Connettori: quale impatto avrà il virus sul settore?

L'impatto economico del Covid-19 sull’industria mondiale dei connettori sarà pesante: il 2020 chiuderà con un calo stimato superiore al 30% e neanche nel 2021 si tornerà ai valori del 2019

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di Ronald Bishop |

Quale sarà l’impatto economico della pandemia sull’industria dei connettori? Quanto velocemente recupereranno le economie mondiali?  Queste domande non hanno ancora risposte chiare, ma è possibile trovare qualche indicazione analizzando le performance passate in periodi di recessione e sviluppando una serie di ipotesi su ciò che potrebbe accadere in seguito.

Uno sguardo alle precedenti crisi

Le vendite nel settore dei connettori sono diminuite del 18,8% nel 2001 e del 6,8% nel 2002. All’epoca, si è trattato della peggiore crisi nel settore dei connettori a partire dal 1980, cioè da quando abbiamo iniziato a monitorare le prestazioni del mercato. Analizzando i dati trimestrali relativi ai periodi delle crisi scatenate dalla bolla dot-com del 2001-2002 e nei mesi successivi agli attacchi dell’11 settembre si può notare che la recessione si è protratta per ben cinque trimestri, determinando la più lunga contrazione nella storia dell’industria dei connettori. Dopo tale crisi, la domanda nell’industria dei connettori è tornata più forte, crescendo dell’11,4% nel 2003.

Indubbiamente, anche la pandemia H1N1, la cosiddetta “suina”, ha avuto un effetto misurabile sull’economia globale. Tuttavia, questo non è stato poca cosa rispetto all’impatto devastante della crisi finanziaria. Analizzando i dati relativi alle vendite trimestrali nel settore delle connessione per il periodo 2008-2010 si può notare che questa recessione pur essendo durata solo quattro trimestri, ha prodotto i due peggiori risultati nella storia del settore dei connettori: un calo del 35,6% nel primo trimestre del 2009 e del 32,1% nel secondo trimestre.

Osservazioni sugli effetti delle crisi passate sul settore connettori

Nel 2001, le vendite sono diminuite del 18,8%, un calo questo seguito poi nel 2002 da una flessione del 6,8%. La crisi è durata cinque trimestri (tre nel 2001 e due nel 2002); il peggior calo nelle vendite è stato del 30,9% nel quarto trimestre del 2001.

Le vendite hanno registrato un rimbalzo aumentando dell’11,4% nel 2003 e del 18,0% nel 2004. L’industria ha beneficiato di un periodo di crescita che si è protratto per i sei anni consecutivi successivi alla crisi delle dot-com.

Durante la crisi finanziaria del 2009, le vendite nel settore della connessione sono diminuite del 21,8%. Questa recessione è durata solo quattro trimestri, ma ha determinato l’anno e il trimestre peggiori per il settore (-21,8% nel 2009 e -35,6% nel primo trimestre del 2009).

Come si può constatare, prevediamo che la crisi dovuta al Covid-19 del 2020 porterà a un nuovo record in termini di calo delle vendite.

Previsioni per il post Covid-19 

La pandemia Covid-19 si esaurirà per lo più nel periodo di luglio-agosto. Nel frattempo, le industrie critiche ed essenziali (ad esempio gli autotrasporti, la produzione e la distribuzione di alimenti, la medicina e le infrastrutture) continueranno a lavorare. Altre industrie (centri commerciali, ristoranti, saloni di bellezza, parrucchieri e altre attività non essenziali) riprenderanno lentamente le loro attività tra maggio e giugno. Negli Stati Uniti, questo varierà a seconda dello stato, della contea e della città. 

Le economie mondiali si riprenderanno lentamente durante la seconda metà del 2020. Prevediamo una ripresa a forma di U e non di V, il che significa che per raggiungere i livelli precedenti della domanda ci vorrà la seconda metà del 2020 e anche tutto il 2021.

Nella seconda metà del 2020 si manifesterà una domanda “repressa” di beni di consumo a basso costo (come telefoni cellulari, televisori, elettrodomestici e laptop). I consumatori saranno molto prudenti in caso di acquisti di valore, come auto, barche, veicoli ricreativi, furgoni e vacanze. Prevediamo che la domanda di questi prodotti non aumenterà fino al 2021. La ripresa non sarà uniforme per regione geografica, paese o settore di mercato e non tornerà ai livelli di domanda precedenti fino alla seconda metà del 2021. Per alcuni settori di mercato, come ad esempio quello delle crociere commerciali, potrebbero essere necessari tempi ancora più lunghi.

