di Laura Reggiani |
Nel panorama di mercato attuale, le aziende affrontano una moltitudine di sfide legate alla supply chain, ma le due problematiche che emergono in modo particolare sono l’obsolescenza dei componenti e i lunghi tempi di consegna, che possono influire notevolmente sull’efficienza e sulla competitività della catena di approvvigionamento di un’impresa produttrice.
Abbiamo affrontato queste tematiche con Stephen Morris, General Manager per l’area Emea di Rochester Electronics, la più grande fonte di semiconduttori al mondo, autorizzata al 100% da oltre 70 produttori. La società dispone di oltre 15 miliardi di dispositivi in stock che comprendono più di 200.000 part number, e fornisce la più ampia gamma al mondo di semiconduttori a fine vita.
Iniziamo parlando di obsolescenza e di tempi di consegna, problematiche legate alla supply chain che le aziende si trovano oggi ad affrontare.
L’obsolescenza è una preoccupazione costante nei mercati in rapida evoluzione dei nostri giorni, soprattutto nei settori che dipendono dalle tecnologie avanzate. I componenti, i prodotti o i materiali possono diventare obsoleti a un ritmo allarmante a causa delle continue innovazioni. L’obsolescenza degli elementi della catena di approvvigionamento può portare a un aumento dei costi, a interruzioni nella fornitura e a ritardi nella produzione. Gestire l’obsolescenza richiede strategie proattive, come la valutazione regolare dei componenti e delle previsioni, l’approvvigionamento strategico per identificare fornitori alternativi e l’adozione di sistemi di gestione del ciclo di vita del prodotto per monitorare e adattarsi ai cambiamenti del mercato.
I lunghi tempi di consegna rappresentano un’altra questione importante della supply chain. Questi tempi prolungati possono essere attribuiti a diversi fattori, tra cui il sourcing globale complesso, i colli di bottiglia nel trasporto e l’aumento della volatilità della domanda. I lunghi tempi di consegna non solo ostacolano la capacità di rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato, ma introducono anche incertezze nella gestione delle scorte e nella pianificazione della produzione. Per affrontare questa problematica, le aziende dovrebbero considerare l’ottimizzazione delle strategie di approvvigionamento, la diversificazione dei fornitori e l’uso della tecnologia, come l’analisi avanzata e gli strumenti di visibilità della catena di approvvigionamento, per migliorare le previsioni e gestire meglio i tempi di consegna. Affrontare con successo queste problematiche richiede una combinazione di pianificazione proattiva, solide relazioni con i fornitori autorizzati come Rochester, e soluzioni tecnologiche avanzate per garantire una supply chain resiliente e reattiva.
In che modo Rochester aiuta le aziende a gestire l’obsolescenza?
Rochester è una fonte autorizzata per dispositivi a semiconduttori provenienti da oltre 70 produttori originali, come Nxp, Texas Instruments, Infineon, Analog Devices e molti altri. Inoltre, con più di dieci miliardi di dispositivi fuori produzione in stock, offriamo soluzioni continue di produzione su licenza, utilizzando die certificati e testati secondo le procedure originali, garantendo così la continuità della fornitura per i nostri clienti. I componenti prodotti da Rochester hanno data code attuali, senza alcun rischio di saldabilità, e sono marcati con i codici articolo del produttore originale, conformi al 100% alle specifiche originali.
Qual è uno degli errori che le aziende commettono quando si preparano all’obsolescenza?
La gestione del ciclo di vita dei componenti può essere complicata, e molte aziende non riescono a gestirlo in modo efficace o proattivo. Spesso manca un monitoraggio dei componenti in termini di ciclo di vita, il che significa che non sono pienamente consapevoli delle notifiche di discontinuità del prodotto che potrebbero influenzarli. In queste situazioni, le aziende ricorrono ai “last time buy”, che comportano sfide proprie in termini di previsione e spese in conto capitale. Le aziende spesso incontrano difficoltà nel fare previsioni a lungo termine, e molte non dispongono del capitale necessario per coprire tutte le loro esigenze di Ltb, il che porta a una scorta insufficiente o a un surplus. Un percorso davvero complesso per le aziende.
