Arrow Electronics World, in attesa della ripresa

Anche nel 2024 l’Arrow Electronics World è stata un’occasione per fare il punto sul mercato della distribuzione elettronica con una tavola rotonda che ha avuto per protagonisti diversi esperti del settore. Il boom è passato, ma all’orizzonte ci sono nuove opportunità da cogliere.

61
Arrow Electronics World Parma

di Virna Bottarelli |

Si è tenuto il 20 giugno al Palaverdi di Parma l’Arrow Electronics World, l’evento organizzato dalla filiale italiana della multinazionale della distribuzione elettronica, pensato come momento di incontro tra produttori, partner e terze parti del mercato elettronico italiano.

A moderare la giornata è stato Alessandro Ranellucci, esperto di software, hardware e prodotti digitali cloud, dal 2020 nel Top Management di Arduino e curatore di Maker Faire Rome. A dare il benvenuto sono stati invece Claudio Serra e Marco Sangalli, rispettivamente Sales Director Italy ed Engineering Services & Embedded Technology Manager di Arrow.Con il 2023 si è concluso un periodo esaltante di mercato. Ora siamo in una fase diversa, credo che il punto più basso sia stato superato e che nei prossimi mesi assisteremo a una risalita”, ha detto Serra, ringraziando per la nutrita partecipazione all’evento, che ha visto 1.500 presenze.

Insieme a Claudio Serra hanno preso parte alla tavola rotonda Ilaria Sangalli, Senior Economist, Ph.D. di Banca Intesa, Luciano Pini, membro del Comitato Direttivo di Anie Componenti Elettronici, Stefano Arena, Head of Global Commodities di Datalogic, Donatella Onorati, Head of Procurement & Supply Chain di Metasystem e Denis Vigo, Ceo di Dvs.

Prepariamoci alla ripresa con Arrow

“Al netto delle situazioni geopolitiche che contribuiscono a rendere lo scenario mondiale incerto, il mercato dell’elettronica è in espansione e negli anni a venire continuerà ad avere un tasso di crescita superiore alla media”, ha esordito Claudio Serra, ribadendo le motivazioni del proprio ottimismo per i mesi a venire. “Può sembrare strano affermare che anche il 2024 sarà un anno di crescita a livello globale, perché siamo oggettivamente in un momento che definirei di correzione, ma la crescita in generale c’è ed è trainata essenzialmente dall’Intelligenza Artificiale”.

A crescere sono le memorie e i circuiti integrati legati all’AI e per rendere l’idea Serra cita il caso di Nvidia, che in pochi anni ha scalato il mercato e ha oggi una capitalizzazione in borsa che vale cinque volte quella dell’intera borsa di Milano. “È vero anche che l’Europa non è impattata dalla crescita come lo sono, invece, Usa e Cina, ma le previsioni sul 2025 di Wsts sono positive. Il punto, quindi, non è se ci sarà il rimbalzo, ma quando si verificherà”.

A preoccupare Serra è però un altro fattore: “Temo che al manifestarsi dei primi segnali di ripresa la filiera tornerà in crisi”. Le ragioni di questo timore sono oggettive e vanno rintracciate nella scarsa pianificazione e nella mancanza di visibilità sui mesi a venire: “Nel secondo quarter 2023 il 66% dell’ordinato aveva come data di consegna richiesta una data oltre i sei mesi dall’ordine, mentre attualmente i clienti, nel 67% degli ordini che riceviamo, ci chiedono componenti da consegnare entro il trimestre. Probabilmente stiamo ancora subendo gli strascichi della sbornia vissuta negli ultimi tre anni”.

Come affrontare, allora, una situazione che appare, tanto per cambiare, critica? E come adattarsi a un mercato che, tra una fase di crescita e una di calo, non presenta più periodi di stabilità? La parola d’ordine è, per Serra, valutazione del rischio. “Le imprese dovrebbero fare un risk assessment per controllare meglio i costi ed essere il più possibile preparati sulla reperibilità dei materiali. Come Arrow possiamo supportarle anche in questa attività: i nostri ingegneri non vendono solo componenti ma fanno anche da consulenti capaci di guidare i clienti nelle loro scelte tecnologiche”. 

