Workinvoice, fintech italiana pioniera nello scambio di crediti commerciali, ed Ebury, società del gruppo Santander, operante nella gestione di incassi e pagamenti per le PMI che lavorano con l’estero, hanno messo a punto un servizio digitale che permette alle PMI italiane di proteggersi dal rischio di cambio della loro attività di import/export e di finanziare le fatture in valuta estera attraverso semplici procedure digitali e online.
Sono decine di migliaia le PMI italiane che operano con i Paesi extra Ue e questo strumento è pensato per essere di supporto alla loro attività: la collaborazione tra le due Fintech renderà infatti accessibile a queste PMI soluzioni digitali per proteggersi dalla fluttuazione delle valute, fissando il tasso di cambio, salvaguardando così i margini di profitto dalla volatilità delle valute estere. È infatti estremamente elevata la probabilità che il margine industriale di un’azienda venga eroso dal movimento dei cambi tra il momento in cui si negoziano le condizioni commerciali e il momento dell’incasso o del pagamento, soprattutto per le aziende che operano con Paesi al di fuori dell’area euro o dollaro.
“Siamo orgogliosi di poter avviare questa collaborazione con un partner di rilievo globale come Ebury. Il dialogo tra i nostri servizi è reso possibile dalla tecnologia plug&play che abbiamo sviluppato negli anni, capace di integrarsi in maniera del tutto seamless con numerosi servizi finanziari”, dichiara Matteo Tarroni, Ceo & Co-Founder di Workinvoice. La società, operativa dal 2015, ha sviluppato il primo mercato online in Italia di invoice trading, il canale alternativo per l’anticipo fatture, e nel 2018 ha stretto una partnership industriale con Cribis (gruppo Crif), con il quale nel 2020 ha lanciato il primo mercato europeo per la cessione dei crediti fiscali (TaxCreditPlace).
Mauro Miotto, Global Head of Partnerships di Ebury, commenta: “Il timing di questa collaborazione è molto importante; l’obiettivo è aiutare le PMI italiane in un momento in cui il bisogno di accelerare la crescita sui mercati globali coincide con la necessità di rendere ancora più efficiente l’utilizzo della liquidità delle imprese”. Fondata a Londra nel 2010, Ebury ha uffici in 20 Paesi ed è presente in Italia dal 2017; offre una larga gamma di servizi transazionali a supporto di aziende che importano o esportano.
L’accordo tra Workinvoice ed Ebury permetterà inoltre alle società di import ed export di finanziare le fatture in un ampio numero di valute, dando loro la possibilità di migliorare il cash-flow e il proprio stato patrimoniale. Con un flusso di cassa più rapido e consistente, queste imprese potranno migliorare la gestione del circolante e ottenere condizioni più vantaggiose dai fornitori, pagandoli prima, oltre ad acquisire più clienti, offrendo migliori dilazioni di pagamento.
Qualche dato sul mercato import-export
Secondo i dati Istat, già a settembre 2020 l’export ha registrato una crescita su base annua del 2,1%, dovuta all’aumento delle vendite sia verso l’area extra Ue (+2,8%) sia, in misura minore, verso quella Ue (+1,4%). L’import segna invece una flessione, ma in decisa attenuazione (-6,4%, era -12,6% ad agosto), determinata in particolare dal calo degli acquisti dall’area extra Ue (-12,3%), mentre resta molto più contenuto quello dall’area Ue (-1,9%). Secondo la 34° edizione del Rapporto sul commercio estero realizzato dall’Agenzia Ice a luglio, la crescita degli scambi mondiali nel 2021 sarà guidata dall’aggregato degli Emergenti Asia (+10,3% e +8,2% per l’import di manufatti rispettivamente nel 2021 e 2022), Cina in testa.
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