di Alan Friedman | Joe Biden sta passando un brutto momento. Donald Trump sta riuscendo infatti a convincere milioni di americani che l’inflazione che non scende è colpa di Biden, così come i tassi d’interesse che la banca centrale non taglia sono anch’essi colpa di Biden. Oggi, nonostante l’evidenza mostri il contrario, la maggioranza degli americani pensa che l’economia vada male, ed è molto pessimista sulle prospettive. A causa dell’inflazione e del costo elevato di prestiti e mutui, gli americani credono, o sono stati convinti, che stavano meglio sotto Trump rispetto ad oggi. Questo non è vero, anzi è decisamente falso, ma la percezione diffusa è proprio questa. E questa rappresenta l’ennesima grana per Joe Biden, che fatica a superare Trump nei sondaggi.
L’economia Usa e i sondaggi
La realtà è che l’economia degli Usa sta andando bene, con previsioni per la crescita del Pil americano di almeno il 2% nel 2024, e con un tasso di disoccupazione pari al 3,8%, il livello più basso in cinquantaquattro anni, mentre la fiducia dei consumatori sembra essere alta.
Invece tanti americani, compresi quelli che credono Trump quando afferma di essere vittima di un accanimento giudiziario, accettano la sua verità, e mettono ancora in atto una “caccia alle streghe”, e credendo che sia Trump e non Biden ad avere vinto le elezioni nel 2020. Credono anche quando Trump descrive come “grandi eroi” quelli che hanno assistito all’insurrezione del 6 gennaio 2021 e che meritano tutti la grazia. Sono questi gli americani che accettano come la verità l’idea che Trump spaccia sull’inflazione, ovvero che è la colpa di Biden, e che anche i tassi di interessi alti sono colpa di Biden.
Parliamoci chiaro: l’inflazione, nei sondaggi, emerge come la questione più urgente per l’intero elettorato. Il sessantacinque percento degli americani afferma che l’economia andava bene durante la presidenza Trump, dimenticando però gli anni del Covid e la situazione economica di quel periodo. Soltanto il trentotto percento degli americani pensa che l’economia stia andando bene con la presidenza Biden.
Continuando con i sondaggi, solo il trentacinque percento degli americani, secondo la Brookings Institution, approva la gestione del problema inflazionistico attuale, mentre il cinquantacinque percento degli americani sostiene che l’economia andrebbe meglio se ci fosse di nuovo Trump alla Casa Bianca.
Biden e il suo team della Casa Bianca stanno cercando, disperatamente, di convincere la popolazione americana che le cose stanno andando veramente molto bene. Afferma Biden: “L’inflazione è calata di oltre il 60% dal suo picco, ma abbiamo ancora del lavoro da fare per ridurre i costi delle famiglie. Combattere l’inflazione resta la mia priorità”. Ma in pochi ci credono. E Trump continua ad attaccare, con un certo successo.
La questione mediorientale
Ora, dopo l’attacco dell’Iran contro Israele, si rischia l’escalation della guerra in Medio Oriente, e il prezzo dell’energia rimane volatile. I tagli dei tassi di interesse sono rinviati e probabilmente quando ci saranno, saranno inferiori a quelli attesi dai mercati finanziari. Quindi la situazione geopolitica non aiuta Biden, che già sta perdendo voti tra i giovani e i musulmani americani, che accusano il presidente di non essere in grado di tenere sotto controllo il primo ministro estremista di Israele, Benjamin Netanyahu.
Le azioni di Europa e Italia
In Europa, intanto, la Banca Centrale Europea ha dichiarato che bisogna aspettare fino a giugno per decidere se si possa iniziare una politica monetaria più espansionistica, e gli analisti credono che Christine Lagarde attenderà una mossa dalla Federal Reserve prima di agire, cosa che lei invece nega.
In Italia, il Governo ha presentato un Def basato sulla premessa che la crescita del Pil nel 2024 sarà “tendenzialmente” intorno a un punto percentuale. Invece la Banca d’Italia, il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione Europea prevedono per il Bel Paese un tasso di crescita più vicino allo 0,6% o 0,7%. Questa differenza significa che la famosa “coperta” è corta per i conti italiani. E quasi tutti i rischi nella zona euro sono al ribasso.
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