Energy storage: da Anie Federazione i dati aggiornati a giugno 2022

L’aggiornamento del report “Osservatorio Sistemi di accumulo” di Anie Federazione presenta il trend delle installazioni di energy storage in Italia registrati dal sistema Gaudì di Terna

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pixabay fotovoltaico energy storage

L’aggiornamento del report “Osservatorio Sistemi di accumulo” di ANIE Federazione presenta il trend delle installazioni di energy storage in Italia registrati dal sistema Gaudì di Terna. Li riportiamo di seguito.

Al 30 giugno 2022 risultano installati ben 122.279 sistemi di accumulo (SdA), per una potenza complessiva di 720 MW e una capacità massima di 1.361 MWh. A questi si aggiungono gli impianti di Terna per complessivi 60 MW e 250 MWh. In rapida crescita le installazioni, per trimestre, da inizio 2021 (Q1 2021).

La tecnologia più diffusa è quella a base di Litio (98,5% del totale) seguita da quella a base di Piombo (1,1%). Si registra la crescita del 30% e 36% rispettivamente per le batterie a volano e per i supercondensatori.

La quasi totalità (93%) dei SdA è di taglia < 20 kWh con una netta prevalenza dei sistemi di capacità compresa tra 5 e 10 kWh (40%) e di quelli con capacità inferiore a 5 kWh (21%) e compresa tra 10 kWh e 15 kWh (26%).

La principale configurazione utilizzata per i SdA è quella “lato produzione in corrente continua”, che ricopre il 77% del totale, mentre quella “lato produzione in corrente alternata” e quella “lato post produzione” ricoprono rispettivamente l’8% e il 15%.

Il 99,9% dei SdA risulta abbinato ad un impianto fotovoltaico, di cui il 97% di taglia residenziale.

La Lombardia è la regione con il maggior numero di sistemi installati (27.652 SdA per una potenza di 143 MW e una capacità di 281 MWh), seguita dal Veneto (18.317 SdA per 99 MW e 216 MWh) e dall’ Emilia-Romagna (9.660 SdA per 58 MW e 100 MWh).

I dati Terna registrano l’entrata in esercizio di un terzo sistema di accumulo abbinato ad una centrale termoelettrica per una potenza di 10 MW ed una capacità di 10 MWh.

Raggiugono quota due impianti i SdA stand-alone e quota tre impianti i SdA abbinati a centrali termoelettriche; rimangono fermi a quota un’unità i SdA a celle a combustibile e a quota due unità i SdA abbinati ad impianti eolici.

Il trend del 2022, periodo gennaio-giugno (Q1+Q2), è in notevole crescita per numero, potenza e capacità di accumulo rispetto ai periodi precedenti. Le installazioni si attestano a 47.159 unità per una potenza di 303 MW e una capacità di 632 MWh. Nell’ultimo trimestre si è stabilizzato il numero di installazioni con una media di circa 8.500 unità/mese.

Analizzando la tipologia di configurazione si conferma lo spostamento delle nuove installazioni verso quelle “lato produzione in corrente continua” rispetto ai periodi precedenti. Nel primo semestre 2022 questa configurazione ricopre il 91% delle installazioni, mentre le configurazioni “lato produzione in corrente alternata” e “lato post produzione” ricoprono rispettivamente il 4% e il 5%.

Tutte le Regioni nel periodo gennaio-giugno 2022 hanno consolidato un segno positivo rispetto allo stesso periodo del 2021 relativamente al numero di installazioni, alla potenza e alla capacità installate. Tra le Regioni con più unità installate, la Toscana, con 3.335 installazioni, ha registrato un incremento del 476% rispetto al primo semestre 2021, mentre Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto si attestano intorno al 300%.

Il mercato secondo Anie Rinnovabili

ANIE Rinnovabili ritiene che il risultato conseguito nei primi tre mesi del 2022 sia frutto dei meccanismi di cessione del credito e sconto in fattura relativi alle detrazioni fiscali non solo del Superbonus 110%, ma anche della ristrutturazione edilizia 50%. Il fatto che nell’ultimo trimestre si sia stabilizzato il numero di installazioni con una media di circa 8.500 unità/mese potrebbe essere sintomo di un rallentamento dettato dai cambiamenti normativi (DL 4/2022 e DL 13/2022) sulla cessione del credito, tant’è che nel recente DL 50/2022 il legislatore è nuovamente intervenuto sui meccanismi per cercare di risolvere le problematiche emerse, che mettono a serio rischio gli investimenti in corso.

Si conferma il trend di crescita del segmento di mercato degli accumuli di media taglia abbinati ad utenze fotovoltaiche sia residenziali che delle piccole e medie imprese.

Entro fine anno dovrebbero entrare in esercizio circa 346 MW, di cui 250 del progetto pilota Fast Reserve di Terna e 96 MW aggiudicati all’asta del capacity market tenutasi nel 2019, tendenzialmente connessi alla rete di media e di alta tensione. Per la connessione a quest’ultima Terna ha, recentemente, posto in consultazione un nuovo allegato al Codice di Rete, l’Allegato A79, in cui disciplina le condizioni generali di connessione alla sua rete. Criticità potrebbero insorgere qualora le disposizioni dell’Allegato A79 fossero obbligatoriamente da applicarsi anche a quei progetti dei 346 MW con collegamento in alta tensione.

Nel documento di consultazione dell’Allegato A79 è previsto che si riservi una banda del sistema di accumulo per il servizio di regolazione primaria di frequenza, per il quale ARERA, l’Autorità dell’Energia, ha previsto nel documento di consultazione del TIDE 322/2019 che si passi da un servizio gratuito ad un servizio remunerato attraverso l’attivazione di procedure concorsuali. È, pertanto, auspicabile che ARERA pubblichi quanto prima il nuovo Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico per consentire agli operatori di pianificare al meglio gli investimenti.

Il ritardo accumulato sui sistemi di accumulo di grande taglia, in particolare quello centralizzato, potrebbe essere colmato dai 1,1 GW aggiudicati da Terna nell’asta del capacity market di fine 2021 e dalle future aste di Terna per l’attuazione delle disposizioni dell’art. 18 del Dlgs 210/2021.


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