Da 40 anni Comelec è sinonimo di elevati standard di servizio, qualità ed efficienza. Fondata da Roberto Rubiola nel 1983 a Collegno per la distribuzione di connettori su base regionale, il core business dell’azienda ha portato in dieci anni alla realizzazione di una struttura organizzativa e produttiva in grado di offrire una fornitura completa nell’ambito della connessione.
Nel 1993 in seguito all’espansione delle attività, Comelec ha spostato la propria sede a Buttigliera Alta, dove si trova l’headquarter e dove si svolgono anche le attività di progettazione e produzione. Tra i punti di forza dell’azienda, come ci spiega il direttore commerciale Loris Cavallotto, (nella foto) c’è sicuramente la specializzazione in prodotti particolari e in settori specifici, ma anche l’aver saputo negli anni diversificare il portafoglio con la distribuzione di soluzioni di potenza e con l’offerta ai clienti di servizi di progettazione ad alto contenuto tecnologico e la proposta al mercato di proprie soluzioni realizzate internamente.
Come è strutturata oggi l’azienda per operare sul mercato? Qual è oggi il vostro modello di business?
Forte di una presenza radicata prima sul territorio piemontese, Comelec ha raggiunto oggi una dimensione nazionale che si concretizza con cinque filiali sul territorio e circa 50 persone operative. Proprio recentemente abbiamo inserito nuovi venditori, arrivando a una struttura commerciale composta da 15 venditori che operano sul campo, cinque persone dedicate al customer service e tre Field Application Engineer, uno nella connessione, uno ai cablaggi e relativi servizi e uno dedicato al settore della potenza. Abbiamo esportato l’esperienza fatta in Piemonte prima in Lombardia e nel Veneto e poi siamo arrivati a coprire commercialmente tutta l’Italia e abbiamo anche incrementato i servizi offerti e le linee distribuite. Le collaborazioni con le più rilevanti aziende internazionali hanno permesso negli anni a Comelec di ampliare la propria offerta, sempre nella prospettiva di un totale orientamento al cliente, al fine di realizzare soluzioni innovative e all’avanguardia, sicure e di qualità. Oggi ci proponiamo come un distributore atipico, in grado di affiancare alla tradizionale distribuzione di componenti elettronici, anche attività e servizi che spaziano dall’assemblaggio dei connettori circolari al cablaggio, dalla progettazione di prodotti stampati con la tecnologia Multifusion S3 alla produzione di prodotti custom come le batterie per le e-bike, fino alla realizzazione di soluzioni complete per i settori dell’automotive e del lighting. Comelec è un’azienda in grado di venire incontro alle esigenze di ogni suo cliente: possiamo creare prodotti ad hoc, sulla base delle loro necessità, accogliere le loro richieste e accompagnarli verso la creazione del prodotto finale, offrendo servizi che comprendono la progettazione, la prototipazione e l’omologazione secondo le principali direttive europee.
Quali sono i settori di riferimento del vostro business? State anche approcciando i mercati internazionali?
Industrial drives, automotive, energie rinnovabili, elettromedicale, trazione, metering, lighting: sono questi i nostri mercati di riferimento. Si tratta di settori che stanno dando riscontri positivi sia dal punto di vista delle case commercializzate sia delle soluzioni da noi proposte ai clienti. Soluzioni da noi progettate che ci stanno dando una marcia in più rispetto al tradizionale distributore. Stiamo lavorando bene soprattutto in ambito automotive, con alcuni Paesi esteri, e anche se non abbiamo strutture nostre riusciamo a offrire supporto diretto ai clienti che operano sui mercati internazionali. Stiamo anche aggiornando il nostro sito web e prevediamo di partire nel 2024 con un nuovo progetto di e-commerce, rivolto non solo ai prodotti distribuiti, ma anche all’offerta di servizi di assemblaggio.
La connessione rientra tra le vostre attività principali. Come vi state muovendo in questo settore? Quali sono i brand e i prodotti di riferimento e quali servizi offrite a supporto?
