Il Global Wellness Institute (GWI), il principale ente di ricerca globale per l’industria del benessere, definisce quest’ultimo come una ricerca attiva di stili di vita che portano a “stare bene” fisicamente e mentalmente. I prodotti e i servizi che consentono ai consumatori di svolgere queste attività e adottare stili di vita sani costituiscono l’economia del benessere, un complesso che, a livello globale, nel 2020 valeva circa 4,4 trilioni di dollari. Il dato è riportato nell’ultimo report del GWI, intitolato “The Global Wellness Economy: Looking Beyond Covid”, pubblicato a dicembre 2021. L’Asia-Pacifico è stata la regione che più ha speso in benessere nel 2020 (1,5 trilioni di dollari), seguita dal Nord America (1,3 trilioni di dollari) e dall’Europa (1,1 trilioni di dollari). La spesa pro-capite è stata però più alta in Nord America (3.567 dollari) e nel vecchio continente (1.236 dollari). Il GWI include nell’economia del benessere diversi settori: Personal Care & Beauty, alimentazione sana, nutrizione e perdita di peso; attività fisica; turismo del benessere; medicina tradizionale e complementare; salute pubblica, prevenzione e medicina personalizzata; immobiliare del wellness; benessere mentale; spa; benessere sui luoghi di lavoro; sorgenti termali. Tutti i comparti hanno raggiunto valori di picco nel 2019 per poi diminuire nel 2020 a causa della pandemia, ma secondo il GWI la risalita è certa e sarà guidata da fattori come lo stile di vita di una classe media globale sempre più ampia, una popolazione di età media sempre più avanzata, l’aumento delle malattie croniche e la diffusa consapevolezza dell’importanza di uno stile di vita sano. A favorire la crescita saranno anche una maggiore attenzione alla salute mentale e all’equilibrio vita-lavoro, diretta conseguenza dei cambiamenti indotti dalla pandemia. Come si legge nel Rapporto: “Si prevede che la maggior parte dei singoli settori del benessere supererà la crescita del Pil nei prossimi cinque anni. È importante sottolineare che l’esperienza Covid-19 ha innescato alcuni importanti cambiamenti nel modo in cui i consumatori comprendono, sperimentano e si aspettano il benessere. Questi cambiamenti avranno ampie ramificazioni per l’economia del wellness e tutti i suoi settori in futuro”. Il concetto di cura di sé, in definitiva, è andato oltre i trattamenti estetici, il fitness e la meditazione e si è esteso a tutte quelle dimensioni della nostra vita che hanno un’influenza, diretta o indiretta, sulla nostra salute fisica e mentale.
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