di Fritz Walter | A parte qualche caso sporadico, nel 2023 il mercato dell’elettronica ha fatto registrare un risultato leggermente negativo se paragonato all’anno precedente, ma comunque sensibilmente migliore rispetto al 2021. Produttori, distributori e clienti hanno brindato a fine anno con un po’ di amaro in bocca ma, come si suol dire, “quando ti abitui alla caramella buona…” tornare indietro non piace a nessuno. Stimolante e ricco di incognite sarà il viaggio targato 2024 che abbiamo appena intrapreso. Le tappe internazionali che ci accompagneranno per questo anno bisesto (con la speranza che non sia funesto) sono tante e sicuramente condizioneranno lo sviluppo e la ripartenza del mercato. Come il nano da giardino del film di Jeunet, ci aspettiamo cartoline da tutte le latitudini del mondo.
La prima è già stata spedita da Taiwan con dedica per le elezioni presidenziali tenutesi lo scorso 13 gennaio che hanno decretato la vittoria di William Lai, esponente del Partito Democratico Progressista; vittoria con un deciso 40% delle preferenze, ma comunque non sufficiente al raggiungimento della maggioranza parlamentare. Contemporaneamente è partito quindi l’ennesimo braccio di ferro nello Stretto di Formosa tra i due colossi Tsmc e Smic, leader mondiali nella produzione di chip. Ma, mentre il primo annunciava per il 2024 una crescita del fatturato di almeno 8 punti percentuali, il secondo si è visto bloccare dal governo olandese la possibilità di ordinare da Asml, con sede nella città di Veldhoven (Paesi Bassi), nuove apparecchiature per la produzione di semiconduttori. Una limitazione che si è andata a sommare a quella generata a fine 2023 con la pubblicazione della blacklist Usa, finalizzata a bloccare le aziende cinesi dal procurarsi macchinari produttivi di ultima generazione da aziende statunitensi. Su entrambe le restrizioni la firma con dedica di Antony Blinken che ha fatto infuriare il ministero degli esteri cinese, che ha definito le restrizioni “egemoniche” e “prepotenti”. Dove è la novità?
Altre cartoline sono partite (e partiranno) direttamente dagli Usa. Sicuramente è arrivata a destinazione quella spedita da un sempre sorridente Donald Trump direttamente dai caucus dell’Iowa. Poche parole, ma dense di significato: ci vediamo a novembre! Non è ancora chiaro però chi da Washington firmerà gli auguri di Natale. In qualsiasi caso, il vincitore delle prossime elezioni americane avrà la responsabilità di favorire la riapertura degli uffici postali ucraini e di Israele: troppe le conseguenze economiche negative che i due confronti bellici stanno generando. Infine, cartoline dalle 27 capitali europee coinvolte nelle prossime elezioni di giugno: il rinnovo del Parlamento europeo sarà banco di prova per tutti i governi nazionali in carica e, che sia vittoria o che sia sconfitta, dopo il voto si tireranno le somme.
Necessariamente, un peso importante alle urne sarà dato dalla situazione economica contingente al voto, oltre che da una reale empatia di partiti e candidati troppo spesso slegati dalla realtà. Per le aziende o gli artigiani, per i dipendenti o gli imprenditori, per giovani o per vecchi, avere una classe politica che non capisce quello che serve, è peggio che avere una classe politica incapace di dare quello che serve.
Leggi l’editoriale del numero 23 di Elettronica AV