di Virna Bottarelli |
Il 9 dicembre 2020 la Commissione Europea ha presentato la sua Strategia per una mobilità smart e sostenibile. Il documento è la base sulla quale costruire un sistema dei trasporti in linea con l’obiettivo di una trasformazione verde e digitale delle infrastrutture e dell’economia dell’Unione. “Per raggiungere i nostri obiettivi climatici, le emissioni del settore dei trasporti devono registrare una chiara tendenza al ribasso. Questa strategia cambierà il modo in cui le persone e le merci circolano in tutta Europa e renderà facile combinare diversi mezzi di trasporto in un unico viaggio”, ha detto Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo.
L’obiettivo di sostenibilità che l’UE si è posta è decisamente ambizioso, si parla di riduzione del 90% delle emissioni entro il 2050, così come impegnativa è la tabella di marcia fissata per il settore dei trasporti: entro il 2030 dovrebbero essere almeno 30 milioni le auto a emissioni zero circolanti sulle strade europee, il traffico ferroviario ad alta velocità dovrebbe raddoppiare, navi a zero emissioni dovrebbero essere pronte per il mercato, mentre a distanza di altri cinque anni dovrebbe toccare agli aeromobili di grandi dimensioni.
Nel 2050 dovremmo invece vivere in un’Europa davvero del futuro, con la quasi totalità degli autoveicoli a zero emissioni, un traffico merci su rotaia duplicato rispetto a quello odierno e una rete transeuropea di trasporto multimodale (TEN-T) pienamente operativa, per trasporti sostenibili e intelligenti, con connettività ad alta velocità.
Come raggiungere il traguardo? Secondo Adina Vălean, Commissaria europea per i Trasporti, saranno le tecnologie digitali a “rivoluzionare il nostro modo di muoverci, rendendo la nostra mobilità più intelligente, efficiente e anche più verde”. Le ferrovie, comunque, già oggi sono responsabili solo dello 0,4% delle emissioni di CO2 nell’UE: le reti sono in larga parte elettrificate e i treni sono i mezzi che più di tutti hanno ridotto in maniera considerevole le proprie emissioni rispetto ai livelli del 1990. Grazie all’esiguo numero di incidenti su binari, il trasporto ferroviario è anche il mezzo più sicuro tra i trasporti terrestri (0,1 morti ogni miliardo di passeggeri per chilometro sono causati da un incidente ferroviario, contro lo 0,23 degli incidenti in autobus, il 2,7 in auto). Solo il 7% dei passeggeri e l’11% delle merci, però, viaggiano su rotaia. C’è quindi ancora spazio per migliorare: il momento attuale vede il settore in sofferenza per gli effetti del Coronavirus sulla mobilità, ma potrebbe essere anche foriero di opportunità di investimento, considerate le risorse che l’UE ha messo in campo per la ripresa. Philippe Citroën, Direttore generale di Unife, l’organizzazione che dal 1992 rappresenta i costruttori di treni e i fornitori di attrezzature ferroviarie europei, ha recentemente dichiarato: “I piani nazionali di ripresa saranno fondamentali per mobilitare le risorse necessarie per alimentare la ricerca e gli sforzi di attuazione utili a raggiungere gli obiettivi del Green Deal, nell’Anno europeo delle ferrovie e oltre”. A dicembre 2020, infatti, il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione di designare il 2021 come l’Anno europeo delle ferrovie.
Lavori in corso in Europa
Shift2Rail è un programma europeo di partenariato pubblico-privato, avviato nel giugno 2014, che include diversi progetti di ricerca e innovazione per il settore ferroviario. “I risultati raggiunti da Shift2Rail grazie all’impegno dei suoi membri hanno aperto la strada alla proposta della Commissione sul nuovo partenariato di Ricerca & Innovazione ferroviario”, ha detto Carlo Borghini, direttore esecutivo del programma. Il 23 febbraio, infatti, la Commissione Europea ha annunciato, come parte di una proposta per la creazione di 10 nuovi partenariati europei nell’ambito del programma Horizon Europe, il partenariato Europe’s Rail, che si concentrerà sulla digitalizzazione per realizzare la trasformazione radicale del sistema ferroviario in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. Il programma dovrebbe essere formalizzato entro la fine del 2021. Le aree di riferimento dei progetti avviati nell’ambito di Shift2Rail sono cinque: treni; gestione e controllo del traffico; infrastrutture; servizi ferroviari; trasporto merci.
Nell’area dei sistemi di gestione ferroviari, un progetto ha visto protagonista il Consorzio di Ricerca Radiolabs di Roma: si chiama Gate4Rail (Gnss Automated Virtualized Test Environment for Rail) e ha creato una piattaforma per la caratterizzazione dei segnali Gnss, la valutazione delle prestazioni del sistema di posizionamento satellitare e la definizione di un processo per ridurre i test sul campo. La peculiarità di Gate4Rail è la definizione di un Digital Twin del sistema, da validare tramite una piattaforma di simulazione virtuale, che consente di simulare scenari operativi difficilmente riproducibili sul campo o addirittura impossibili da rilevare. Simulando, si verifica quindi la conformità del sistema ai livelli di sicurezza richiesti per l’utilizzo del Gnss nello European Rail Traffic Management System, facendo leva su una notevole quantità di dati rispetto a quelli rilevabili solo sul campo e promuovendo l’approccio “zero-on-field test”, che è una delle priorità di Shift2Rail. Una dimostrazione conclusiva della piattaforma è stata organizzata lo scorso febbraio dal Laboratorio Ertms Cedex su due linee ferroviarie, in Italia e Spagna.
Un altro progetto in orbita Shift2Rail, avviato all’inizio del 2021, che ha coinvolto il nostro Paese, è Stream. Oltre a essere coordinato dall’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia, Stream coinvolge Stam Srl e la divisione trasporti di Sirti. Christian Di Natali, coordinatore del progetto e ricercatore IIT a Genova, spiega: “La nostra ambizione è realizzare tecnologie innovative che possano avere un impatto notevole in particolare per la sicurezza dei lavoratori, rendendo le attività di cantiere più sostenibili. Il nostro gruppo di ricerca multidisciplinare, grazie all’utilizzo della robotica, può e vuole dare un contributo reale al miglioramento della qualità del lavoro in ambito ferroviario, ma anche in generale in tutti quei cantieri dove è importante intervenire per ridurre la possibilità di incidenti e infortuni”. Il team del progetto Stream svilupperà da un lato sensori, attuatori e software di controllo che consentiranno ai macchinari di condurre operazioni in maniera autonoma, dall’altro esoscheletri motorizzati, che i lavoratori potranno indossare come supporto nelle attività fisiche ad alta intensità per ridurre il rischio di lesioni e infortuni muscolo-scheletrici.