NXP, un’azienda in “pole position” per affrontare le sfide future

Da sempre in prima linea per sostenere il cambiamento, come spiega Gianfranco Cardamone, Senior Director per l’area Emea, NXP Semiconductors è preparata a raccogliere le nuove opportunità che attendono il settore automotive e il mondo industriale.

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NXP

di Laura Reggiani |

È una storia di successi e di primati quella di NXP Semiconductors, leader nell’industria dei semiconduttori, tra i primi protagonisti dei transistor e tra i primi produttori di circuiti integrati, diventata poi negli anni un player di riferimento in ambito automotive e industriale. Con una profonda conoscenza del mercato dei semiconduttori e dei settori applicativi finali, Gianfranco Cardamone, Senior Director di NXP Semiconductors per l’area Emea South-East e Country Manager per l’Italia, ci parla della strategia della società, sempre più focalizzata in ambito industriale e automotive, dell’attuale situazione di mercato e delle opportunità dell’industria dei semiconduttori.


L’articolo integrale è disponibile sul Numero 8 di Elettronica AV


Chi è oggi NXP Semiconductors? Quali sono state le più importanti tappe del suo sviluppo? Qual è il suo modello di business?

NXP è un’azienda globale di semiconduttori, con sede a Eindhoven in Olanda, una presenza in 30 Paesi, 29mila dipendenti di cui 11mila ingegneri e 26mila clienti finali. Se guardiamo al recente passato, una milestone fondamentale nello sviluppo di NXP è stato il merge con Freescale avvenuto nel 2016. Entrambe le società provenivano da una situazione finanziaria simile e da un passaggio complesso attraverso la gestione dei Private Equity Funds, anche se erano focalizzate su mercati differenti: NXP leader su “payment & identification”, Freescale con forte presenza su automotive e industriale. Il nuovo corso aziendale ha accelerato un percorso di focalizzazione ulteriore sui mercati automotive e industriale, non tralasciando alcuni sotto-segmenti strategici nel mercato mobile (fondamentale per lo sviluppo delle soluzioni di cybersecurity, identification e payment) e delle infrastrutture radio di telecomunicazione (5G e 6G). Il modello di business non è sostanzialmente cambiato, ma sta cambiando la “value proposition” verso i nostri clienti finali. In quest’ottica ci siamo spostati da un’offerta basata sui componenti singoli (e relative tool-chain di sviluppo software e hardware) verso soluzioni complete a livello di applicazione finale. Molto importante in questo senso l’ecosistema di supporto a queste soluzioni, al cui sviluppo ci siamo dedicati negli ultimi anni, che ci permette di affrontare le nuove opportunità e le nuove sfide.

Negli anni sono state portate avanti diverse acquisizioni. Cosa rappresentano per NXP? Possiamo attendercene altre?

L’acquisizione più significativa di questi ultimi anni è sicuramente quella di Marvell relativa alla parte wireless “connectivity”, completata a fine 2019, per noi molto importante perché è servita a complementare il portafoglio wireless con tecnologie e soluzioni Wi-Fi che non avevamo. Con l’integrazione di Marvell c’è stata una accelerazione del nostro portafoglio Wi-Fi, influenzato in ottica IoT, e una focalizzazione verso i mercati come l’industriale, l’appliance e il building control. Il mercato dei semiconduttori è un settore, oggi più che mai, strategico, cruciale e fondamentale per ogni industria, un settore che nel recente passato ha visto importanti operazioni di M&A e che in questo momento sta vivendo una nuova ondata di consolidamento, pur nella complessità di uno scenario geopolitico non rilassato. Kurt Sievers, il nostro Ceo, ha recentemente dichiarato di che il board di NXP continua ad avere gli occhi ben aperti e di essere molto attento ai movimenti sul mercato, soprattutto in un’ottica di integrazione di tecnologie, ma ha anche affermato di non voler cadere nella febbre delle acquisizioni a tutti costi e di avere una strategia ben chiara per il futuro.

Stiamo ancora vivendo un momento difficile di pandemia. Quali sono state le ripercussioni che il Covid-19 ha avuto sui vostri risultati? Quali sono invece le prospettive per il 2021?

Dal punto di vista del fatturato, il 2020 si è chiuso in linea con il 2019. Il primo trimestre dell’anno era partito molto bene, anche in ambito automotive, poi si è creato un “buco” nella domanda nel secondo quarter a causa della prima ondata del Covid, ma già nel terzo trimestre molte regioni, a partire dalla Cina, hanno sperimentato un importante rimbalzo. Nella seconda parte dell’anno la Cina ha infatti ampiamente compensato i numeri, superando anche i forecast iniziali, e coperto i cali registrati dalle altre aree geografiche, come l’Europa, che solo più tardi ha recuperato la domanda. Inoltre, nel corso del 2020 alcuni settori che hanno sofferto di più, come l’automotive, sono stati compensati dalle crescite del settore medicale, da quelle dell’home appliance e parzialmente, per noi, dal mobile. Anche il mercato industriale ha tenuto e i clienti tradizionali di questo settore hanno continuato a performare bene nel corso del 2020. Per il 2021 le prospettive sono positive anche se c’è da considerare un’altra variabile esterna: lo shortage e i problemi di delivery che il settore sta sperimentando e che sono all’attenzione di tutta l’opinione pubblica per via degli impatti sul sistema economico.

