NXP: l’elettronica è un fattore chiave per l’Industria 4.0

Secondo Gianfranco Cardamone, Country Manager Italia di Nxp, l’industria 4.0 è stata spinta dalla rapida evoluzione dei componenti elettronici e, al settore, questa nuova fase offre indubbiamente più opportunità che sfide

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Cardamone NXP

di Virna Bottarelli |

Il settore elettronico è uno dei fattori chiave dell’Industria 4.0, perché proprio lo sviluppo di componenti elettronici sempre più avanzati ne ha avviato il percorso. Come dice Gianfranco Cardamone, Country Manager Italia di Nxp: “L’industria 4.0 è stata spinta dalla rapida evoluzione di diverse caratteristiche dei componenti elettronici: costo, affidabilità, robustezza, consumo energetico, integrazione, performance, solo per citarne alcuni. E al settore elettronico questa nuova fase offre indubbiamente più opportunità che sfide”. Ci sono comunque nuovi aspetti che un produttore di semiconduttori deve tenere in considerazione: “Oggi non è sufficiente essere un fornitore di Analog Front End, ma occorre essere un fornitore di Afe che integrino caratteristiche IP per la connessione a microcontrollori o microprocessori, capaci di gestire l’Intelligenza Artificiale. E questo implica che si forniscano anche i tool software necessari”.

Industria 4.0 secondo Nxp

Per Nxp il concetto di Industria 4.0 rappresenta l’evoluzione di una strategia seguita già da decenni, considerata la lunga storia di innovazione che ha accompagnato le tre anime di Motorola, Freescale e Philips Semiconductor, dal cui merging è nata l’azienda olandese. Eppure, per far comprendere agli utilizzatori le opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale c’è da lavorare: “Alcuni degli addetti ai lavori nel settore manifatturiero ancora hanno difficoltà a cogliere i vantaggi della trasformazione digitale e a trasformarli in valore per il cliente finale”, commenta Cardamone. “Il fatto è che per essere realizzata, la trasformazione verso l’Industria 4.0 richiede il completo allineamento di tutti gli attori dell’organizzazione aziendale: buyer, progettisti, marketing e vendite devono collaborare per realizzare soluzioni appetibili per il cliente finale, altrimenti il rischio è di essere superati o dalla concorrenza o da nuovi player che introducono approcci disruptive in modelli di business tradizionali”. I buyer del settore produttivo, allora, non sono ancora consapevoli delle nuove opportunità? “In alcuni casi, quando si tratta di acquistare chipset, hanno ancora un approccio orientato solo ai costi, ma stanno iniziando a realizzare che ci sono altri fattori da tenere presente: la qualità, l’aspetto innovativo, la disponibilità e la capacità del fornitore di aiutarli a ridurre il time-to-market”.

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