Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, ha recentemente sottolineato come il settore dell’aviazione sia stato duramente colpito dall’epidemia di coronavirus e ha messo in luce nuovi orizzonti verso i quali si deve puntare: la sostenibilità e la digitalizzazione.
Secondo Vestager, “la sostenibilità ambientale e il ruolo della digitalizzazione sono un prerequisito per la modernizzazione e la decarbonizzazione del sistema aereo dell’UE”. Il commento è arrivato a margine della presentazione, lo scorso novembre, del Rapporto dell’Aviation Round Table sulla ripresa del settore aviazione in Europa. Nella relazione, oltre 20 associazioni che rappresentano collettivamente l’intero ecosistema aeronautico europeo hanno annunciato un impegno congiunto a lavorare con i responsabili politici per raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2050. Per ridurre ulteriormente l’impronta ambientale dell’aviazione e ottenere la decarbonizzazione, il Patto richiede, tra l’altro, un quadro legislativo dell’UE per promuovere la produzione e la diffusione di carburanti sostenibili per l’aviazione e finanziamenti e investimenti per consentire l’accelerazione delle innovazioni aeronautiche a basse emissioni di carbonio, come l’idrogeno e l’elettrico.
Eviation Aircraft: la sostenibilità in volo
È una sfida impossibile? No. C’è già chi si cimenta nella produzione di velivoli sostenibili facendo leva sulla digitalizzazione. Eviation Aircraft, ad esempio, è un’azienda israeliana che ha progettato e costruito un aereo per distanze di medio raggio completamente elettrico. Il suo Ceo, Omer Bar-Yohay, spiega: “Oggi, se vogliamo percorrere 800 km e non ci sono treni per portarci a destinazione, siamo bloccati nelle nostre auto per molte ore. La nostra proposta si chiama Alice, ed è un aereo elettrico al 100% con una capienza di nove passeggeri che viaggia a una velocità di crociera di circa 280 miglia all’ora. I motori elettrici offrono maggiore efficienza di propulsione e minori costi di manutenzione, quindi il costo del volo si riduce del 90%”. Al progetto di Eviation hanno collaborato più di 160 fornitori e partner dislocati in tutto il mondo: senza una piattaforma digitale all’avanguardia, in questo caso fornita da Dassault Systèmes, una simile realizzazione non sarebbe stata possibile. “Le eliche sono prodotte negli Stati Uniti, gli stampi dell’aereo in Indonesia, il carrello di atterraggio in Italia, altri componenti in Francia. La piattaforma di Dassault Systèmes, 3DExperience, su cloud, ci ha permesso di collaborare e passare dal concetto al prototipo”. Il velivolo è fatto principalmente di materiali compositi, è pilotato fly-by-wire e alimentato da tre eliche: una su ogni estremità alare e una terza sulla fusoliera posteriore. Progettare l’aerodinamica e gli aspetti meccanici dell’aereo in un tutt’uno è stata la criticità principale, che Eviation ha gestito utilizzando i software Catia e Simulia XFlow: “La densità di energia di un aereo elettrico è bassa e si deve scendere il meno possibile a compromessi sulla forma aerodinamica; quest’ultima richiede la progettazione di superfici 3D molto creative e complicate”, ha detto Lior Zivan, Chief Technology Officer di Eviation. Lavorare sul cloud ha consentito al team di Eviation di accedere a tutti i miglioramenti del software non appena venivano rilasciati, oltre che a lavorare da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, su richiesta. E a chi ha dubbi su quanto il cloud possa essere sicuro per un settore così strategico come quello aerospaziale, Bar-Yohay risponde: “La sicurezza dei dati è uno dei motivi per cui il passaggio al cloud ha avuto senso. Costruire un aereo è già abbastanza difficile. Essendo una piccola azienda che si trova già con sfide impegnative, perché avrei dovuto aggiungere altre sfide di cui semplicemente non posso occuparmi? Preferisco lasciare questo compito agli esperti. E finora non siamo rimasti delusi”. I primi modelli di Alice dovrebbero essere consegnati nel 2022.
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