Ipotesi per i prossimi trimestri nell’industria dei connettori

1° trimestre 2020 | – 0,9%

Le vendite dei connettori nei mesi di gennaio e febbraio sono state buone, in crescita dello 0,7% da inizio anno. Gli executive del settore hanno informato che anche nelle prime due settimane di marzo gli ordini sono stati buoni. Tuttavia, a metà marzo è iniziato il periodo del distanziamento sociale e delle chiusure delle imprese non essenziali. Di conseguenza, riteniamo che la seconda metà di marzo abbia comportato un calo abbastanza significativo, tale da rendere leggermente negativo l’intero trimestre. L’industria dei connettori registrerà quindi nel primo trimestre del 2020 un calo nelle vendite dello 0,9%.

2° trimestre 2020 | –70,8%

Le attività non essenziali rimarranno chiuse per la maggior parte del secondo trimestre. Il risultato sarà un disastro imprenditoriale che non ha paragoni. Nel secondo trimestre del 2020 l’industria dei connettori registrerà pertanto un calo nelle vendite del 70,8%.

3° trimestre 2020 | -39,1%

Si parte dal presupposto che le attività non essenziali inizieranno a riaprire a luglio e raggiungeranno una capacità pressoché normale nei mesi di luglio, agosto e settembre. Nel terzo trimestre 2020, l’industria dei connettori registrerà un calo delle vendite del 39,1%.

4° trimestre 2020 | -11,5%

Tutte le aziende che possono riaprire inizieranno a operare normalmente a pieno regime durante il quarto trimestre del 2020. Si parte dal presupposto che il virus Covid-19 non si ripresenti a un livello tale da causare gravi interruzioni delle attività aziendali. Nel quarto trimestre 2020 l’industria dei connettori registrerà pertanto un calo delle vendite dell’11,5%, portando le vendite per l’intero 2020 a diminuire del 30,8%.

1° trimestre 2021 | -6,0%

Supponendo che non vi siano interruzioni causate dal Covid-19, le aziende torneranno a operare normalmente in questo primo trimestre. La domanda per i beni di consumo, compresi gli articoli più costosi come le automobili, tornerà a manifestarsi.

2° trimestre 2021 | +222,9%

Le aziende inizieranno a riprendersi e il Coronavirus sarà fortunatamente solo un brutto ricordo. I consumatori diventeranno più ottimisti e, presumibilmente, sarà disponibile un vaccino.

3° trimestre 2021 | +55,9%

Le aziende avranno ormai attuato il completo recupero.

4° trimestre 2021 | +24,7%

L’industria dei connettori continuerà a crescere portando il 2021 a una crescita annua del 41,9%.

Il biennio 2020-2021

Per il 2021 prevediamo che le vendite di connettori raggiungano il valore di 62,694 miliardi di dollari, in crescita del 41,9% rispetto al 2020. Tuttavia, è importante comprendere che i risultati del 2021 saranno inferiori di 1,2 miliardi di dollari rispetto ai 64,169 miliardi raggiunti nel 2019. Monitoreremo da vicino i presupposti adottati per rivedere le previsioni man mano che i fatti evolveranno.


Ron BishopChi è Ron Bishop

Ronald E. Bishop, tra i massimi esperti di connessione a livello internazionale, ha fondato nel 1985 Bishop & Associates, una società di ricerche di mercato specializzata nel settore dei connettori elettronici. La società pubblica “The Bishop Report”, una newsletter mensile, e diverse pubblicazioni settimanali relative l’industria della connessione attraverso ConnectorSupplier.com. Uno staff di ricercatori realizza report incentrati sulle diverse aree geografiche, i mercati applicativi finali, i prodotti e le tecnologie di interconnessione. La sede americana si trova a St Charles nei dintorni di Chicago nell’Illinois, altre sedi si trovano a Bruxelles, a Sidney e a Hong Kong.


Puoi leggere l’articolo integrale sul numero 2 di Elettronica AV

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