“L’illuminazione negli edifici sta vivendo oggi una fase estremamente interessante, perché animata da una ricerca tecnologica attiva sui corpi illuminanti e un’evoluzione ormai incessante verso il digitale. Ma come tutto ciò che è interessato dalla rivoluzione digitale, anche questa parte dell’impiantistica civile rischia di evolvere così velocemente da rendere difficile il suo recepimento da parte dei principali attori coinvolti”. Lo sostengono i membri dell’associazione Componenti e Sistemi per Impianti che, all’interno di Anie Federazione, rappresenta le aziende del comparto e si occupa, con il sito impiantialivelli.it, di Smart Building e Smart Home.
La luce artificiale non è sempre innocua: può generare stanchezza agli occhi, mal di testa e altri disturbi. Per questo gli impianti devono essere progettati e realizzati tenendo conto del comfort visivo e garantire, oltre a una corretta quantità di luce artificiale negli ambienti, una giusta qualità della stessa. In passato l’obiettivo del comfort visivo si correlava quasi esclusivamente ai livelli di illuminamento, mentre oggi sappiamo che la luce interagisce con l’apparato visivo umano in termini molto più articolati, comprendendo fattori come limitazione dell’abbagliamento, uniformità, direzionalità della luce, modellato, colore della luce e resa cromatica. Questi aspetti sono entrati a far parte dei requisiti illuminotecnici già dalla prima versione della Norma EN 12464-1, relativa all’illuminazione dei posti di lavoro all’interno degli edifici, ma utilizzata ormai come criterio generale per la progettazione di impianti di illuminazione interni. L’attuale edizione della norma contempla inoltre un ulteriore aspetto: la variabilità della luce, sia in termini di intensità che di colore. Di conseguenza, la variazione della luce diventa requisito fondamentale e imprescindibile della progettazione illuminotecnica.
Come spiegano gli esperti di CSI Anie: “Uno degli standard aperti più in uso, KNX, combina le funzionalità di regolazione e controllo di un edificio, anche secondo il protocollo DALI2, in un solo sistema di automazione: diminuiscono così tempi di installazione e costi operativi, mentre aumentano flessibilità dell’installazione e adattabilità del sistema ai cambiamenti futuri dell’edificio. Inoltre, lo standard di regolazione della luce DALI2 permette di regolare la luce artificiale sia dal punto di vista della componente cromatica che da quello della temperatura di colore, caratteristiche che rendono la luce artificiale molto simile a quella naturale anche nella regolazione, che può riprodurre il ritmo circadiano della luce solare”.
Quando si parla di gestione dell’illuminazione oggi, le funzionalità richieste sono sempre più specifiche e i progettisti sono sempre più portati a integrare, nei progetti di Building Automation, il controllo digitale, che consente una maggiore semplicità progettuale e una migliore flessibilità di utilizzo e programmazione del sistema. “I sistemi digitali garantiscono al tempo stesso un miglioramento delle performance e un ritorno dell’investimento ottimale, in quanto è fondamentale non generare inefficienze”. Ecco allora che oggi il comfort luminoso deriva “dall’integrazione tra sistemi di automazione (che ottimizzano la gestione energetica), tecnologie IoT e una rete di sensori in campo che misurano i parametri di benessere”.
Ma c’è dell’altro: l’esperienza del lockdown ci ha insegnato che ogni spazio, domestico o professionale, può trasformarsi ed essere intercambiabile. Gli apparecchi di illuminazione e i sistemi di Building Automation devono quindi essere specificatamente studiati sia per rispondere a tutte le certificazioni (UNI, LEED e WELL), sia per valorizzare l’architettura e creare la giusta atmosfera che caratterizzi ogni ambiente. Come concludono in CSI Anie: “Il benessere delle persone e l’efficienza energetica sono gli obiettivi che oggi guidano la progettazione degli edifici e per questo è fondamentale che, in tema di illuminazione, si diffonda il più possibile la competenza sulle potenzialità delle diverse tecnologie coinvolte (DALI, KNX, così come protocolli standard proprietari) e sulle numerose modalità di controllo che le piattaforme BMS, i dispositivi di comando e i sensori possono fornire”.