di Virna Bottarelli |
È il 2013 quando Fabio Ferrari, ingegnere e PhD, decide di fondare una società che offre soluzioni di matematica avanzata per orientare le aziende verso nuove visioni sociali e produttive sostenibili. Così nasce, a Modena, Energy Way, azienda che, attraverso l’applicazione di soluzioni innovative, trasforma i numeri in conoscenza e supporta i propri clienti nell’ottimizzare processi e risorse, raggiungendo nuovi livelli di efficienza e di sostenibilità. Oggi quell’azienda è Ammagamma. “L’ottimizzazione energetica era il focus originario della nostra azienda”, spiega David Bevilacqua, Ceo di Ammagamma. “In pochi anni però abbiamo ampliato le nostre attività e sviluppato soluzioni trasversali ai processi delle aziende, in tutti i principali mercati, dall’Automotive alla Gdo, dalle multiutility alle banche. Una trasformazione importante che non poteva non coinvolgere il nome originario dell’azienda, via via divenuto sempre meno rappresentativo di questa importante crescita ed evoluzione aziendale”. Oggi in Ammagamma lavorano 60 persone. Nel 2019 i ricavi hanno superato i 3 milioni di euro e tra i clienti dell’azienda figurano, oltre a Pmi del settore manifatturiero, nomi del calibro di Gruppo Hera, Unipol, Barilla, TIM e Poste Italiane.
Quando “avete smesso” di essere una start-up? E che cosa siete diventati?
Grazie al lavoro di un team eccezionale, negli ultimi anni siamo cresciuti molto e nel 2018 siamo ufficialmente passati da start-up a Pmi innovativa. Nel corso del tempo è cresciuto il nostro organico e anche le nostre attività sono cambiate molto: si sono ampliate progressivamente, sebbene sia rimasto forte in noi l’approccio originario all’innovazione, improntato alla sperimentazione e alla contaminazione interdisciplinare. Il lavoro dei nostri esperti nel tempo ha ottenuto importanti riconoscimenti in Italia e all’estero: il Ministero dell’Istruzione ha riconosciuto Ammagamma come “ente di ricerca accreditato, specializzato in Data Science”. Quest’anno siamo diventati partner ufficiale della Stanford University e membri del Focus Group on AI della European Digital SME Alliance. Lo scorso 22 settembre siamo entrati nella classifica Top Startups di LinkedIn Italia 2020, come una tra le dieci realtà più resilienti in Italia: durante il periodo di pandemia, siamo stati in grado di continuare ad attrarre investimenti, dipendenti e interesse.
Ci date una vostra definizione di Data science e Intelligenza Artificiale, le tecnologie sulle quali è focalizzata la vostra attività?
Data science e intelligenza artificiale non sono altro che strumenti al servizio dell’uomo. Analizzando i dati e studiando le correlazioni tra le variabili che influenzano i fenomeni di complessa interpretazione, noi trasformiamo i numeri in conoscenza per aiutare le aziende a evolvere e a definire nuove strategie di innovazione. Lo sviluppo dirompente di queste tecnologie evolute sta trasformando radicalmente la nostra capacità di interpretare e di comprendere la realtà in cui viviamo. Noi vogliamo valorizzare tali risorse ponendo al centro di questo processo di trasformazione la consapevolezza umana, perfezionata e potenziata dalla matematica, quale strumento di generazione di nuove visioni e di nuove opportunità di sviluppo sociale. Grazie al nostro approccio data-driven aiutiamo i nostri clienti a raggiungere nuovi livelli di efficienza e di sostenibilità, a beneficio della società e del pianeta, nel rispetto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
E una vostra definizione di “innovazione”?
L’innovazione è una parte integrante delle strategie di crescita e di sviluppo di un’azienda. La matematica e la tecnologia sono importanti strumenti a disposizione di chi vuole innovare, ma senza l’uomo, senza la sua razionalità e sensibilità, non è possibile innovare davvero. Da sempre, nel nostro team convivono sviluppatori, filosofi, scienziati e creativi, perché innovazione vuol dire anche ragionare fuori dal comune, mischiare punti di vista e metodologie in maniera interdisciplinare, per costruire valore insieme, con responsabilità. Ed è proprio questa nostra visione, fortemente incentrata sul principio della responsabilità, che ci ha portati a creare e promuovere il “Manifesto della Razionalità Sensibile”, la nostra proposta per una concezione umanistica dell’intelligenza artificiale, che abbiamo pubblicato l’anno scorso: oggi più che mai tutti noi abbiamo l’opportunità di affrontare le grandi sfide odierne avvalendoci di strumenti potenti, fondati sulla matematica, ma per farlo dobbiamo individuare i giusti obiettivi da perseguire e assumerci la responsabilità delle nostre scelte.
Ci fate un esempio di matematica applicata ai processi aziendali?
Potenzialmente è possibile applicare la matematica a tutti i processi aziendali. In ambito automotive, per esempio, applichiamo una soluzione di Image Analysis per aumentare il livello di efficacia del controllo qualità: in questo modo aiutiamo gli operatori a identificare in maniera automatica le alterazioni nella texture delle vetture, indicative di possibili difetti di struttura e verniciatura delle stesse. Per i processi produttivi dell’industria manifatturiera, offriamo soluzioni di pianificazione ottimizzata per rendere più efficienti le linee di produzione, ridurre i tempi morti degli stabilimenti e minimizzare gli scarti di materia prima.
La versione integrale dell’articolo è pubblicata
sul Numero 5 di Elettronica AV