Connettori: quando applicazione fa rima con evoluzione

Dal 2009 al 2019, i mercati di riferimento dei connettori hanno avuto andamenti diversi: a livello globale telecomunicazioni e automotive sono stati i migliori, mentre il comparto prodotti per ufficio e business è il fanalino di coda.

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di Ronald BishopSecondo i dati Bishop & Associates, il mercato di applicazione dei connettori cresciuto più rapidamente negli ultimi 10 anni è stato quello delle telecomunicazioni e della trasmissione dati, che ha registrato un Cagr dell’8%. Segue l’automotive, con un Cagr del 7,8%. I mercati dei trasporti (camion, treni e aerei commerciali) e dell’industria sono stati il terzo e quarto mercato con un tasso di crescita più veloce, rispettivamente del 6,3% e del 6%. La crescita nelle vendite nei mercati telecomunicazioni e automotive è più che raddoppiata nel periodo osservato: il primo è cresciuto del 116% e il secondo del 111%. Questi tassi di crescita hanno portato a un’espansione delle dimensioni di questi mercati: la quota delle telecomunicazioni è cresciuta del 4,6% nei dieci anni, e quella dell’automotive del 4,4%. I mercati con le crescite più lente sono stati quello aerospaziale e militare (+25%) e apparecchiature business e ufficio (+24%), che hanno visto contrarsi le rispettive quote di mercato del 2,2% e dello 0,5%. Per l’ambito militare, il calo è dovuto principalmente allo spostamento verso prodotti Cots (Commercial off the shelf) e alla diminuzione della spesa in molti Paesi.

Dieci anni di connettori in Europa

L’Europa è il terzo più grande mercato di connettori al mondo, che nel 2019 ha registrato vendite per 13.554 milioni di dollari, segnando però un calo del 4% sull’anno precedente, un dato in forte contrasto con l’aumento del 14,7% che invece si era avuto nel 2018.  Il settore dei connettori in Europa è cresciuto più lentamente rispetto a quanto esso abbia fatto nel mondo. Una delle motivazioni che incide sul confronto è la fluttuazione del tasso di cambio euro-dollaro. Il dollaro negli ultimi dieci anni si è rivalutato rispetto all’euro del 24,1%: nel 2009 l’euro valeva 1,39 dollari, mentre nel 2019 il valore era di 1,12 dollari. Inoltre, nell’Unione Europea la domanda di connettori è stata negativamente influenzata dagli shock macroeconomici dell’ultimo decennio, inclusa la crisi finanziaria globale e la crisi dei debiti sovrani. Sempre nel 2019, il mercato europeo dei connettori rappresentava il 21,1% del fatturato mondiale. Nel 2009 la quota era del 23,4%. Negli ultimi dieci anni, l’Europa ha perso quote di mercato in tutti gli undici comparti. I mercati che hanno registrato le perdite più significative sono stati la strumentazione (-5,6%), l’industria (-5,1%), le apparecchiature medicali (-4,4%) e il militare-aerospaziale (-4,3%). La maggior parte delle quote andate perse è stata redistribuita sul mercato cinese: la Cina, infatti, ha guadagnato quote di mercato proprio nella strumentazione (+7,5%), nel medicale (+5,2%) e nel militare/aerospaziale (+5,5%).

Domina l’automotive

I mercati europei dei connettori che più sono cresciuti nell’ultimo decennio sono l’automotive (+90,6%) e le telecomunicazioni (+71,3%). Per il settore industriale la crescita è stata del 55,4%, mentre l’ambito militare e aerospaziale ha registrato solo un +6%, come conseguenza dei tagli nella spesa che i Paesi europei hanno attuato nel settore. Nonostante il calo nelle quote di mercato, l’Europa guida le vendite di connettori nei mercati industriale (33,0%), automotive (33,5%), e trasporti (27,2%).


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