha mostrato un incremento annuo del 4,3% (+12,2% la corrispondente variazione per l’industria elettrotecnica e +15% per la media del manifatturiero). Dopo gli ampi rimbalzi mostrati nei trimestri precedenti, che scontano il confronto con i livelli molto bassi del 2020, il ritmo di recupero è positivo, ma con segnali di attenuazione, che farebbero presagire l’avvio di una fase di “normalizzazione” degli andamenti dopo i drammatici eventi dell’ultimo anno. Si rileva un recupero sul fronte della domanda sia interna che estera, registrando nella media del primo semestre 2021 una variazione cumulata acquisita per l’export italiano di tecnologie per l’illuminazione positiva e superiore al 25%.

È stato eletto alla presidenza alla fine di un anno eccezionale come il 2020: che cosa ha rappresentato la pandemia per il vostro settore?

Dall’avvento della pandemia, nel primo trimestre 2020, Assil ha deciso di condurre un’indagine periodica per valutare le ripercussioni dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sulle imprese associate. Dalle prime due ricerche (che fotografavano la situazione da gennaio a giugno) è emerso un quadro drammaticamente negativo, in cui solo il 12,8% delle aziende erano totalmente operative, anche a livello produttivo, mentre il 15,4% dichiaravano di essere completamente chiuse. Le principali problematiche allora evidenziate dalle imprese riguardavano, in particolare, il rallentamento della domanda di beni e servizi, la difficoltà nel reperimento delle materie prime, problemi nei pagamenti da parte dei clienti e mancanza di liquidità. Solo da settembre 2020 ci sono stati i primi segnali in controtendenza, con oltre il 97% delle imprese che dichiaravano di essere totalmente aperte, confermando la ripresa della capacità produttiva, che il 76,7% delle imprese indicava superiore del 90% rispetto al primo bimestre 2020 e in aumento del 5,3% rispetto al 71,4% del periodo precedente (gennaio/febbraio2021). Nel 2021 è stato costante il miglioramento dell’andamento di ordini e fatturato, a conferma di una robusta ripresa del settore.

Quali sono le criticità che oggi gli associati si trovano ad affrontare e come impattano digitalizzazione e sostenibilità sulle imprese del comparto?

Attualmente sono essenzialmente due le grandi criticità che riguardano gli associati Assil, e che sono presenti in vari comparti industriali: la scarsità delle materie prime e dei componenti elettronici e i problemi legati ai trasporti e al settore della logistica in generale. Per quanto riguarda digitalizzazione e sostenibilità, con l’evoluzione legislativa le aziende sono chiamate ad una sempre maggiore sostenibilità ambientale, appunto. e interoperabilità. La transizione da economia lineare a economia circolare richiede lo sviluppo di un sistema di produzione e consumo che scorpori la crescita economica dall’uso intensivo delle risorse e dagli impatti ambientali, creando più valore, diminuendo i costi e riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente. Diventa fondamentale quindi per le aziende lo sviluppo di sistemi produttivi più efficienti e l’applicazione di strategie di eco-innovazione e di eco-progettazione. Sono queste le sfide che le aziende del nostro settore stanno affrontando mantenendosi al passo con l’evoluzione del settore.

In quale dei tre comparti produttivi che rappresentate pensa ci siano le migliori opportunità di crescita? Perché?

L’evoluzione del mercato implica una crescita generale del settore a trecentosessanta gradi, principalmente legato allo sviluppo negli ambiti dell’Internet of Things e Internet of Lights e dell’interoperabilità dei prodotti.

Quali elementi si riveleranno determinanti in futuro per stimolare la domanda?

Nel nostro settore è fondamentale una maggiore sensibilizzazione e informazione del mercato sui benefici offerti dall’utilizzo delle nuove tecnologie che consentono, oltre al risparmio energetico, una luce di qualità dove serve e quando serve e il benessere delle persone. Parliamo quindi dei concetti di Smart Lighting e Human Centric Lighting.

Il concetto di Human Centric Lighting è dunque ancora in auge?

È un concetto sempre attuale, che rappresenta un profondo cambiamento culturale, in linea con la ricerca di un rapporto più sano ed equilibrato con l’ambiente in cui viviamo. L’illuminazione può influenzare il comportamento umano in modo significativo. Non solo ci consente di vedere, ma condiziona anche il nostro stato d’animo e il rendimento. Il nostro corpo, infatti, presenta una relazione complessa con la luce naturale in tutte le sue caratteristiche, quali il colore, l’intensità e l’orario della giornata. In assenza di luce naturale, le sorgenti di luce artificiale possono giocare un ruolo vitale per lo svolgimento delle nostre funzioni giornaliere. Quindi si parla di Human Centric Lighting per riferirsi ad una tipologia d’illuminazione finalizzata al nostro benessere e alla nostra salute, in grado di adattarsi al nostro ritmo circadiano, prevenire disturbi del sonno e favorire la concentrazione.

Quando invece parliamo di Smart Lighting, oggi, di cosa parliamo?

Oggi si parla di una tecnologia di illuminazione progettata per l’efficienza energetica, il benessere e la sicurezza. Ciò può includere dispositivi ad alta efficienza e controlli automatizzati, che apportano regolazioni in base a condizioni quali occupazione dello spazio o disponibilità di luce diurna.

 

 

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