PMI: il digitale non può aspettare

Sono stati presentati in occasione del convegno di apertura di A&T a Torino i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano. Tra le aziende cresce la consapevolezza che la trasformazione tecnologica e la digitalizzazione dei processi produttivi sono una priorità per non perdere terreno competitivo sui mercati globali.

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PMI A&T
(Photo Daniele Bottallo - DB Studio Agency)

Tra le PMI italiane cresce la consapevolezza che la trasformazione tecnologica e la digitalizzazione dei processi produttivi sono una priorità per non perdere terreno competitivo sui mercati globali. Questo è in sintesi quanto emerge dalla ricerca presentata dall’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano in occasione del convegno di apertura della 17a edizione della Fiera Internazionale A&T Automation & Testing,  in programma all’Oval Lingotto di Torino dal 22 al 24 febbraio.

Secondo i dati annunciati nel corso dell’evento dal titolo Pmi italiane, tra innovazione, digitalizzazione e interconnessione territoriale. Cosa fare per crescere? tra le piccole e medie imprese italiane è cresciuta la consapevolezza che digitalizzarsi, innovare i propri processi sia ormai una priorità. Meno della metà delle PMI, infatti, considera la digitalizzazione ancora marginale rispetto ai propri settori di appartenenza oppure con costi ancora troppo elevati rispetto ai benefici.

È il Nord-Ovest a dare una spinta propulsiva importante rispetto allo sviluppo tecnologico del Paese: il 62% delle piccole aziende, infatti, crede e investe nel digitale, manifestando sensibilità alle IIoT – Industrial Internet of Things – e alla formazione. La partita dell’innovazione quindi non si gioca più solo sulla trasformazione tecnologica, bensì sull’upskilling e sul reskilling del capitale umano. Infatti, secondo la ricerca, l’89% delle imprese geograficamente collocate nel Nord-Ovest italiano ha avviato negli ultimi due anni attività di formazione per implementare le competenze digitali dei propri dipendenti, nonostante si debba osservare che spesso si tratta di eventi di formazione intrapresi in ottica estemporanea (workshop, webinar). La vera sfida oggi è quella di sistematizzare e connettere tutte le fasi produttive, implementando la raccolta e l’analisi dei dati, fondamentali in ottica di manutenzione predittiva e interoperabilità dei processi.

“La ricerca ha evidenziato quanto oggi sia fondamentale – guardando a una competitività non solo di breve, ma soprattutto di medio e lungo periodo – applicare in modo intelligente le nuove tecnologie. L’intelligenza siamo abituati ormai ad associarla, soprattutto nell’ambito dell’industria evoluta, al termine artificiale, tracciando quindi un percorso sempre più indirizzato al metaverso. Come indicano i dati annunciati questa mattina, le imprese – soprattutto le nostre PMI – hanno dimostrato di credere all’innovazione, di perseguire un nuovo trend di crescita caratterizzato dalla digitalizzazione, non solo delle macchine, ma anche del pensiero. Il presente e il futuro di questa epoca storica, ormai sdoganata come quinta rivoluzione industriale, non può che configurarsi come l’applicazione di una tecnologia umanistica, dove la cooperazione uomo-macchina rimane centrale. Ma non è sufficiente questo: occorre operare secondo una modalità non più individuale bensì sistemica. La competitività industriale sarà sempre più caratterizzata da una forte connessione tra distretti industriali e distretti territoriali, dove sarà determinante fare squadra, essere una squadra. Questo a livello locale, nazionale ed europeo. Noi come A&T continuiamo a credere che l’industria italiana abbia bisogno di crescere aggregando, mettendo a fattor comune competenze, tecnologie, esperienze e relazioni. Per questo abbiamo voluto investire aprendoci, attraverso A&T Vicenza in programma dal 25 al 27 ottobre, al territorio del Nord-Est, area di eccellenza di filiere industriali non presenti in Piemonte. La connessione e la contaminazione di filiere diverse in territori diversi non potrà che generare un valore aggiunto sia per il Nord-Ovest che per il Nord-Est, contraddistinti a livello industriale da filiere fortemente competitive a livello mondiale. È molto importante fare sistema per essere efficienti ed efficaci, questo vale tanto per le imprese quanto per i territori che hanno necessità di essere sempre più interconnessi condividendo esperienze e competenze, fondamentali per far crescere la competitività del nostro Paese” ha dichiarato il Ceo di A&T, Luciano Malgaroli.


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