di Virna Bottarelli |
La scorsa estate il settore aerospaziale è stato protagonista di diversi eventi, dal Farnborough International Airshow, la fiera internazionale tenutasi a luglio, al più recente 34° Congresso dell’Icas, International Council of Aeronautical Sciences, ospitato a Firenze a settembre.
Ad attirare l’attenzione del mondo dell’elettronica su quest’industria, però, più che gli eventi internazionali, dovrebbe essere la significativa ripresa della domanda. Il dato è confermato anche da Deloitte nel suo ultimo Aerospace & Defense industry outlook: nel rapporto, la società internazionale di consulenza rivela, infatti, come il risveglio del trasporto aereo e la crescente instabilità geopolitica stiano effettivamente trainando il mercato. Il secondo aspetto, in particolare, è stato sottolineato anche all’ultimo vertice dell’Aerospace, Security and Defence Industries Association of Europe (Asd) di aprile, che si è focalizzato sulla dimensione industriale della difesa della sicurezza europea. Significative le parole spese in quell’occasione dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Il mondo è pericoloso come lo è stato per generazioni. E l’Europa è nel mezzo. Ecco perché è giunto il momento di un risveglio europeo in materia di difesa e sicurezza. La nostra libertà e la nostra prosperità dipendono dalla nostra sicurezza. E dobbiamo allineare le nostre azioni al contesto in evoluzione”. Anche Roberto Cingolani, AD di Leonardo, ha rilasciato una dichiarazione emblematica: “Dalla fine della Guerra Fredda la sicurezza in Europa è stata vista come un bene gratuito, le persone ci hanno fatto l’abitudine. Gli europei dovrebbero rivalutare il prezzo della pace”.
Più investimenti in Europa
Il messaggio in entrambe le citazioni è chiaro: serve potenziare gli investimenti. Lo sostiene, del resto, la stessa Asd nelle raccomandazioni politiche per il quinquennio europeo 2024-2029 pubblicate a inizio anno. L’associazione rappresenta oltre 4mila aziende che realizzano il 98% del fatturato totale del settore e le sue indicazioni sono utili per capire in quale contesto si sta muovendo l’industria aerospaziale europea. “L’Europa si trova in una congiuntura critica: deve affrontare le sfide delle transizioni verde e digitale in un panorama della sicurezza drammaticamente deteriorato”, riporta il documento, mentre in una dichiarazione del segretario generale Jan Pie si legge: “I prossimi cinque anni sono fondamentali per garantire la sovranità e la sicurezza dell’Europa, ma anche per la sua ambizione di padroneggiare la transizione verde e digitale. Le raccomandazioni politiche dell’Asd mostrano chiaramente come le politiche dell’UE possono sostenere le nostre industrie in modo che possano a loro volta svolgere pienamente il loro ruolo di fattore chiave per un’Europa forte, sicura e sostenibile”. L’associazione chiede che l’UE si concentri sul miglioramento della capacità dell’industria di fornire in tempo e in quantità le attrezzature necessarie, il rafforzamento dell’eccellenza tecnologica, i finanziamenti e l’accesso agli stessi nel settore aerospaziale. C’è bisogno di “sinergie tra tecnologie e programmi dell’UE e di un’autentica politica industriale di sicurezza”. Per quanto riguarda l’aeronautica civile, si chiede il sostegno per rendere il settore più verde, ma sempre competitivo a livello globale. Per un’aviazione sostenibile si chiedono “finanziamenti continui per la ricerca e lo sviluppo, procedure di certificazione efficienti e la creazione di un cielo europeo digitale attraverso l’implementazione del programma Sesar (Single European Sky Advanced Research)”. Infine, l’Asd chiede l’istituzione di una politica industriale spaziale per promuovere un’industria spaziale europea vivace e innovativa, essendo lo spazio “fondamentale per la libertà di azione e il processo decisionale autonomo dell’UE”.
Una fotografia del settore aerospaziale in Italia
Il 18 luglio si è tenuta a Roma la Giornata annuale del Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio intitolata “Aerospazio: Competenze e Innovazione per l’Italia”. Il Cluster è un’associazione pubblico-privata senza scopo di lucro, istituita nel 2012 dal Miur, alla quale aderiscono anche Aiad, la Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza, e l’Agenzia Spaziale Italiana. A presiederla è Cristina Leone, che proprio in occasione della Giornata annuale ha illustrato i risultati preliminari della mappatura delle competenze tecnologiche italiane che il Cluster ha condotto sui vari territori, coinvolgendo oltre 250 soggetti tra grandi e piccole-medie imprese, università e organismi di ricerca, su 374 voci di tecnologie aeronautiche e spaziali. I dati, relativi al triennio 2021-2023 mostrano che il settore aerospaziale italiano ha una presenza importante sia a livello europeo che mondiale. La parte industriale è costituita per oltre l’80% da piccole e medie imprese, a cui si affiancano grandi prime contractor che partecipano ai più importanti programmi europei e internazionali, come Leonardo, Avio Aero, Telespazio e Thales-Alenia Space Italia. I dati di fatturato totale delle aziende censite per il 2023 superano i 18 miliardi di euro e registrano un livello occupazionale di più di 50.000 dipendenti. Le spese in ricerca e innovazione si aggirano intorno al 10% del fatturato. Il settore aeronautico ha mostrato una costante crescita del fatturato – pari a 16 miliardi di euro nel 2023, con una media del 6% annuo e un incremento totale del 13% nel triennio. Analogamente, sono cresciuti mediamente del 5% annuo i livelli occupazionali: nel 2023 i dipendenti del settore erano 42.687. Dal punto di vista della distribuzione territoriale, per l’aeronautica le Regioni a maggior sviluppo sono Campania, Piemonte e Lombardia. Ingegneria, manifattura e certificazione, in particolare aerostrutture e materiali avanzati, con attenzione alla sostenibilità e alla circolarità dell’intero flusso produttivo, sono le competenze tecniche principali del comparto. Si parla di crescita anche per il settore spaziale, che nel 2023 valeva 2,265 miliardi di euro e che negli ultimi tre anni è cresciuto mediamente del 10%. Gli addetti, per il 2023, erano circa 7.500, distribuiti principalmente in Lazio, Lombardia, Toscana e Piemonte. In questo comparto, le competenze tecniche sono connesse alla progettazione e validazione di satelliti.
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