Analog Devices: così acceleriamo la transizione verso la digitalizzazione

Interpellato sul tema Industria 4.0, Brendan O’Dowd di Analog Devices indica anche le direzioni nelle quali investire per accelerare la transizione verso la digitalizzazione e completare il passaggio all’Industria 4.0

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analog devices ODowd

di Virna Bottarelli | Nello scenario Industria 4.0 ci sono produttori di elettronica come Analog Devices che rivendicano un ruolo di acceleratori nella transizione alla digitalizzazione. Nel 2018 al tema dell’Industry 4.0 Analog Devices ha dedicato una Executive Guide dal titolo “Now to the Next – Solutions to accelerate faster, smarter and more secure industry automation solutions”.

Secondo Brendan O’Dowd, General Manager Industrial Automation Energy Group di Analog Devices, il mercato dell’automazione industriale sta cambiando a un ritmo che non ha precedenti e richiede tecnologie che permettano di fare molto di più di quanto si sia stati in grado di fare fino ad ora. O’Dowd parla di Ethernet deterministico, controllo in tempo reale dei sistemi, analisi più approfondita dei dati, Condition Based Monitoring basato su tecnologia Mems, tutti temi che Analog affronta a livello di rilevamento, misurazione, interpretazione, potenza e connessione, e indica anche le direzioni nelle quali investire per accelerare il passaggio all’Industria 4.0.

Scegliete la flessibilità

Fondamentale è scegliere soluzioni multiprotocollo che possano adattarsi ad ambienti di rete che evolvono rapidamente e intraprendere un percorso verso l’adozione di reti Time Sensitive e di un determinismo a livello di sistema. Un secondo punto evidenziato da O’Dowd riguarda gli I/O configurabili via software, che offrono agli Oem la flessibilità necessaria ad adattare la produzione a esigenze sempre diverse: in sostanza la personalizzazione è demandata al software, mentre l’hardware può essere pressoché universale, con vantaggi in termini di impiego di risorse e di capacità di soddisfare la domanda dei clienti.

“Investite poi nel punto in cui il dato ha origine”, afferma O’Dowd. Siamo nel campo dell’edge analytics che, grazie alla più avanzata sensoristica, è oggi in grado di estrarre segnali in modo sempre più accurato anche in ambito industriale e di darne un’interpretazione in tempo reale grazie ad algoritmi embedded. “Non serve quindi far viaggiare dati sovraccaricando l’infrastruttura di rete, perché l’analisi avviene già alla fonte”.

Anche la questione security ha un ruolo fondamentale: “Serve un approccio sistemico alla sicurezza: chiedetevi come aumentare la sicurezza con il minimo sacrificio in termini di potenza, performance e latenza prima ancora di pensare dove può risiedere la minaccia alla security dell’impianto. Ovviamente dovete conoscere bene l’architettura della rete e mappare le eventuali vulnerabilità, sapere dove e come i dati devono essere raccolti, processati e usati e prefigurare gli scenari potenziali e le implicazioni di un eventuale attacco informatico”.

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