Con un fatturato che nel 2022 ha rag- giunto i 320 milioni di euro, Elemaster è un nome di rilievo tra i player italiani della subfornitura elettronica. Per il 2023 l’azienda di Lomagna (LC) conta di raggiungere i 400 milioni di euro e di continuare il percorso che l’ha vista registrare negli ultimi tempi un tasso di crescita del 15-20% annuo. Qual è il segreto di questo trend positivo? E quali sono le peculiarità del mercato in cui si muove, da oltre quarant’anni, l’azienda? Per capirlo, andiamo al suo cuore tecnologico: Eletech, la società di Elemaster che si occupa di sviluppo e progettazione elettronica. A guidarla è Marco Ferrari, direttore generale. “Il nostro settore è trainato essenzialmente dal mercato dei semiconduttori, un comparto al quale siamo legati a doppio filo, anche in virtù di partnership con fornitori di semiconduttori in silicio, dai quali compriamo grandi quantità di componenti e ai quali offriamo servizi d’ingegneria”, ci spiega Ferrari, in azienda da un anno ma con alle spalle un’esperienza ventennale nel settore dell’elettronica. Eletech è stata creata nel 2000 con l’obiettivo di migliorare i servizi di progettazione, ingegneria e validazione del prodotto e oggi costituisce, insieme a Elemaster Germany, l’International Design Center di Elemaster. La sinergia tra Eletech ed Elemaster è totale e, solitamente, i progetti sviluppati nel Design Center sono trasferiti in produzione in Elemaster: un aspetto, questo, vantaggioso per il cliente, che può così interfacciarsi, per la progettazione e la produzione delle schede, con due soggetti appartenenti alla stessa famiglia.
Qual è il core business di Eletech e quali sono i suoi mercati di riferimento?
Potrei sintetizzare dicendo che ci occupiamo di meccatronica nel senso più completo del termine. Facciamo sviluppo hardware, software e test engineering e forniamo servizi di progettazione integrata o modulare, secondo le esigenze del cliente. Ma ci occupiamo anche di progettazione su misura, analisi dei requisiti, sviluppo e validazione di apparecchiature elettroniche con il nostro laboratorio interno. Lavoriamo principalmente per i settori ferroviario, medicale, automazione, energia e industria, mercati nei quali l’elettronica, dagli anni Settanta ad oggi, è diventata sempre più determinante e si è, ovviamente, evoluta: oggi i componenti elettronici devono soddisfare potenze di calcolo ed elaborazione impensabili fino a qualche anno fa e necessitano di uno sviluppo software altrettanto avanzato. In molte applicazioni, pensiamo ai dispositivi medici o anche ai veicoli autonomi, sono richieste soluzioni che integrano elettronica, software e meccanica. In Eletech abbiamo 15 persone dedicate allo sviluppo hardware e altre 15 allo sviluppo software, mentre un team di cinque persone si occupa di progettazione meccanica. Il nostro output è un progetto, che include però anche la tecnica necessaria per testarlo quando entrerà in linea di produzione.
Il test, quindi, è parte integrante della vostra attività. Offrite anche altri servizi?
Abbiamo capito, nel tempo, che il mercato richiedeva una competenza ancora più specifica, che andasse oltre la progettazione. Per questo abbiamo istituito un laboratorio di test, dove eseguiamo prove di compatibilità elettromagnetica, test climatici e meccanici. Il laboratorio è conforme ai requisiti della ISO/IEC 17025 e, oltre a essere utilizzato internamente durante il ciclo di vita di un progetto, può rilasciare report di conformità direttamente ai clienti, che hanno così la garanzia di un progetto già testato. Parlando di servizi, nell’offerta di Elemaster questi hanno acquisito sempre più importanza, in linea con una tendenza che interessa tutti gli Ems. Ne offriamo diversi: gestione completa della supply chain del cliente, manutenzione di progetti sviluppati dai clienti, supporto per data analysis. In generale, il nostro obiettivo è avere una proposta Product as a service, ossia progettare e realizzare prodotti che, oltre a svolgere la loro funzione, siano anche abilitatori della gestione dei dati. Ci piace pensare di contribuire così alla cosiddetta trasformazione digitale.