Sull’andamento del mercato è intervenuto anche Luciano Pini, membro del Comitato Direttivo di Anie Componenti Elettronici, associazione che rappresenta circa un migliaio di aziende del comparto elettronico ed elettrotecnico e che racchiude gran parte delle realtà impegnate sul territorio nazionale in attività di ricerca e sviluppo.

Anche secondo Pini il settore si sta riprendendo dalla “sbornia” degli ultimi tre anni, un’impennata generata dalla crescita del Pil: “Il mondo dei semiconduttori è stato riconosciuto come motore trainante della crescita e le misure adottate a livello europeo, su tutte il Chips Act, stanno stimolando gli investimenti sul nostro territorio. Il nostro Paese deve contribuire al raggiungimento dell’obiettivo che l’Europa si è posta, ossia di arrivare a coprire il 20% della produzione mondiale di semiconduttori”. Per chi avesse la memoria corta, però, il Vecchio Continente non sta facendo altro che tornare alla quota che le competeva prima che la produzione passasse in massa nel Far East. 

Lo scenario economico emerso dall’Arrow Electronics World

“Il 2024 può essere definito come un anno a due velocità”, ha detto Ilaria Sangalli. “Il primo semestre è stato fragile, perché ha avuto in eredità il rallentamento iniziato lo scorso anno, ma per i prossimi sei mesi ci si aspetta maggiore dinamismo”. Un fattore cruciale sarà rappresentato dall’esito delle elezioni negli Stati Uniti, Paese che “comunque sta vivendo una fase che ha superato le aspettative”. Nello scenario globale, secondo Sangalli, non si può ingnorare poi l’andamento della Cina, il cui tasso di crescita ha smesso di stupire per stabilizzarsi attorno al 5%. Tra i due giganti, continua invece a soffrire l’area dell’euro.

Dice ancora Sangalli: “L’Europa cresce dello 0,7%, un tasso in linea con gli anni passati, ma risente della debolezza dell’economia tedesca, che era la più esposta rispetto al problema del gas russo e il cui export era molto legato alla Cina come mercato di destinazione”. Il nostro Paese ha chiuso il 2023 con una crescita del Pil superiore alle aspettative, ma anche a livello nazionale siamo in una fase attendista: aspettiamo gli effetti del piano Transizione 5.0 e della messa a terra degli investimenti derivanti dal Pnrr. In sintesi, la previsione di crescita del Pil per il 2024 è dello 0,7%, mentre si attende un dato migliore, superiore all’1%, per il biennio 2025-2026.

E per quanto riguarda il già citato Pnrr, Sangalli sottolinea la necessità di “accelerare”, perché lo scorso anno si è registrata una forte discrepanza tra quelle che erano le attese e i risultati effettivi. Che l’Italia debba “correre di più rispetto agli altri Paesi europei” non è, del resto, una novità. Ma i segnali positivi non mancano: anche nel difficile biennio 2021-2022 le imprese hanno mostrato grande interesse nell’innovazione e diverse aziende manifatturiere hanno deciso di investire in software e servizi.

Infine, che cosa dire dell’elettronica? Anche qui, secondo Sangalli, ci sono segnali positivi raccolti da un’indagine condotta da Intesa Sanpaolo sul clima di fiducia delle imprese. “La fiducia è guidata dalle attese sulla produzione e gli ordini e nel secondo semestre 2024 questi ultimi si rafforzeranno. In termini di crescita del fatturato per il settore elettronico la visione è quindi positiva, con una domanda che resterà tonica sul mercato nazionale ed estero. Attenzione, però: non parliamo solo di esportazioni ma anche di importazioni, perché per quanto ci si stia sforzando di irrobustire la piattaforma europea, siamo ancora lontani dal poter soddisfare la domanda in autonomia”.

Articolo precedenteConnettori in pillole: i numeri di settembre
Articolo successivoCarenza di componenti elettronici: mito o realtà?

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui