di Virna Bottarelli | Nel settore automotive si stanno imponendo all’attenzione degli addetti ai lavori anche i Software-Defined Vehicle (SDV), veicoli che utilizzano un’architettura informatica centralizzata per controllare i vari sistemi a bordo, consentendo aggiornamenti over-the-air, connettività avanzata e sofisticate funzionalità di assistenza alla guida o di guida autonoma. Come spiega Hanna Taller, content creator della software house PTC, nei veicoli definiti dal software “l’accento è posto sull’adattabilità e sulla continua evoluzione del veicolo attraverso le innovazioni software, mentre i veicoli connessi si concentrano principalmente sulle funzioni di comunicazione e connettività”. Quando parliamo di Software-Defined Vehicle, quindi, siamo un passo oltre i veicoli connessi: anche questi ultimi si basano su un software avanzato per abilitare le funzionalità che migliorano l’esperienza di guida, ma “il loro valore fondamentale risiede nella connettività e nella capacità di scambiare informazioni con fonti esterne, piuttosto che nel controllo completo incentrato sul software e nei miglioramenti continui”.
Le applicazioni utente nei veicoli software-defined includono sistemi di infotainment che forniscono servizi di intrattenimento, navigazione e connettività con interfacce personalizzabili, ma anche applicazioni di gestione del veicolo che forniscono informazioni sulla salute del veicolo stesso, sui programmi di manutenzione e sull’analisi delle prestazioni. Un esempio di elettronica applicata ai veicoli software-defined arriva da un progetto recentemente portato a termine da Analog Devices e Gruppo BMW, che riguarda l’illuminazione all’interno dei veicoli. Cuore dell’applicazione sono lo standard Ethernet 10BASE-T1S e la tecnologia E²B (Ethernet to the Edge Bus) di Analog Devices, una tecnologia Ethernet a bassa complessità, che consente l’implementazione di tutti i nodi edge hardware, la centralizzazione del software e l’eliminazione dei microcontrollori. Si tratta, in sostanza, di soddisfare l’esigenza di tutti i car maker di ridurre i cablaggi, quindi il peso della vettura, adottando un’architettura zonale in sostituzione della tradizionale architettura a dominio. Yasmine King, Vice President, Automotive Cabin Experience di Analog Devices, spiega: “I sistemi di illuminazione interni alle auto sono complessi da implementare, anche in considerazione dell’aumento del numero di Led supportati. Il 10BASE-T1S E²B è una novità nel nostro portfolio di connettività e networking per il settore automotive, innovato per garantire il successo in diversi casi d’uso, con la flessibilità e la scalabilità necessarie per supportare architetture zonali, ma anche di dominio e ibride”. Il Gruppo BMW implementerà quindi Ethernet 10BASE-T1S attraverso l’E²B di Analog Devices per progettare i sistemi di illuminazione ambientale dei suoi veicoli futuri. Sfruttando la tecnologia 10BASE-T1S con E²B, l’Oem può offrire al cliente un’esperienza in-cabin migliore, sincronizzando al contempo l’illuminazione con altre applicazioni del veicolo. “Questo approccio alla connettività edge è talmente ricercato che l’industria automotive, all’interno della Open (One-Pair Ether-Net) Alliance sta ora puntando a standardizzarlo”, aggiunge King.
Scalabilità e integrazione software-silicio
Un veicolo software-defined si caratterizza, quindi, per essere completamente controllato dal software. Anche NXP sta contribuendo in modo importante alla realizzazione di auto di questo tipo, perfezionando i suoi microcontrollori e processori per automotive della serie S32. La scorsa primavera il produttore olandese ha presentato la soluzione S32 CoreRide, basata sulla nuova famiglia S32N di processori di super-integrazione per veicoli: la piattaforma integra l’ampio portafoglio hardware di Nxp con il software delle principali software house attive nell’automotive, da Etas a Green Hills Software a Wind River, per citarne alcuni, e offre così alle case automobilistiche la possibilità di superare gli ostacoli dettati dalle incongruenze software e architetturali tra i sistemi a bordo dei veicoli. Dal punto di vista strettamente tecnologico, la piattaforma, come spiegano in NXP, “offre la possibilità di isolare le funzioni del veicolo, contribuendo a garantire l’assenza di interferenze tra ciascuna applicazione e riallocare dinamicamente le risorse in modo che le prestazioni delle applicazioni stesse non diminuiscano man mano che si evolvono nel tempo”. Ecco, quindi, che la capacità di calcolo scalabile della piattaforma S32 CoreRide offre alle case automobilistiche la possibilità di sviluppare architetture di controllo flessibili, passando da quelle di dominio, a quelle zonali, a quelle centralizzate, adattandole a diverse classi e generazioni di veicoli. Il concetto è spiegato da Henri Ardevol, vicepresidente esecutivo e direttore generale, sistemi embedded automobilistici di NXP: “Il passaggio dell’industria automobilistica ai veicoli software defined presenta livelli di disruption senza precedenti. Nell’ultimo decennio, molti settori hanno adottato con successo cicli di innovazione più rapidi e hanno effettivamente ottenuto prestazioni più elevate a costi inferiori attraverso una stretta integrazione di silicio e software. Con la piattaforma S32 CoreRide di NXP, anche le case automobilistiche possono ora trasformare radicalmente il loro approccio allo sviluppo dei nuovi veicoli in modo più rapido”.
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