di Virna Bottarelli |
Investimenti miliardari, fabbriche di dimensioni colossali e tecnologie all’avanguardia: è il mondo dei grandi produttori di elettronica in conto terzi, gruppi di livello internazionale che lavorano per i marchi più noti dell’elettronica e danno concretezza alle invenzioni e rivoluzioni tecnologiche di questi ultimi. Nell’ambito degli Ems (Electronics manufacturing services) rientrano la produzione completa su contratto di assemblaggi, dispositivi e sistemi elettronici, inclusi lo sviluppo, l’assemblaggio di PCB, il test e la consegna.
Dati elaborati da Fortune Business Insights indicano che la domanda dei servizi di produzione elettronica in conto terzi è destinata a crescere da qui al 2030. Settori come l’automotive, la tutela della salute e, in generale, l’industria, sono del resto elettronica-dipendenti e i numeri del mercato globale degli Ems non devono stupire: nel 2022 valeva quasi 504 miliardi di dollari, le previsioni per il 2023 parlano di 534 miliardi e quelle per il 2030 di 856 miliardi. Dal lato dell’offerta, saranno in crescita servizi come il sub-assemblaggio, il testing, la progettazione di Pcb, l’assemblaggio di componenti e la reingegnerizzazione, e saranno potenziati anche gli investimenti per modernizzare le linee di produzione con le tecnologie più recenti: realtà virtuale, IoT, stampa 3D. Il tutto per consentire agli Ems di espandere la propria capacità produttiva.
Ems: che cosa è successo negli ultimi anni?
Nel 2020 la pandemia ha avuto inizialmente un impatto negativo sulla domanda di produzione elettronica per conto terzi a causa delle interruzioni nelle catene di fornitura e dello shortage di componenti, in particolare condensatori, connettori, memorie e pannelli Lcd. Diverse aziende del settore, nel primo semestre del 2020, avevano ridotto i propri livelli di produttività: Jabil, ad esempio, uno dei player globali di questo mercato, dichiarava al tempo che le sue fabbriche stavano lavorando al 65-70% della loro capacità produttiva. Nei mesi seguenti, tuttavia, grazie all’aumento della domanda e allo sviluppo di nuovi prodotti nei settori salute, automotive, computer e comunicazione, la produzione è aumentata. A fare tendenza sul mercato globale degli Ems sono nomi come Hon Hai Precision Industry (Foxconn), la già citata Jabil, Sanmina Corporation, Flex, Benchmark Electronics, Celestica, ed è da questi grandi player che arrivano alcune delle mosse più importanti viste sul mercato negli ultimi anni. A marzo 2021 Benchmark Electronics ha creato una partnership con Ouster, società californiana di tecnologia LiDAR, per potenziare la produzione dei loro sensori LiDAR ad alta risoluzione. L’operazione, che rispondeva alla crescente domanda di sensori di questa tipologia in settori come la robotica intelligente, l’automazione industriale e l’automotive, consentiva a Ouster di fare leva sulla competenza di Benchmark nell’assemblaggio di Pcb, nelle ottiche, nella microelettronica e nel test. Un anno e mezzo dopo, sempre Benchmark ha siglato con Yield Engineering System, fornitore americano di soluzioni tecnologiche e apparecchiature di processo per l’ecosistema dei semiconduttori, presente in Europa con una sede a Monaco di Baviera, un accordo per espandere la propria linea di produzione in Malesia. A investire nel Sud Est Asiatico è stata anche Plexus Corporation: nell’agosto del 2022 la multinazionale americana, che offre servizi di progettazione e sviluppo, soluzioni per la supply chain e produzione, ha inaugurato un nuovo stabilimento a Bangkok, in Thailandia, di 120km2. Ha scelto invece di investire negli Usa e in Cina Creation Technologies: la società americana, che fornisce soluzioni per l’intero ciclo di vita dei prodotti elettronici, ha inaugurato lo scorso maggio le operazioni nell’ampliato stabilimento di St. Peter, in Minnesota, dove 270 persone lavorano su tre linee SMT (Surface Mount Technology), e tagliato il nastro, a giugno, di una struttura a Changzou, in Cina, che ha raddoppiato la capacità produttiva. Qui le linee sono quattro e i lavoratori 300, divisi tra assemblaggio di Pcb, integrazione, test e logistica. Non è passata inosservata negli ultimi tempi nemmeno Foxconn, che dopo aver firmato nel febbraio 2022 un memorandum di intesa con l’indiana Vedanta per potenziare la produzione elettronica in India, la scorsa estate ci ha ripensato e ha fatto sapere che le società hanno consensualmente deciso di non procedere alla joint venture. Si sarebbe trattato di un investimento di 19,5 miliardi di dollari per la creazione di uno stabilimento produttivo di semiconduttori e display nel Gujarat. Notizie più recenti confermano comunque l’impegno della multinazionale di Taiwan nel subcontinente indiano: l’iPhone 15 sarà prodotto proprio qui, nello stato indiano del Tamil Nadu. Anche per Sanmina Corporation l’India è un terreno fertile: la società di San Jose ha firmato un accordo di joint venture con Reliance Industries Limited per creare in India, appunto, un polo di produzione elettronica di livello mondiale.