Quali sono a suo avviso, le cause di questa situazione e le possibili implicazioni?

Il problema delle delivery è iniziato nella seconda parte del 2020, innescato principalmente dai fornitori di wafer di silicio, le fonderie globali, che si sono trovati, alla ripresa del mercato, con un mix di domanda cambiata (verso prodotti dedicati ai mercati Pc, mobile, consumer) e nello stesso tempo molto sostenuta. Se nel corso del 2020 NXP è riuscita a far fronte a questo shortage globale di silicio grazie a politiche di risk management e di buffer stock, a partire dal secondo trimestre di quest’anno abbiamo anche noi dovuto sperimentare forte disallineamenti tra domanda ed offerta. In questo momento non abbiamo segnali forti dal mercato che facciano prevedere un rallentamento della domanda, mentre noi siamo fortemente impegnati per assicurarsi più capacità produttiva sia nel breve che nel lungo termine. Si tratta di una crisi senza precedenti, in cui ci sono anche importanti effetti geopolitici; molte aziende di semiconduttori stanno infatti pensando come fare reshoring delle fonderie per riportarle in Nord America o Europa.

Automotive, industriale e Iot, mobilità e infrastrutture sono i vostri mercati di riferimento. Quali sono all’interno di questi segmenti le applicazioni a cui guardate con maggiore attenzione?

Nel corso degli ultimi anni NXP ha riallineato il proprio portafoglio prodotti riducendo la presenza nel business del consumer e focalizzandosi su automotive e industriale. Nell’ambito dell’automotive siamo molto concentrati nei sistemi avanzati di assistenza alla guida, nell’elettrificazione dei veicoli e nell’infotainment. La crescita del segmento Adas, in cui siamo un player di riferimento con le nostre soluzioni radar e sensing e con i processori di supporto, ha implicazioni molto profonde per l’architettura dell’auto e l’intera catena del valore e ci porterà, anche se non a breve termine, allo sviluppo delle auto autonome in cui crediamo molto, mentre per quanto riguarda l’elettrificazione stiamo lavorando bene nell’ambito delle soluzioni per il battery management system. In ambito industriale stiamo offrendo soluzioni per la manutenzione predittiva delle macchine, altro mega trend che ci vede coinvolti, ad esempio con gli analog front end per i Plc che si interfacciano con i microcontrollori in una logica di machine learning “on the edge”. Mobile e infrastrutture sono mercati in cui siamo storicamente coinvolti. L’attenzione sul mobile è storica sulle soluzioni di payment & identification, ma recentemente stiamo accelerando con soluzioni dedicate all’Ultra Wide Band, tecnologia che già vede risvolti anche nel settore industriale e automotive. Per quello che riguarda le infrastrutture di comunicazione proponiamo soluzioni avanzate sul 5G per le radio unit e per i baseband, che stanno anche entrando nell’industria 4.0 con le reti 5G private. E il 6G sta già bussando alle porte.

Cosa è cambiato in questi ultimi 20 anni nell’elettronica e cosa si augura possa cambiare ancora nei prossimi anni?

Molto è cambiato, ma ricordiamoci che siamo in un settore ancora pilotato dalla legge di Moore. Quindi il cambiamento avviene ancora e continua a velocità impressionanti. Non ci deve sorprendere il tasso di innovazione nel mondo dei semiconduttori. L’elettronica è diventata oggi molto più pervasiva e molto più accessibile e sta influenzando vari settori, anche domini che in origine avevano poco a che fare con l’elettronica. Ma questo sta aiutando le aziende a cambiare il business model e a creare nuovo valore. Il mercato dei semiconduttori in questo momento offre grandi opportunità a qualsiasi ente e azienda che le voglia e le sappia sfruttare. Purtroppo, la mia recriminazione è che in tutti questi anni in Italia le potenzialità dell’elettronica non sono state completamente massimizzate, e questo ha portato parecchie aziende a spostare le proprie attività di R&S fuori dal nostro Paese. Opportunità quindi che si stanno perdendo in uno scenario “tecnicamente” e teoricamente più semplice rispetto a quello del grande sviluppo dell’elettronica che abbiamo vissuto in Italia tra gli anni 70 e 90.

Chi è Gianfranco Cardamone

Cardamone NXPSouth Europe Head di NXP, Gianfranco Cardamone ricopre anche la carica di Vertical Leader per il mercato Power and Meter e di Country Manager per l’Italia.

L’esperienza quasi trentennale nel settore dei semiconduttori di Cardamone è cominciata in ruoli tecnici ed è evoluta nelle organizzazioni di Sales e Marketing, passando attraverso le business line di prodotto.

Con livelli di responsabilità crescenti, ha prestato servizio in aziende leader del settore, cominciando la sua carriera in Arrow per passare in Motorola nel 1999, divenuta poi Freescale ed oggi NXP. Laureato in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano, ha conseguito un executive Master in Business & Administration presso la Business School di Bologna.


L’articolo integrale è disponibile sul Numero 8 di Elettronica AV


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