Dal punto di vista geografico, invece, quali sono i confini del vostro business?
Il Gruppo Elemaster è presente in tutti i continenti e il nostro Design Center lavora per clienti dislocati in tutto il mondo, proprio perché siamo parte di un’azienda che ha sviluppato negli anni una vocazione internazionale. Il fondatore, Gabriele Cogliati, ha passato il testimone ai figli Valentina e Giovanni, rispettivamente Ceo e Cco, che hanno potenziato la presenza di Elemaster all’estero e continuano a investire in R&D, training e linee di produzione. Eletech stessa è frutto di questa politica di investimenti: è stata creata nel 2000 per offrire un servizio di ingegneria a supporto della produzione. Oggi ha un team di circa 50 ingegneri e ha all’attivo circa 700 progetti.
Quanto è competitivo il mercato in cui operate e come vi differenziate dalla concorrenza?
La nostra peculiarità è lavorare su volumi medio-bassi per un’ampia varietà di prodotti e, quindi, applicazioni. È questa una caratteristica che contraddistingue Elemaster fin dalla sua fondazione, nel 1978. Abbiamo competitor in tutti i settori in cui operiamo, ma la nostra scelta di focalizzarci su progettazione e produzione di volumi medio-bassi ci rende un punto di riferimento per tutte quelle aziende che difficilmente si potrebbero rivolgere ai colossi della produzione elettronica in conto terzi, che movimentano milioni di pezzi e hanno logiche di sviluppo e progettazione diverse da quelle di una realtà delle nostre dimensioni.
Quanto spazio c’è per l’innovazione nei vostri progetti?
Abbiamo competenze molto verticali e afrontiamo quotidianamente la sfida dell’innovazione nei diversi mercati in cui operiamo: il settore medicale, che si sta dotando di tecnologie robotiche sempre più sofisticate, software per la realtà virtuale, soluzioni d’intelligenza artificiale; il ferroviario, dove, anche se più lentamente, trovano spazio il cloud computing, l’IoT e l’IA come fattori abilitanti della predictive maintenance; il vending, per il quale telemetria, raccolta e analisi dei dati sono già delle realtà consolidate; il metering, uno dei primi settori a essere interessato dall’IoT. Inoltre, per Eletech fare innovazione significa anche supportare le startup. Elemaster è molto sensibile a questo tema, tanto da averne fatto un business vero e proprio. Negli anni sono state diverse le realtà che, grazie al nostro sostegno, da startup sono diventate imprese industriali o sono state acquisite da grandi aziende: è successo, ad esempio, a startup del settore Life Science e del lighting.
In conclusione, quindi, le sfide tecnologiche sono all’ordine del giorno. Ma è difficile trovare le persone giuste per affrontarle?
Senza dubbio reperire profili tecnici specializzati non è semplice e utilizziamo diversi strumenti, di marketing e di networking, per attrarre e trattenere collaboratori. Abbiamo delle partnership con il Cnr e il Politecnico di Milano, con il quale partecipiamo al Career Day, un evento che ci consente di entrare in contatto con ricercatori di alto profilo e che rappresentano un bacino interessante di figure che potremmo portare a bordo. Inoltre, anche la nostra vicinanza al mondo delle startup ha dei risvolti utili in tema di attraction e retention: da un lato le startup che ricevono il nostro supporto toccano con mano un contesto imprenditoriale e produttivo, che può risultare così attraente anche per chi deve iniziare un percorso professionale, dall’altro i nostri tecnici che entrano in contatto con queste giovani realtà possono scoprire tecnologie all’avanguardia e acquisire così nuove conoscenze e competenze, cogliendo interessanti opportunità di crescita. In definitiva, siamo una società di tecnologia ma la nostra vera ricchezza sono le persone: è su di loro che dobbiamo investire se vogliamo continuare a crescere.