Abbiamo diversi brand che trattiamo in distribuzione a livello nazionale; stiamo lavorando molto bene con Harting, Phoenix Contact, Amphenol, ITTCannon, Souriau-Eaton e Syntax. I connettori con cui abbiamo più penetrazione sono quelli da bordo macchina e fino ad arrivare a bordo macchina, non quelli da Pcb, e abbiamo ottimi riscontri anche dai connettori di potenza. Cerchiamo di dare il meglio di quanto proposto dai brand da noi distribuiti ai clienti attivi nelle applicazioni in ambito industriale, nei motori, nel ferroviario, nel medicale e nelle energie rinnovabili. Quello che ci differenzia è l’aver implementato un reparto di assemblaggio di connettori circolari conformi alle principali norme MIL-C-5015 e MIL-C-26482. Con lo scopo di fornire un servizio ad alto valore aggiunto e per garantire tempi di consegna rapidi, abbiamo anche stipulato contratti su licenza con Amphenol e con ITTCannon, quali unici assemblatori sul territorio nazionale. Presso i nostri stabilimenti vengono infatti costruiti i connettori di numerose famiglie di questi brand, che trovano oggi largo impiego nei settori in cui è richiesto un alto grado di affidabilità. Nel ferroviario e nel transportation vengono invece impiegati specifici connettori con carrozzeria rivestita in gomma Halogen Free ad alto isolamento. La cablatura è eseguita e resa possibile grazie ai più moderni e raffinati macchinari per la produzione di cablaggi.
Siete specializzati anche in ambito Power. Come si sta muovendo questo mercato, quali sono le applicazioni più interessanti?
Abbiamo scelto negli ultimi due anni di proporre sul mercato nuove linee e nuove case focalizzate nella potenza, come AS Energi, Tamura, StarPower, Schaltbau, a cui lo scorso giugno si è aggiunta anche Basic. Ci siamo concentrati su questi fornitori e sui loro prodotti ottenendo un’ottima riposta da parte dei clienti. La sensazione positiva avuta a inizio anno si è confermata e concretizzata durante tutto il 2023, quando siamo ritornati in modo pesante presso i nostri clienti del settore della potenza. Siamo soddisfatti anche del rapporto che si è instaurato con queste case, che ci permettono di offrire prodotti specifici per le esigenze dei nostri clienti e di lavorare insieme sulla customizzazione della soluzione. Tra le applicazioni più interessanti posso citare quella dell’elettrificazione; nel mondo della ricarica dei veicoli elettrici e in quello delle energie rinnovabili siamo molto ben posizionati, sia con i prodotti di potenza sia con le soluzioni di connessione Syntax.
Guardando in generale ai vostri clienti, notate attività di progettazione e produzioni interessanti? Quali sono i settori applicativi che vedete più in fermento?
In linea generale il mercato sta rallentando un po’ in tutti i settori, ma la nostra capacità di diversificazione ci ha permesso di attivare in passato progetti di cui stiamo raccogliendo oggi i frutti. Ci sono settori che vedo però in fermento. Penso, oltre all’elettrificazione, a quello della sensoristica, trainato dal passaggio ai motori elettronici, che sta crescendo molto, a cui noi proponiamo sensori di pressione, di livello ecc. Un altro settore per noi interessante è quello legato ai prodotti a supporto dell’abbattimento delle emissioni di CO2. Si tratta di una nuova sfida che abbiamo accolto con piacere, supportati anche da molti dei nostri fornitori.
Il 2023 sta per concludersi. Può farci un bilancio di quest’anno per la sua azienda e fornirci qualche indicazione su come si svilupperà il business il prossimo anno?
Il 2022 è stato un ottimo anno per Comelec, così come per molte altre realtà del nostro mercato. Come prevedibile non era possibile riportare ulteriori crescite e, infatti, il 2023 è stato un anno di stabilizzazione. Raggiungeremo gli stessi risultati del 2022 e questo non è poco. Molti spostamenti di consegne sul 2024 ci permettono comunque di iniziare bene l’anno, anche se non dobbiamo nascondere di avere risentito negli ultimi mesi di un lieve calo dell’ordinato. In sintesi, un 2023 stabile sul precedente e un 2024 che si apre con buone prospettive di crescita. Le preoccupazioni per il 2024, però, ci sono e sono legate alle tensioni geopolitiche e a una situazione economica internazionale complessa.
Quali sono le principali sfide che la vostra azienda si troverà ad affrontare in futuro?
Come stiamo vedendo, gli scenari sono in continuo e repentino cambiamento e potranno sicuramente portare delle ripercussioni anche sui nostri mercati. Le sfide sui prezzi rimangono, ma in Comelec abbiamo cercato di pianificare gli acquisti delle materie prime e dei componenti per noi indispensabili. Oggi abbiamo dei magazzini più alti, ma abbiamo in casa il materiale che sapremo trasformare in nuovi prodotti da vendere ai nostri clienti e questo ci permetterà di lavorare nel 2024 con più tranquillità.