Sempre più chip per l’Intelligenza Artificiale cloud-based

Nel mondo post Covid, secondo Abi Research, crescerà la domanda di chipset per sistemi di Intelligenza Artificiale basati su Cloud negli ambiti della logistica, dei dispositivi di controllo vocale e della sanità.

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chipset cloud Abi Research

di Giorgia Andrei |

Nel suo studio dal titolo “Cloud-based AI in a post Covid-19 world”, Abi Research sostiene che la domanda di servizi di Intelligenza Artificiale basati sul cloud porterà un numero sempre maggiore di data center a dotarsi di chipset per l’Intelligenza Artificiale, capaci di sopportare carichi di lavoro elevati – dall’AI conversazionale, ai sistemi di ricerca e motori di raccomandazione, dalla diagnostica al monitoraggio, all’identificazione e valutazione dei rischi per la sicurezza informatica – e proteggerà così il mercato dei chip da un’eventuale recessione.

Abi Research fa notare anche che la catena di fornitura dei semiconduttori, nel complesso, non è stata così pesantemente colpita come gli altri settori dalle conseguenze della pandemia: gli stabilimenti produttivi in Singapore e Taiwan sono rimasti operativi.

Certo l’installazione, il commissioning e l’entrata in funzione di nuovi server per l’AI possono subire un rallentamento a causa delle restrizioni negli spostamenti, ma le previsioni per i cloud-based AI chipset parlano di una leggera caduta nel 2020 e di un ritorno alla normalità nel 2021, con un rimbalzo, quindi, piuttosto rapido.

Tutte le aziende, secondo gli analisti, faranno sforzi significativi per assicurare la business continuity attraverso servizi di Intelligenza Artificiale e molte, inoltre, hanno deciso di proseguire con il lavoro da remoto anche nel post Covid19. In particolare, l’adozione di tecnologie di Intelligenza Artificiale basate sul cloud avrà, secondo Abi Research, un’accelerazione in tre ambiti: magazzino e logistica, dispositivi di controllo vocale (Intelligenza Artificiale conversazionale) e sanità.

La supply chain diventa smart

Probabilmente magazzini e logistica sono stati gli ambiti sui quali la pandemia ha avuto un impatto maggiore. La situazione corrente sta inducendo il settore a potenziare, nei magazzini, gli investimenti in automazione e in sistemi di Warehouse Management per coordinare e ottimizzare le operazioni. I giganti dell’e-commerce (Amazon, JD.com e Alibaba) si sono affidati a sistemi di Intelligenza Artificiale per prevedere da dove sarebbe arrivata la domanda di prodotti, pianificare a monte l’inventario e ridisegnare i percorsi di consegna per soddisfare le richieste.

Dotare la supply chain di sistemi di Intelligenza Artificiale diventa quindi un imperativo per rimanere della partita. Il punto è collegare strumenti di gestione di alto livello, basati su AI, con macchine connesse lungo l’intera catena di fornitura e distribuzione.  Al livello di dispositivi e macchine, un’automazione più spinta sta stimolando la domanda di controlli più sofisticati da parte dei principali fornitori di soluzioni automatizzate di material handling, come Bastian Solutions, Dematic e Honeywell Intelligrated.

Si diffondono i dispositivi  di controllo vocale

C’è da aspettarsi un aumento nell’utilizzo dei dispositivi di controllo vocale, già in espansione nelle applicazioni per la Smart Home. Con le misure precauzionali imposte per il contenimento della pandemia, questi dispositivi consentono agli utenti di non toccare superfici e minimizzare così il rischio di venire a contatto con batteri pericolosi. Per le aziende, il controllo vocale può essere utile per i servizi di shopping on line e di informazione: le piattaforme on-line di Intelligenza Artificiale conversazionale possono essere un buon metodo per creare engagement nei clienti senza dover chiedere loro di essere fisicamente presenti nei negozi.  Non solo: possono essere usate dalle aziende, in generale, per gestire l’assistenza, le risposte a domande su disponibilità e prezzo dei prodotti ecc.

Di questa tendenza beneficeranno sia i fornitori di interfacce per il controllo vocale (Amazon, Alibaba, Baidu, Google, Microsoft, Xiaomi) sia i produttori di chipset che, nei dispositivi, supportano l’elaborazione cloud-based del linguaggio naturale, l’attivazione della voce e il riconoscimento vocale.

Chipset in sanità e nella produzione di farmaci

L’Intelligenza Artificiale sta giocando un ruolo chiave anche nella risposta sanitaria alla pandemia. Tutte le più grandi aziende hanno sviluppato strumenti di AI per aiutare a identificare il virus (Alibaba, SenseTime e Yitu), diagnosticare la sua evoluzione (Graphen), tracciare la sua impronta geografica per comprenderne la diffusione (Aws e Microsoft) e individuare la sua struttura primaria per trovare un vaccino (Intel e Nvidia). L’Intelligenza Artificiale sarà adottata anche nel campo della bio-informatica, per analizzare la sequenza dell’acido ribonucleico (Rna) della Sars-CoV-2 e sviluppare il giusto farmaco antivirale. In questo processo, strumenti realizzati da aziende come Google DeepMind e Graphen e chipset di Intelligenza Artificiale di produttori come Nvidia e Intel saranno determinanti per accelerare i tempi della messa a punto di farmaci che consentano di contrastare la pandemia. 

Secondo Abi Research l’Intelligenza Artificiale è funzionale anche allo sviluppo di una medicina centrata più sul paziente che non sulla patologia: strumenti avanzati di analytics e algoritmi di Machine Learning contribuiscono a migliorare la diagnosi per immagini attraverso metodi di screening sempre meno invasivi per i pazienti. I dati, poi, saranno elaborati da piattaforme dedicate, capaci di apprendere da elementi ciclici, rapporti di laboratorio, immagini, scansioni radiologiche, fino a stabilire trattamenti mirati sul profilo molecolare del paziente.

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