Industria alimentare: un chip genico può dire se il latte è buono

Intermizoo, in collaborazione con l’Università di Padova, ha brevettato il nuovo indice per misurare la qualità del latte partendo dai tori riproduttori. Cuore dell'applicazione, un chip genico

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chip formaggio

Si chiama Pro Caseus il nuovo metodo per predire l’attitudine casearia del latte di un bovino grazie a un chip genico brevettato da Intermizoo (Istituto interregionale per il miglioramento del patrimonio zootecnico) e dall’Università di Padova. Con il nuovo indice Pro Caseus, si stima un aumento di produzione di formaggio fino al 10%. E il segno più non è solo in quantità, ma soprattutto in qualità organolettica e sensoriale.

Francesco Cobalchini, direttore generale di Intermizoo, spiega: “Nel mondo il 70% del latte viene trasformato in formaggio e l’Italia è tra i primi 10 Paesi produttori. Da qui la necessità di uscire dalle logiche che abbiamo seguito fino ad oggi. E Pro Caseus rappresenta un cambio di prospettiva. Con questo metodo innovativo il produttore, cioè l’allevatore, può finalmente pensare alla destinazione del latte: il formaggio. Abbiamo svolto un grande lavoro di squadra tra il mondo della ricerca, Intermizoo e le organizzazioni degli allevatori, iniziato nel 2007 con il primo progetto di lavoro denominato “BullAbility” con la collaborazione del Dipartimento DAFNAE dell’Università di Padova”. “L’indice Pro Caseus rappresenta un prodotto della collaborazione tra Università di Padova e Intermizoo, a favore degli allevatori italiani. La genetica italiana dispone, oggi più di ieri, di uno strumento innovativo e di eccellenza, rivolto al miglioramento della caseificazione del latte vaccino, in grado di mantenere quella posizione di leadership casearia indiscussa e ricono-sciuta nel mondo al nostro Paese”, ha dichiarato il Professor Martino Cassandro, del Dipartimento DAFNAE dell’Università di Padova.

Da un chip, vantaggi per produttori e consumatori

Pro Caseus misura la capacità del toro di generare figlie in grado di produrre un latte che può essere trasformato in maniera più efficiente in formaggio. Una scoperta a vantaggio dei consumatori finali, dei trasformatori e degli allevatori. Chi sceglie animali con indice Pro Caseus sa che sta scegliendo capi selezionati per la loro spiccata attitudine casearia e che producono più latte, più buono.

I panel test condotti su formaggi Pro Caseus hanno evidenziato una qualità casearia migliore rispetto ad altri tipi di formaggi. Dalle valutazioni, il formaggio con indice Intermizoo è stato giudicato migliore all’assaggio rispetto all’altro campione. Il latte buono, inoltre, facilita il lavoro dell’allevatore e del trasformatore: “Un ridotto tempo di coagulazione e una elevata forza del coagulo rendono la cagliata e la pasta del formaggio ottimali, evitando anomale fermentazioni microbiche che causano riflessi negativi sulla struttura e sulle caratteristiche organolettiche del formaggio e, di conseguenza, un impatto sul valore commerciale del prodotto finito”, dice ancora il Professor Cassandro.
Infine, il formaggio con latte Pro Caseus fa bene anche all’ambiente: un litro di latte Pro Caseus consente di produrre fino al 10% di formaggio in più, ciò significa che con il 10% in meno di latte necessario per produrre una forma di formaggio, si riduce il consumo di risorse come acqua e suolo e meno latte deve essere trasportato.


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