di Maria Cecilia Chiappani |
Le tecnologie smart continuano a portare innovazione nell’industria automobilistica, rendendo i veicoli più sicuri, efficienti e sostenibili.
Fra le soluzioni più utilizzate, c’è l’assistenza alla guida, che utilizza sensori e telecamere per supportare il conducente compiendo azioni concrete per mantenere l’andatura nella corretta corsia e parcheggiare in modo sicuro. Particolarmente importante, sempre in termini di sicurezza, la rilevazione della stanchezza o della distrazione di chi guida. Per contrastare il problema, che si attesta tra le prime cause di incidente al mondo, la tecnologia continua la sua avanzata. Alcune tipologie di telecamere, per esempio, oltre a rilevare i pericoli esterni e agire per conto del conducente, possono estendere il raggio d’azione all’interno dell’abitacolo, aumentando anche la sicurezza dei passeggeri. Il cosiddetto Driver Monitoring System (Dms), infatti, rileva persino i movimenti delle palpebre, la direzione dello sguardo, la posizione del corpo e i movimenti della bocca. In questo modo, la tecnologia smart valuta attenzione, affaticamento e prontezza alla guida. In abbinamento con altri sistemi attivi, riesce anche a calibrare la sensibilità dei sistemi Aeb (Autonomous Emergency Braking, ovvero la frenata automatica) e la distanza di sicurezza. Secondo un approfondimento di Abi Research, intitolato proprio “Integrating Driver Monitoring Systems”, la produzione e l’integrazione di queste soluzioni cresce a ritmo veloce. E non solo per rispondere alle normative vigenti, che andiamo comunque ad analizzare in seguito.
Cosa dice la legge
La Commissione Europea aggiorna regolarmente i requisiti generali di sicurezza dei veicoli circolanti sul territorio Ue.
Da luglio 2022, per ottenere l’omologazione i mezzi devono possedere una serie di dispositivi Adas. Parliamo di tecnologie come Aeb, Lka (Lane Keeping Assist), Isa (Intelligent Speed Assist) e Ddaw (Driver Drowsiness and Attention Warning). La General Safety Regulation 2 (Gsr 2), inoltre, stabilisce anche requisiti ad alte prestazioni per i sistemi Ddaw, sfruttando la Karolinska Sleepiness Scale (Kss) per indicare le soglie degli interventi utili a riportare il conducente in stato di attenzione.
In concomitanza con l’aggiornamento della Gsr 2, l’European New Car Assessment Programme ha introdotto nuovi protocolli di test per l’assistenza dei passeggeri, che stabiliscono i parametri per valutare le prestazioni dei sistemi di monitoraggio diretto. Inclusa la capacità del sistema di identificare determinati comportamenti: parlare, ridere, mangiare, utilizzare lo smartphone ecc. Dunque, aumentano le opportunità per gli Oem che desiderano ottenere le 5 stelle di valutazione di sicurezza per i loro modelli. In virtù di tutto questo, il mercato automobilistico europeo della guida sicura si va delineando nella combinazione della Gsr 2, circa la presenza dei Driving Monitoring System, e l’Euro Ncap 2023 che, invece, alza il livello di tali sistemi e sottolinea l’importanza del rilevamento della presenza di bambini (Child Presence Detection) all’interno dell’auto. Influenzando senza dubbio le configurazioni dei sistemi e dando priorità alla posizione dei sensori in modo da ottenere una visuale completa. Sempre in tema di minori a bordo, l’approvazione dell’Hot Cars Act negli Stati Uniti, nel 2021, ha portato alla ribalta la questione – avvertita purtroppo anche in Italia – dei bambini dimenticati nel seggiolino sul sedile posteriore. Problema che ha portato, solo fra 2018 e 2019 in Usa, al decesso di 53 bambini. Obiettivo della norma, quindi, evitare tragedie di questo tipo richiedendo l’installazione di sistemi che avvisino il conducente riguardo la presenza di un bambino, identificandolo rispetto ad altri possibili oggetti.
Verso la guida semiautonoma
Come già spiegato, per mantenere la sicurezza i Dms si assicurano che il conducente e il sistema svolgano correttamente i propri “compiti”.
Il Dms basato su telecamera controlla in tempo reale l’attenzione del conducente. Nelle implementazioni di livello superiore, il Dms determinerà anche la capacità del conducente di riprendere il controllo prima di raggiungere la soglia dell’Operational Design Domain (Odd). L’Insurance Institute for Highway Safety e altri organismi di valutazione della sicurezza dei veicoli stanno elaborando protocolli di prova per stabilire l’efficacia dei sistemi di monitoraggio del conducente, al fine di migliorare anche prestazioni e affidabilità della guida semiautonoma. Posizionare la telecamera nella zona del volante permette infatti l’osservazione ottimale degli occhi del conducente: una valutazione immediata del movimento delle palpebre non può che rendere più efficace il Dms. Allo stesso tempo, tuttavia, la posizione della telecamera sul volante o sul cruscotto potrebbe non rilevare le distrazioni manuali e non avere la percezione globale di ciò che avviene nell’abitacolo. Dunque, gli esperti stimano la diffusione, nel prossimo futuro, di approcci tecnologici di più ampio respiro. Gli Oem stanno infatti optando per il posizionamento della telecamera in un punto di osservazione elevato, come lo specchietto retrovisore, per integrare efficacemente il Dms e ottenere una visione completa.
Infotainment pronto ad agire
Determinazione dello stato emotivo e dunque identificazione dei segnali di stress nei conducenti e adozione di misure proattive attraverso interfacce uomo-macchina, illuminazione e altri processi.
Ancora, rilevamento degli intrusi, lettura del labiale e identificazione dell’altoparlante. Sono solo alcuni esempi, secondo gli esperti di Abi Research, delle applicazioni di infotainment sempre più diffuse tra gli Oem del settore. Insomma, è evidente che il settore automobilistico stia cambiando pelle, in seguito al crescente ricorso alle tecnologie connesse e digitali, per garantire più sicurezza alle persone. Grazie a questa evoluzione, i veicoli stanno diventando intelligenti, efficienti e sicuri, caratteristiche prese in considerazione con più consapevolezza anche dagli acquirenti.