Per l’Internet of Things in Italia il 2020 è stato un anno importante: la crescita della cultura digitale delle imprese ha favorito lo sviluppo di una maggiore consapevolezza dei costi e dei benefici abilitati dalle tecnologie IoT, sia nel breve sia nel lungo periodo. Non solo: una spinta positiva al mercato arriva dalla diffusione delle reti Low Power Wide Area (LPWA), che fanno registrare in Italia numeri importanti, in forte crescita rispetto al 2019.
Al tempo stesso, prosegue l’evoluzione tecnologica: avanza il 5G, con nuovi use case e un ruolo sempre più importante in chiave IoT; evolvono le piattaforme, veri e propri elementi abilitanti per la nascita di nuovi modelli di business; cresce l’autonomia decisionale degli oggetti smart: l’edge computing apre nuovi orizzonti, sia in contesti consumer sia business o relativi alla Pubblica Amministrazione.
Di tutto questo si parlerà il 9 aprile al Convegno finale dell’Osservatorio del Politecnico di Milano sul tema dell’Internet degli oggetti, dal titolo “L’Internet of Things alla prova dei fatti: il valore c’è, e si vede!”.
I punti salienti della ricerca del PoliMi sull’IoT
• L’evoluzione del mercato Internet of Things e dello scenario competitivo
• I benefici ottenibili: come creare valore grazie all’Internet of Things
• Le principali novità tecnologiche: l’evoluzione delle reti e della sensoristica
• Il ruolo giocato dalla Pubblica Amministrazione e i vantaggi derivanti dalle collaborazioni tra Pubblico e Privato nello sviluppo delle Smart City
• I principali trend in atto in ambito Industrial IoT e il punto di vista di grandi imprese e PMI
• Le evoluzioni dello scenario competitivo Smart Home in Italia e all’estero e l’analisi del punto di vista del consumatore
Tra i relatori, oltre ad Alessandro Perego, Angela Tumino, Giulio Salvadori, Giovanni Miragliotta, Antonio Capone e Carlo Negri del Politecnico di Milano, diversi saranno gli esponenti di rilievo dal mondo delle imprese appartenenti a diversi settori finali, da Lavazza a Vodafone, da Poste Italiane a Fastweb.
Qui il link al programma
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