Icovid è nata come un’iniziativa belga a supporto dei radiologi nella valutazione delle immagini TC dei polmoni dei pazienti Covid-19. Il progetto ha assunto una dimensione europea multicentrica ed è ora cofinanziato dal programma Horizon 2020 dell’UE. Non solo: è nella rosa dei candidati dell’Ocse per le iniziative di Intelligenza Artificiale contro le pandemie attuali e future.
Icovid è stato avviato a marzo 2020 da UZ Brussel, KU Leuven, icometrix ed ETRO, un gruppo di ricerca imec della Vrije Universiteit Brussel. Come racconta Jef Vandemeulebroucke di ETRO: “Quello che era iniziato come un progetto locale viene ora implementato in 800 ospedali in Europa e supportato da eccellenti centri di ricerca in tutta Europa”.
icolung, Intelligenza Artificiale al servizio del triage
icometrix, specializzata in soluzioni AI per immagini mediche, in colaborazione con UZ Brussel, KU Leuven, VUB e imec aveva studiato come implementare scansioni polmonari nella pandemia Covid con l’impiego di software di Intelligenza Artificiale. Era così nato lo strumento di Intelligenza Artificiale icolung. Johan de Mey, VUB-UZ Brussel, spiega: “All’epoca, la capacità di test era insufficiente per testare rapidamente tutti i pazienti. Con icolung, volevamo utilizzare le scansioni polmonari come strumento di triage. Utilizzando la TC e con l’aiuto delle analisi Artificial Intelligence, siamo stati in grado di rintracciare pazienti con lesioni polmonari sospette e di sottoporli a test come priorità. Durante i periodi di maggiore affluenza, tutti coloro che sono entrati nella UZ Brussel come pazienti sono stati sottoposti a scansione, anche come mezzo per prevenire focolai di Covid-19 in ospedale”.
Icolung è stato certificato ad aprile. Attualmente è utilizzato da oltre 75 ospedali in tutto il mondo e ha analizzato oltre 35.000 scansioni TC del polmone. “Con icolung, possiamo rilevare i pazienti Covid-19 in una fase iniziale e quantificare l’entità delle lesioni polmonari. Nel frattempo, stiamo ulteriormente migliorando il software di IA per identificare il danno polmonare da Covid-19 ancora più rapidamente e per determinare l’ulteriore percorso di cura del paziente più velocemente e meglio attraverso modelli prognostici”, dice ancora Vandemeulebroucke.
Le prospettive future di icovid
Il progetto icovid si basa ora sullo sviluppo di icolung ed è impegnato a crescere, grazie all’impegno di istituti di ricerca come King’s College London, Universitätsklinikum Heidelberg, Università di Oxford, Università di Maastricht e University and Centre Hospitalier Universitaire di Liegi. I partner collaboreranno anche con The Medical Cloud Company per incorporare altre informazioni cliniche nei modelli oltre alle immagini TC. Il progetto riceve finanziamenti dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea e può grazie a ciò essere offerto gratuitamente agli ospedali di tutta Europa. Mentre la vaccinazione finirà per normalizzare la vita quotidiana, il virus continuerà a circolare e potrebbero emergere altri coronavirus: ecco perché nelle epidemie locali, sarà importante identificare precocemente i pazienti Covid-19.
Con un software sempre più sofisticato, il consorzio potrà anche prevedere meglio gli effetti a lungo termine del virus, oggi in gran parte sconosciuti e consentire di adattare meglio le cure. Dirk Smeets, coordinatore del progetto icovid e Cto presso icometrix, ha dichiarato: “Questo progetto ci consente di dimostrare ulteriormente che l’Intelligenza Artificiale e la tecnologia medica in generale possono aggiungere valore alle decisioni cliniche e risparmiare sui costi. Sono fermamente convinto che icolung trarrà vantaggio dalla consulenza, dall’esperienza clinica e dalla valutazione critica dei centri accademici del nostro consorzio”.
Fergus Gleeson, chief medical officer per il National Consortium of Intelligent Medical Imaging, capo della radiologia accademica presso l’Università di Oxford e presidente della European Society of Thoracic Imaging, ha dichiarato: “Un’ampia adozione di software basati sull’intelligenza artificiale per l’analisi del torace, come icolung, aiuteranno la lotta contro una pandemia che, purtroppo, dovremo sopportare per parecchio tempo. Queste collaborazioni di ricerca su larga scala con una varietà di competenze sono fondamentali per rispondere alle esigenze in evoluzione durante questa pandemia”.
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