Umani digitali, comunicazioni satellitari, tiny ambient IoT, calcolo sicuro e robot autonomi: sono le cinque tecnologie considerate da Gartner potenzialmente fondamentali per la trasformazione digitale. “Data la loro capacità di abilitare nuovi modelli di business, rompendo nettamente con il passato, vanno analizzate con rapidità ed efficacia”, ha detto Nick Jones, Distinguished VP Analyst di Gartner in occasione del Gartner IT Symposium/Xpo di Gold Coast, in Australia. C’è da dire, inoltre, che la definizione di “disruptive” si declina in modo diverso per ognuna delle voci prese in considerazione, da personalizzare secondo l’individuale prospettiva di ciascuna realtà imprenditoriale. Un mix di singole tecnologie, sofisticate combinazioni e opportunità di crescita che gli analisti riassumono nei seguenti punti chiave.
1 | Comunicazioni satellitari
La “democratizzazione” dello spazio sta aumentando l’interesse del privato per le comunicazioni satellitari in orbita terrestre bassa (Leo). La bassa latenza, infatti, le rende una valida soluzione per tutte le imprese in tema di comunicazione efficace con persone e dispositivi. Secondo Gartner, dunque, l’orbita terrestre bassa potrebbe fornire copertura globale e latenza sufficientemente bassa per moltissime attività aziendali. Per esempio, la connessione satellitare diretta per i piccoli dispositivi IoT: una copertura globale, a prezzi accessibili, senza schede Sim, provider di telecomunicazioni e problemi di roaming. Ma anche servizi “voce e dati” da un satellite a uno smartphone 4G non modificato, per estendere la copertura in località remote. Il settore è in piena evoluzione, le aziende possono giocare d’anticipo avvicinandosi quanto prima alla tematica.
2 | Tiny ambient IoT
Le soluzioni di tiny ambient IoT consentono di etichettare, tracciare e rilevare dati negli ambienti senza la complessità e il costo dei dispositivi alimentati a batteria. In sostanza, si rilevano in modo discreto più informazioni su più cose, in diverse modalità e risparmiando rispetto al passato. Ciò significa, per le aziende, creare prodotti, ecosistemi e modelli di business intelligenti, basati sulla conoscenza della posizione o del comportamento degli oggetti. L’unica nota dolente è rappresentata dai potenziali problemi di normativa e privacy, da valutare attentamente, anche in base al Paese di riferimento, prima di intraprendere questa direzione.
3 | Secure computation
Il calcolo sicuro sta diventando una questione di vitale importanza al crescere degli oggetti connessi in diversi ambiti e degli ecosistemi in grado di accedere a moltissimi dati sensibili. In sostanza, è un’occasione unica per sfruttare queste informazioni senza compromettere la privacy. Sebbene molti principi del calcolo sicuro siano ormai consolidati, la sua implementazione rimane impegnativa in termini di costi, competenze e disponibilità. Per superare questi ostacoli, gli esperti di Gartner suggeriscono di approfondire ulteriori tecnologie emergenti come gli acceleratori ottici.
4 | Umani digitali
Gli umani digitali sono rappresentazioni interattive, guidate dall’intelligenza artificiale, che mostrano caratteristiche, conoscenze, personalità e mentalità di un essere umano. Si va dai digital human fisici, come i robot umanoidi, a quelli virtuali (ad esempio le pop star virtuali). Ma esistono anche versioni guidate dall’uomo (imitandone degli aspetti) oppure dall’intelligenza artificiale, vedi gemelli digitali e chatbot. Nonostante l’indiscusso potenziale, gli umani digitali ci pongono molte sfide. Dalle applicazioni eticamente scorrette ai comportamenti inappropriati, dalla creazione di stereotipi alla mancanza di regole, fino al rischio di contraccolpi sociali. Anche qui, dunque, occhio al tipo di implementazione e alle normative vigenti.
5 | Droni e robot adattivi
Si tratta di sistemi fisici o software che si autogestiscono e che svolgono autonomamente compiti di apprendimento e azione. Secondo Gartner, saranno essenziali per il pieno e proficuo sviluppo di tecnologie come i robot. Tra le insidie, la scarsa evidenza di ciò che un robot o un sistema di intelligenza artificiale abbia realmente appreso, nonché di ciò che sappia/possa fare o meno. In generale, il consiglio è di sperimentare i sistemi autonomi in ambienti complessi e in rapida evoluzione, dove l’adozione precoce di queste tecnologie può offrire maggiori agilità e prestazioni. Fermo restando il monito di valutare i fattori di rischio in ambito commerciale, legale ed etico.
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