I trend che guidano il settore
La crescita dell’outsourcing elettronico sarà guidata, secondo gli esperti e secondo i suoi stessi protagonisti, da settori come l’automotive, da intendersi come auto elettriche e infrastrutture di ricarica, i data center, il 5G. Al di là della domanda proveniente da determinati ambiti, il mondo degli Ems è comunque legato a doppio filo al destino del mercato dei semiconduttori e sarà condizionato, come è successo negli ultimi anni, da dinamiche complesse. In un approfondimento pubblicato da Kitron, Ems norvegese attivo sul mercato dagli anni Sessanta, si legge: “Dopo che l’economia globale e il timore di una recessione hanno rallentato la domanda dei consumatori in Asia, abbiamo potuto vedere miglioramenti: i tempi di consegna e la disponibilità sono migliorati e i prezzi, benché elevati, si sono stabilizzati. Tuttavia, dobbiamo affrontare anche aspetti negativi: l’inflazione, gli elevati aumenti del costo del lavoro e i prezzi delle materie prime mantengono alti i prezzi dei componenti, in particolare componenti per l’alimentazione, mentre calano quelli degli elettromeccanici e dei dispositivi di temporizzazione”. C’è poi una tendenza che interessa il modello di business degli Ems, che da imprese puramente manifatturiere stanno diventando realtà con offerte ampliate anche sul versante dei servizi e della consulenza. I grandi player hanno intrapreso da tempo questo percorso, oggi accelerato dalle esigenze di chi opera nel mercato dell’elettronica: le catene di fornitura stanno cambiando, per motivi economici e geopolitici, e scegliere dove e come produrre richiede valutazioni più attente rispetto al passato. Gli Ems, con la loro presenza globale e il loro know-how, hanno tutti gli strumenti per supportare i clienti nelle loro scelte strategiche.
I movimenti sul mercato italiano
Indagando invece sul mercato italiano della produzione in conto terzi, la notizia più recente riguarda Dti, Ems friulano che progetta, testa e costruisce elettronica, cablaggi e meccaniche personalizzate per i settori degli elettrodomestici professionali e l’automotive. Dti ha due siti produttivi, uno a Udine e l’altro in Ungheria e proprio quest’ultimo è oggetto di un aggiornamento importante: Dti Hungary ha annunciato a settembre l’ingresso di Finest, Società finanziaria per l’internazionalizzazione delle imprese del Triveneto, al 43,6% nel proprio capitale sociale. L’investimento complessivo è di circa 1,3 milioni di euro e si inserisce nel piano di potenziamento dell’headquarter di Zalaegerszeg: raddoppio degli spazi a disposizione per un totale di 5.000 m2 e consolidamento del team di produzione. “L’investimento in Ungheria mira a portare Dti nel cuore delle dinamiche internazionali delle catene del valore dell’elettronica, mantenendo saldamente il controllo della filiera produttiva e consentendo alla casa madre di incrementare la propria competitività sui mercati esteri”, dicono dall’azienda di Tavagnacco (UD). Guarda all’Europa dell’est anche Ego Group, realtà di Badoere di Morgano, in provincia di Treviso, che opera in Croazia, a Novigrad, con il plant produttivo Dese Elettronica, e a Mogliano Veneto, dove nella primavera del 2022 ha acquisito Elettronica Damiani Zara. L’azienda moglianese era rimasta senza guida a causa della scomparsa del suo fondatore, Franco Zara, e l’acquisizione operata dal Gruppo di Matteo Berardi e Federico Rigato ha potuto evitare di disperdere un importante patrimonio di know-how nel settore della componentistica elettronica. Investimenti recenti si registrano anche in Elettronica FM, che nelle primavera del 2023 ha ampliato i propri reparti produttivi di Guidizzolo, in provincia di Mantova, con linee di ultima generazione. L’impianto include ora undici nuovi sistemi di stoccaggio automatici dinamici per componenti elettronici, per spostare i componenti SMT dal magazzino principale alla camera bianca ed essere più veloci nella preparazione dei Kit. L’investimento ha interessato anche nuove stampanti e nuovi moduli pick&place, sistemi di ispezione e marcatori laser. Infine, superano i 5 milioni di euro gli investimenti in nuovi macchinari deliberati nell’ultimo anno dal Gruppo Elemaster, realtà italiana fondata nel 1978 e oggi riconosciuta come Mechatronics Service Provider di livello internazionale. Per Elemaster gli ultimi anni sono stati molto dinamici: nel 2020 sono entrati in funzione un nuovo plant in Romania, a Baiculesti, e una nuova sede produttiva a Montevecchia (LC), dedicata allo sviluppo di prototipi, mentre nel 2022 è stato completato un nuovo magazzino da 1.000 m2 nelle vicinanze, a Casatenovo, nell’ottica di potenziare la logistica e i servizi di post-vendita. Lo stabilimento di Elemaster che serve il mercato rumeno ha anche recentemente ottenuto la certificazione IRIS ISO/TS 22163:2017 per le Applicazioni Ferroviarie.
Per saperne di più sul settore Ems
Un’analisi dettagliata del mercato globale degli Ems è contenuta nel rapporto di Research and Markets “The worldwide electronics manufacturing services market 2023 edition”. Gli analisti indicano che l’outsourcing elettronico è cresciuto in modo eccezionale nel 2021, ma calato nel 2022 a causa della saturazione del mercato consumer. Dopo un + 7,7% di due anni fa, ha quindi registrato un +1,7% nel 2022. Il rapporto analizza il settore degli Ems da diverse prospettive: esamina il mercato mondiale dell’assemblaggio di componenti elettronici EMS e OEM per singolo prodotto; analizza i player principali e le relative quote di mercato; riporta le opportunità di crescita per prodotto e Paese in 46 segmenti di prodotto e oltre 1.000 siti produttivi. Oltre a includere un’analisi delle prestazioni finanziarie delle diverse aziende e delle operazioni di mercato (acquisizioni e fusioni), il rapporto include i profili di oltre 100 aziende.