Inizio anno, tempo di previsioni e di aspettative. “Le aziende hanno attraversato il 2020 in una situazione di continua emergenza, per l’alternarsi di periodi di lockdown e normalità. Nel 2021, dovranno prepararsi a un ritorno in completa sicurezza dove la tecnologia avrà un ruolo fondamentale, e solo chi avrà investito su rete, cloud e IoT riuscirà a gestire la transizione senza problemi”, dice Vincenzo Lalli, Country Manager Italy di Extreme Networks.
Impossibile, del resto, guardare al 2021 senza considerare quanto accaduto nell’ultimo anno con il passaggio obbligato al lavoro da remoto: la pandemia ha accelerato il processo di trasformazione digitale, concentrando in pochi mesi quello che sarebbe successo in diversi anni, ossia il passaggio dalla presenza quotidiana dei dipendenti in ufficio al lavoro remoto.
“La maggior parte delle aziende non era preparata a gestire una grande quantità di PC connessi contemporaneamente da remoto e a tempo pieno, con un rischio importante per la sicurezza dell’infrastruttura”, dice Lalli. “Inoltre, questi PC sono stati connessi a reti domestiche e probabilmente utilizzati anche per attività diverse da quelle aziendali”.
Infrastrutture sempre più complesse
Continua Lalli: “Le organizzazioni più lungimiranti adotteranno strategie di segmentazione della rete Zero Trust e investiranno in strumenti robusti, end-to-end, dotati di visibilità, analisi, ML/AI, sicurezza e capacità di risoluzione dei problemi integrate, in grado di offrire ai dipendenti la flessibilità di scegliere il luogo di lavoro a seconda delle loro esigenze, mantenendo inalterata l’esperienza utente. La necessità di gestire più siti distribuiti accelererà l’adozione di soluzioni di rete gestite in cloud”.
Il Country Manager di Extreme Networks riporta anche un’analisi di Idc, secondo la quale l’80% delle aziende metterà in atto un meccanismo per passare a infrastrutture e applicazioni basate sul cloud con una velocità doppia rispetto al 2019. Fatto che, secondo Forrester, farà crescere del 30% gli investimenti su cloud, sicurezza e mobilità.
Si avranno certamente infrastrutture più complesse da gestire, ma secondo Lalli, saranno Machine Learning e Intelligenza Artificiale – e monitoraggio in tempo reale – ad anticipare e risolvere i problemi della rete in modo più rapido e a fornire delle soluzioni per la configurazione e il provisioning delle funzionalità della rete stessa, riducendo i carichi di lavoro sulle direzioni IT.
Gli sviluppi nella rete Wi-Fi
“La crescita del lavoro remoto si tradurrà in un aumento delle esigenze di privacy, sicurezza e conservazione dei dati, poiché tutti quelli relativi alla rete, al traffico e agli utenti dovranno essere trattati in modo confidenziale, e in questo ambito sarà indispensabile – in Europa – garantire la conformità con il GDPR”, aggiunge Lalli.“La connessione degli apparati alla rete avverrà, sia in azienda sia nelle abitazioni, attraverso la rete Wi-Fi, che è ormai diventata uno strumento indispensabile per la comunicazione, a livello globale, e collega 15 miliardi di unità tra PC, telefoni e altri sistemi. Secondo ABI Research, il numero degli apparati Wi-Fi venduti ogni anno passerà dai 3,3 miliardi del 2019 agli oltre 4,5 miliardi del 2024″.
Sugli sviluppi nelle soluzioni adottate nelle reti Wi-Fi, Lalli focalizza l’attenzione sulla nuova generazione di access point Wi-Fi 6E di classe enterprise. “All’inizio, saranno limitati alle reti indoor, in attesa che venga definito il coordinamento automatico delle frequenze, e avvenga il rilascio di quelle necessarie per la connettività outdoor. Con la futura disponibilità di 1200 MHz di spettro aggiuntivo per le connessioni Wi-Fi nella banda di frequenza a 6 GHz, l’utilizzo di canali a 80 MHz diventerà più comune, e questo innescherà lo sviluppo di funzionalità per l’utilizzo di applicazioni con una maggiore esigenza di ampiezza di banda a livello Wi-Fi. La maggiore efficienza del Wi-Fi 6E e l’arrivo degli access point 802.11ax a tripla frequenza (2.4, 5, e 6 GHz) avranno un impatto anche sulla rete cablata, in quanto gli uplink a 1 Gbps verso gli switch sul livello di accesso non saranno sufficienti e dovranno essere sostituiti con gli uplink multi-gigabit da 2,5 Gbps e superiori”.
Buone prospettive per l’Ict
Sarà quindi un buon anno per il settore Ict? Il manager di Extreme Networks conclude citando le previsioni Anitec-Assinform per il mercato italiano: “Si prospetta una crescita complessiva del 3,4% nel 2021, legata alla ripresa dei progetti di trasformazione digitale, fino a raggiungere un valore di circa 73 miliardi di euro. In quest’ambito, l’evoluzione verso il cloud networking sarà uno dei fattori determinanti per questo risultato positivo”.