Secondo i dati diffusi dall’Istat, l’industria italiana delle tecnologie – Elettrotecnica ed Elettronica – rappresentata da Federazione ANIE chiude il 2020 con una diminuzione cumulata dei livelli di attività industriale del 9,6% (-12,1% la corrispondente variazione registrata dal manifatturiero): si tratta del secondo peggior risultato degli ultimi venti anni dopo il crollo registrato nel 2009. Il calo marcato accomuna le due macro aree dell’Elettrotecnica (-8,9%) e dell’Elettronica (-13,3%).
Giuliano Busetto, Presidente Anie, commenta: “Il graduale recupero nell’ultimo trimestre dell’anno non ha compensato le perdite nei livelli di attività industriale della prima parte dell’anno. -10,9% nel periodo gennaio-marzo e -26,4% nel successivo trimestre rappresentano la più evidente conseguenza del lockdown primaverile che ha fermato le attività con la sola eccezione di quelle essenziali”.
Guardando al solo mese di dicembre 2020 – nel confronto con il mese di dicembre 2019 – si rileva un andamento di segno positivo (+5,3%), un recupero che dovrebbe trovare conferma anche nel mese di gennaio 2021, sulla base di un portafoglio ordini che nell’ultimo trimestre del 2020 ha ridotto il tasso di caduta dei mesi precedenti. “Le dinamiche dei settori ANIE restano tuttavia fortemente legate ad un contesto economico di grande incertezza e fortemente dipendente dall’evoluzione della pandemia”.
L’industria manifatturiera continuerà a rappresentare un pilastro della ripresa su cui puntare con una rapida ed efficace implementazione del piano Transizione 4.0: in una visione nuova e strategica di politica industriale i settori delle tecnologie possono offrire un contributo fondamentale per il conseguimento degli obiettivi ambiziosi di transizione ecologica e digitale.
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