Gli effetti delle restrizioni sull’economia regionale secondo Assolombarda

Assolombarda ha rilasciato dati inerenti gli effetti delle restrizioni da "zona rossa" sull'economia della regione

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Milano Assolombarda pixabay

Secondo il nuovo booklet di Assolombarda, pubblicato su Genioeimpresa.it, le ultime misure adottate per contenere i contagi hanno avuto diverse ripercussioni sull’economia: la nuova ondata di contagi e le restrizioni introdotte dal DPCM del 3 novembre hanno interrotto bruscamente la lenta ripresa che da maggio sembrava aver coinvolto il Paese. Di fatto, conseguentemente alle chiusure e limitazioni adottate, dalla fine di ottobre è stato possibile osservare i primi segnali del deterioramento dell’attività economica italiana. Sulle prospettive economiche a breve termine sono tre i principali fattori da considerare: le misure particolarmente restrittive in Lombardia “zona rossa”, i lockdown attivati dai principali partner commerciali europei e la fiducia d’imprese e consumatori. Per la Lombardia, si calcola che il fermo implichi una perdita di oltre l’1% sul PIL regionale e almeno -0,3 punti percentuali sul PIL nazionale nel 2020.

Gli effetti sulla produzione manifatturiera

Inoltre, essendo peggiorato il quadro epidemiologico anche in Paesi che rappresentano importanti mercati di sbocco per l’export delle imprese italiane, con tutta probabilità le aziende dovranno fare i conti con un rallentamento della domanda internazionale. Ciò potrebbe pesare soprattutto sull’economia lombarda, dove le esportazioni equivalgono a più del 30% del PIL e incidono per circa il 40% del fatturato delle imprese manifatturiere. Non stupisce quindi un deterioramento della fiducia del manifatturiero come risposta all’incertezza legata al perdurare della pandemia, considerando che già nei mesi di luglio e settembre quasi il 40% delle imprese del Nord-Ovest indicava ostacoli alla produzione, in larga misura legati all’insufficienza di domanda.

Gli effetti su mobilità e consumi energetici

Per quanto riguarda i dati sulla mobilità, gli spostamenti delle persone tornano in area negativa rispetto all’avvio di quest’anno: -17% in Lombardia nella rilevazione del 6 novembre, con un’intensità maggiore nelle aree di Milano (-25%) e Monza e Brianza (-22%), più sotto pressione dall’emergenza sanitaria, e una variazione minore a Lodi (-10%) e Pavia (-6%). Inoltre, l’ulteriore adozione dello smart working da parte delle aziende ha influito sulla riduzione degli spostamenti per motivi di lavoro: -38% in Lombardia il 6 novembre, rispetto al -22% di metà ottobre. Il traffico dei veicoli leggeri sulle tangenziali milanesi si è ridotto del 27% tra il 19 e il 25 ottobre su base annua (dal -13% nella prima settimana del mese), mentre il traffico dei veicoli pesanti, indicativo degli scambi aziendali, è del 4% inferiore tra il 19 e il 25 ottobre rispetto a un anno fa (dal -2% nella prima settimana del mese). I passeggeri delle metropolitane milanesi sono diminuiti del 63% tra il 26 e il 30 ottobre rispetto a inizio 2020 (dal -44%). Nello stesso periodo, gli ingressi delle auto in Area C nel Comune di Milano sono diminuiti del 23% (dal -5%). I consumi elettrici a livello nazionale, che approssimano l’attività produttiva, tendono a diminuire ogni giorno con maggiore intensità dall’entrata in vigore dell’ultimo DPCM: su base annua -2,1% venerdì 6 novembre, -3,5% lunedì 9 e -6,4% martedì 10.


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