Un data code più vecchio può compromettere la qualità del prodotto?
La qualità è un aspetto cruciale quando si tratta di componenti elettronici, e codici vecchi possono destare preoccupazioni. Tuttavia, è importante capire che la qualità di un prodotto non è determinata esclusivamente dal suo data code. Questa dipende da vari fattori, tra cui il modo in cui il prodotto è stato conservato e gestito nel tempo. Un codice vecchio non compromette necessariamente la qualità del prodotto, a condizione che i componenti siano stati conservati e gestiti in condizioni controllate.
Rochester riconosce l’importanza di preservare l’integrità dei componenti per applicazioni a lungo ciclo di vita. Grazie a pratiche di conservazione adeguate, come il mantenimento di livelli controllati di temperatura e umidità, e l’uso di package specializzati, anche i componenti più datati possono preservare la loro qualità e funzionalità. Infatti, alcuni componenti particolarmente datati possono essere cruciali per sistemi legacy e progetti a lungo termine. È quindi fondamentale preservarli in condizioni ottimali. Quindi, sebbene un codice più vecchio possa sollevare preoccupazioni, ciò non compromette necessariamente la qualità del prodotto. Ciò che conta è come i componenti sono stati conservati e gestiti nel tempo.
L’obsolescenza è una delle principali cause di interruzione dei cicli di vita dei prodotti, che costringe le aziende a investire in riprogettazioni o a rivolgersi al mercato grigio. Come possono le aziende controllare questa situazione?
La gestione dell’obsolescenza inizia fin dalla fase di progettazione. È quindi fondamentale scegliere la tecnologia giusta e un fornitore con disponibilità a lungo termine. Se le apparecchiature hanno un lungo ciclo di qualificazione, produzione o vita utile, si dovrà affrontare l’obsolescenza dei componenti. La pianificazione preventiva mediante acquisti, ingegneria dei componenti, progettazione e gestione dei programmi può ridurre o eliminare costi e rischi. Bisogna poi monitorare attentamente i cicli di vita dei componenti e assicurarsi di conoscere i PDN.
Infine, si devono anticipare le esigenze produttive e collaborare con fornitori come Rochester, che offrono un percorso consolidato per la transizione alla fine del ciclo di vita, con scorte autorizzate e dispositivi di produzione continui e senza rischi. È opinione comune ma errata che, una volta che il produttore originale smette di produrre un componente, le fonti non autorizzate e del mercato grigio siano l’unica opzione. Non c’è nulla di più sbagliato. L’opzione a rischio zero di un fornitore after-market autorizzato, come Rochester, dovrebbe essere sempre la prima scelta.
Cosa pensa dei componenti contraffatti che entrano nella supply chain a causa di problemi di approvvigionamento?
Il rischio di contraffazione e di ricevere prodotti di qualità inferiore provenienti da fonti non autorizzate è un problema considerevole per la produttività e i tassi di guasto. I “test” inferiori o al di sotto degli standard eseguiti da terzi non autorizzati creano la falsa impressione che i componenti siano testati in modo accurato. In realtà, i test sono un’imitazione scadente dei processi di prova del produttore originale, quindi non eliminano il problema delle contraffazioni, né il rischio considerevole per il cliente.
Infine, può dare un consiglio alle aziende utilizzatrici di semiconduttori?
Il panorama dei semiconduttori sta progredisce rapidamente, ma per i settori che dipendono da sistemi legacy, il rischio di obsolescenza è in aumento. Per evitare interruzioni, le aziende devono gestire in modo proattivo i cicli di vita dei semiconduttori, diversificare le loro catene di fornitura e pianificare il fabbisogno futuro di componenti.
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