Digitalizzazione e applicazioni IoT, automotive e mobilità elettrica, cybersecurity e nuovi obiettivi di sostenibilità. Che ne sarà nei prossimi anni di questi sviluppi tecnologici?
Il titolo dell’ultimo report di ABI Research, “The future of technology in a tumultuous world”, fotografa i grandi – e molto incerti – cambiamenti in atto. Pur nella convinzione che approfondire le mutate dinamiche ed esigenze dei mercati finali aiuterà le aziende a ripianificare la supply chain in ottica di efficienza e competitività. Da un lato l’inflazione, i costi dell’energia, il protrarsi della guerra e il cambiamento del mondo del lavoro innescato dalla pandemia. Dall’altro, l’impatto di tutto questo sull’evoluzione tecnologica, che comporta sfide e preoccupazioni, ma anche opportunità da cogliere. Riassumiamo nei prossimi sei paragrafi ciò che gli analisti intendono per “trovare un punto di appoggio e definire un percorso di successo” relativamente ai mercati di approdo più rilevanti.
1 | Connettività 5G
Le pressioni inflazionistiche accelerano la trasformazione digitale delle imprese, che puntano a efficienza energetica e sostenibilità. La crescita della domanda, tuttavia, supera di gran lunga le capacità della supply chain, anche a causa delle intermittenti restrizioni anti covid nelle regioni asiatiche. Resta il fatto che la connettività 5G è strategica per diversi settori. Nel manifatturiero, per esempio, una fabbrica intelligente che la utilizza per fare manutenzione predittiva, preventiva e da remoto, in combinazione a veicoli a guida autonoma, può risparmiare fino a 103 tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2030. Inoltre, un AGV (Automated Guided Vehicles) che opera su rete 5G risulta essere del 45% più produt- tivo rispetto ad altre soluzioni. L’efficienza energetica, poi, riduce la dipendenza dalle fonti tradizionali limitando l’impatto dell’inflazione sui costi di produzione. Allo stesso modo, un’adeguata integrazione delle infrastrutture di rete cellulare pubbliche e private può mitigare i problemi nella gestione della supply chain. Combinando queste funzionalità con l’adozione su larga scala di Intelligenza Artificiale e Machine Learning, sarà più semplice per le aziende rilevare anomalie e interruzioni.
2 | Automotive
L’industria automobilistica continua a subire la carenza di componenti chiave. Ecco perché la maggior parte dei fornitori prevede un 2022 “piatto”, con volumi di spedizioni più o meno uguali a quelli del 2021, già in calo. I costruttori continueranno a dare priorità ai veicoli e agli allestimenti premium, riducendo quando possibile il numero di componenti hardware per semplificare la produzione. La crisi dell’offerta rischia tuttavia di scontrarsi con quella della domanda di nuove automobili, determinata dalla crisi economica e dall’aumento generale del costo della vita. Una possibile via di uscita, secondo gli analisti di ABI Research, potrebbe essere quella di cogliere l’occasione per snellire la propria gamma di modelli, al fine di commercializzare il maggior numero possibile di veicoli prima che le richieste inizino a calare. Viste le crescenti pressioni sui costi, gli Oem dovrebbero comunque rilanciare la transizione verso architetture IT centralizzate ed user experience basate su software.
3 | Mobilità condivisa
Il collo di bottiglia nei centri logistici, la congestione dei porti e la carenza di componenti hanno determinato l’elevato lead time dei veicoli dedicati alla micromobilità condivisa. Ciò impatterà meno gli operatori di grandi dimensioni, che hanno piazzato ordini in anticipo al fine di assicurarsi la distribuzione dei veicoli nel 2022. Le aziende più piccole, invece, faticheranno a raggiungere i propri obiettivi di espansione della flotta. Unico lato positivo, l’aumento dei prezzi dell’energia e del gas farà crescere la domanda di micromobilità condivisa. Gli operatori devono dunque agire per ridurre i costi operativi attraverso digitalizzazione e manutenzione preventiva, esternalizzazione delle attività sul campo, batterie intercambiabili e automazione delle attività di ricarica. Altrettanto importante, ridurre la dipendenza da singoli fornitori e di- sporre di alternative in aree geografiche diverse, nonché monitorare attivamente i processi della supply chain per anticipare le possibili carenze.
4 | Industrial & Manufacturing
Le imprese industriali e manifatturiere sono al centro di quasi tutti i venti contrari del momento: inflazione, crisi geopolitica, shortage di semiconduttori, costi dell’energia ecc. Problematiche che impattano i principali mercati:
- oil & gas e farmaceutico: ci sono preoccupazioni politiche e normative, ma le aziende di hanno un maggiore controllo operativo grazie alla capacità di influenzare e fissare i prezzi;
- elettronica e high-tech: un mercato duramente colpito dalla carenza di materie prime, con pressione accelerata dalla brevità dei cicli di introduzione dei prodotti;
- automotive: alle prese con lo shortage dei componenti, dovuto sia alla guerra in Ucraina sia ai problemi asiatici dei semiconduttori;
- beni di consumo a movimentazione rapida: i produttori di beni di largo consumo faticano a gestire la situazione perché meno di altri possono trasferire l’aumento dei costi ai clienti finali;
- acciaio, chimica e industria mineraria: le normative per la sostenibilità sono molto sfidanti e chiedono di migliorare l’impronta ambientale mantenendo alti gli standard di sicurezza e di trasparenza dei dati;
- carta: la catena di approvvigionamento è la principale preoccupazione, ma il maggiore ricorso alla carta riciclata attenuerà le pressioni.
Suggerimenti e raccomandazioni? ABI Research parte, anche qui, dalla tecnologia. I problemi sulle linee di produzione, infatti, sono sempre stati appannaggio di tecnici e direttori degli stabilimenti. Oggi, anche i team e i vertici aziendali vi prestano attenzione. Tradotto, chi non gestisce direttamente la produzione avrà bisogno di accedere ai dati tramite strumenti fruibili su tutti i fronti: IT, OT e corporate.
5 | Sostenibilità
La sostenibilità e gli impegni contro il cambiamento climatico potrebbero essere le prime “vittime” della crisi economica. Infatti, l’attenzione delle aziende si è spostata su riduzione dei costi, catena di approvvigionamento e questioni finanziarie urgenti. Ma le normative ambientali avanzano, chiedendo una rendicontazione Esg (Environment, social and governance) coerente e precisa. In questo caso tocca anche ai governi fare della sicurezza energetica una priorità assoluta, ma anche investire di più nelle infrastrutture per la neutralità climatica. Promette bene l’idrogeno verde, nell’industria pesante e nei trasporti. Così come tutti i tipi di tecnologie green: rinnovabili, elettrificazione, digital energy, batterie di accumulo e sistemi di “carbon capture and storage”. La vera urgenza, qui, è un cambiamento politico, che riduca costi e burocrazia per le aziende.
6 | Applicazioni IoT
Guerra, shortage, inflazione, recessione? Sono parole chiave anche per il mercato IoT. Il loro impatto sul resto del 2022 e sul 2023 resta tutto da chiarire, ma sappiamo che questo settore resterà prevalentemente nel B2B e nella gestione della supply chain delle aziende. In generale, ABI Research offre tre consigli: investire in catene di fornitura reattive, implementando tecnologicamente i processi just-in-time (vale sia per i fornitori di IoT sia per i clienti); mitigare la carenza di manodopera aumentando, laddove possibile, l’automazione; identificare i punti di debolezza della supply chain e sfruttare l’IoT per offrire soluzioni utili a ridurne l’impronta energetica e ad aumentarne la sostenibilità.
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