Anie ha presentato il 18 luglio i dati di consuntivo 2022. Il fatturato aggregato delle filiere tecnologiche made in Italy del building, dell’energia, delle infrastrutture e mobilità e dell’industria ha raggiunto i 92,6 miliardi di euro, con un aumento del 20,8% rispetto all’anno precedente. Come ha detto il presidente di ANIE Federazione Filippo Girardi: “In uno scenario popolato di “cigni neri”, pandemia, guerra in Ucraina, tensioni sui mercati energetici, inflazione a due cifre, rialzo dei tassi di interesse, l’industria italiana ha mostrato una confortante capacità di reazione”.
Consuntivi e prospettive
Il volume della produzione industriale è cresciuto su base annua del 2,3%, indicando la centralità delle tecnologie ad alto valore di innovazione rappresentate da Anie. La manifattura, nel suo complesso, infatti è cresciuta nello stesso periodo dell’1%. Più in dettaglio: il fatturato delle filiere dell’elettrotecnica ed elettronica italiane cresce del 19,3 per cento; l’export delle tecnologie della Federazione che aderisce a Confindustria, infine, nel 2022 ha superato quota 26 miliardi di euro, con una crescita annua del 16,9 per cento.
Per i primi quattro mesi dell’anno in corso, invece, si segnalano incertezza e rallentamento della crescita. Guardando in avanti, però, tra i settori più dinamici si confermano le filiere dell’elettrotecnica ed elettronica, che beneficeranno delle progettualità della transizione ecologica e digitale e guideranno la crescita dell’industria italiana in un quadro macroeconomico non privo di criticità.
Marco Daviddi, Strategy & Transactions Markets Leader Europe West, EY Strategy & Transactions Leader Italy, ha aperto una parentesi sull’export e sui mercati esteri: “Nonostante il contesto geopolitico ed economico internazionale che stiamo vivendo sia estremamente complesso, l’Italia continua a essere attrattiva confermando il trend di crescita degli investimenti diretti esteri avviato dopo il 2020, e crescendo più di altre economie europee, posizionandosi al settimo posto in Europa per numero di progetti. Tuttavia, la quota di mercato detenuta dall’Italia resta pressoché stabile al 4%, questo denota un potenziale di crescita ancora rilevante, considerato che l’Italia è la quarta economia europea. Per incrementare ulteriormente la nostra competitività è necessario puntare su quattro fattori: Ricerca e Sviluppo, Sostenibilità, Competenze, PNRR. I fondi del Piano possono essere un potente strumento di accelerazione dei progetti funzionali alla trasformazione del Paese, ma solo attraverso l’attivazione di investimenti privati, e il coinvolgimento più esteso e diretto di aziende e fondi di investimento, magari utilizzando gli strumenti di incentivazione fiscale”.
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