La storia di Rutronik inizia nel 1973, quando Helmut Rudel fonda a Ispringen, città nei pressi di Pforzheim, nel Baden-Württemberg, una società dedicata alla vendita di componenti elettronici passivi, la cui applicazione in quegli anni è per lo più destinata ai televisori a colori: questi elettrodomestici stavano infatti conoscendo una grande diffusione, perché in molti si preparavano a seguire i Mondiali di calcio che si sarebbero disputati nel 1974 proprio nella Germania Ovest. Come spiega oggi Thomas Rudel, figlio di Helmut, la scelta di Inspringen non è casuale: “Mio padre intendeva raggiungere i clienti più distanti in un tempo massimo di due ore di auto, quindi, si armò di mappa e compasso e tracciò un cerchio attorno alla regione tedesca dalla quale all’epoca proveniva quasi il 70% della domanda. Al centro di questo cerchio si trovava Ispringen e lì decise di stabilire l’azienda”. Negli anni Ottanta l’industria dei semiconduttori cresce rapidamente grazie all’evoluzione tecnologica e alla richiesta di microchip: esplode il mercato dei Pc e con esso la domanda di componenti elettronici attivi. Proprio all’inizio del decennio, Rutronik acquista l’azienda Silec/RSC-Halbleiter. Gli anni Novanta decreteranno invece il trionfo delle comunicazioni mobili con l’introduzione della rete Gsm e i relativi servizi dati. L’introduzione delle reti digitali getta poi le basi per l’accesso a Internet e i servizi online. Rutronik non sta a guardare e si espande attraverso ulteriori acquisizioni aziendali: prima la BIT-Electronic, con sede a Monaco, decisiva per l’ingresso dell’azienda nel mercato dei display e dei sistemi, poi la Discomp e l’allora affiliata Alcatel Dimacel Composants. Nel 1999 si aggiungono poi CED Ditronic e IEC Distribution. Rutronik si affaccia così al nuovo millennio come uno dei principali distributori broadliner in Europa e nei primi anni 2000 conclude accordi di distribuzione con diversi produttori attivi nei settori della comunicazione wireless e delle IT. Nel 2005 nasce la divisione wireless e nel 2008 Helmut Rudel lascia il timone al figlio Thomas. Negli anni 2010 le innovazioni tecnologiche si concentrano sull’automotive e sulla mobilità intelligente, comparti che assorbiranno sempre più componenti elettronici e software. Anche in questa fase, Rutronik si dimostra al passo con i tempi fondando la business unit Automotive. Più recentemente, per implementare tecnologie altamente innovative in soluzioni di sistema per sfide complesse, dei veri e propri proof of concept, nasce Rutronik System Solutions.
Una storia anche italiana
Una delle tappe importanti nel percorso di crescita dell’azienda tedesca è senza dubbio la nascita della filiale italiana. A fondare Rutronik Italia nel 2004 è Pino Cosenza, attuale Vice President Southern Europe di Rutronik e Managing Director della filiale. Cosenza conosce bene la storia e la filosofia di Rutronik: “Credo che sia stata fondamentale, in tutti questi anni, la capacità della proprietà di reinvestire costantemente gli utili nell’azienda”, dice, sottolineando come questa scelta imprenditoriale, non scontata, abbia contribuito a fare di Rutronik l’azienda indipendente più longeva presente sul mercato della distribuzione elettronica.
Quali altri elementi, oltre alla solidità finanziaria, hanno consentito a Rutronik di tagliare il traguardo dei 50 anni di attività?
Un altro fattore determinante risiede nella filosofia aziendale. Helmut Rudel, e oggi il figlio Thomas, hanno saputo mantenere saldo il fondamento su cui si basa Rutronik: i rapporti interpersonali. La nostra è un’azienda di proprietà familiare, il cui plus è proprio la capacità di relazionarsi in modo diretto con le persone, un approccio che nel tempo crea un vero e proprio collante nelle relazioni interpersonali. Nella filosofia Rutronik le persone sono il bene principale e i numeri, i risultati, benché importanti, vengono di conseguenza.
Sono, quindi, le persone a fare la differenza…
Indubbiamente per un distributore come Rutronik è così: rappresentiamo diversi marchi di componenti, che però sono disponibili anche presso altri distributori, per tanto possiamo essere vincenti solo se diamo qualcosa in più al cliente e questo qualcosa in più è essergli vicino, rappresentare per lui un punto di riferimento. La nostra forza risiede proprio nella continuità dei rapporti che costruiamo, all’interno dell’azienda, tra colleghi, e all’esterno, con clienti e fornitori. Per il cliente, del resto, la continuità conta: il potersi interfacciare con la stessa persona con cui si è costruita una buona relazione non ha prezzo.
La filiale italiana, che festeggia 20 anni nel 2024, come ha contribuito al successo di Rutronik?
La nostra filiale ha consentito a Rutronik di entrare in un mercato, quello italiano, molto strategico per la distribuzione. La nostra capacità di gestione del business e il nostro approccio flessibile hanno sicuramente portato beneficio anche alla casa madre: come ho avuto già modo di dire proprio sulle pagine di Elettronica AV, abbiamo portato la flessibilità italiana in un modello di business tipicamente teutonico.
Che ruolo ha assunto la filiale italiana nella strategia di regionalizzazione della Casa Madre?
Oggi l’Italia è senza dubbio una delle country più importanti in Europa per Rutronik. Nel 2004 avevamo un team di circa 30 persone, oggi siamo 85. La nostra crescita è stata oggettiva e giustifica anche il ruolo di Headquarter della regione Sud Europa che ci è stato attribuito circa due anni fa. Da qui gestiamo quindi le funzioni di marketing e finanza per i Paesi dell’area e qui abbiamo radunato i colleghi del Sud Europa e il management proprio per festeggiare i 50 anni di Rutronik, lo scorso dicembre a Roma.
In definitiva, Rutronik è un’azienda globale, ma possiamo affermare che la sua forza risiede nell’essere una realtà “a misura d’uomo”?
In Rutronik ci impegniamo a creare un ambiente di lavoro sereno, nel quale le persone possano stare bene. Credo sia importante dialogare con le persone, porsi sempre in modo pacato e mettere in pratica, quindi, quella logica di “persona al centro” che è il fondamento della nostra azienda. Sappiamo di operare in un business che corre, nel quale spesso i numeri dettano legge, ma non dobbiamo farci travolgere. Un clima positivo in azienda è anche la chiave per fare in modo che le persone restino a lavorare con noi. E in un periodo come quello attuale, in cui la mobilità nel nostro settore è molto alta, è una soddisfazione vedere che molti di noi sono in azienda da vent’anni.