Lasagna, Confagricoltura: tecnologia e digitalizzazione sono una priorità

Matteo Lasagna, vicepresidente nazionale di Confagricoltura, ci parla di quanto e come le tecnologie più avanzate siano adottate dalle aziende agricole italiane.

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Matteo Lasagna Confagricoltura

“Tecnologia e digitalizzazione nel settore agricolo sono una priorità”, dice Matteo Lasagna, vicepresidente nazionale di Confagricoltura. “Poter osservare dall’alto, attraverso droni e satelliti, tutto ciò di cui la terra ha bisogno, intersecando i punti di ‘carenza’ con quelli di ‘eccedenza’ e, dunque, ottimizzando le operazioni colturali, ha migliorato le performance sui campi e la capacità produttiva, senza alterare la qualità intrinseca dei suoli”.

Il tema è tuttavia più complesso e tra gli ambiti sui quali focalizzarsi, anche in un’ottica di sostenibilità ambientale, vi è senz’altro l’utilizzo razionale e misurato dell’acqua. Come dice ancora Lasagna:All’impresa agricola viene chiesto di essere ‘sostenibile’, per questo occorre puntare sempre di più sull’agricoltura di precisione: il giusto, dove serve. E quando serve. La nostra agricoltura, consapevole del suo ruolo nell’utilizzo delle risorse idriche, si sta già impegnando con l’adozione di modelli sostenibili di gestione, come l’irrigazione di precisione. È importante rilanciare gli investimenti e incentivare la circolarità di tutta la filiera, per far fronte anche alle conclamate criticità del settore, tra le quali una rete infrastrutturale fragile e vetusta”.

Insomma, anche la sostenibilità passa per l’innovazione e nulla vieta di ispirarsi a modelli vincenti in giro per il mondo: “Israele è sicuramente un esempio per quanto attiene al consumo dell’acqua, dei fertilizzanti e dell’energia. Dal punto di vista della robotica poi ci sono anche Paesi europei come l’Olanda, dove l’11% delle serre già utilizza robot. Ma ci sono anche aziende italiane, come quelle lattiero-casearie, con stalle robotizzate e personale sempre più qualificato nella gestione di strumentazioni complesse, che si stanno affermando tra i leader in Europa”.

Una strategia digitale per il settore agricolo in Italia

Tornando nei nostri confini, quello che serve è “un Piano nazionale volto ad aumentare la capacità produttiva, sia in termini di autoapprovvigionamento, problematica emersa in particolare con l’emergenza Coronavirus, sia di competitività sui mercati globali, i cui equilibri si sono modificati”, afferma il vicepresidente di Confagricoltura. “Il nostro settore, seppur forte, deve concentrare la sua capacità produttiva attraverso un’attenta programmazione per far fronte ai fabbisogni presenti e futuri del Paese. Serve una strategia digitale anche agricola, in termini di potenziamento della rete infrastrutturale immateriale, altro aspetto sul quale sono emerse difficoltà durante il lockdown, e di formazione degli addetti. L’Italia è indietro rispetto ad altri Paesi, e noi dobbiamo tornare a competere sui mercati internazionali per evitare di perdere quote di mercato importanti”. Infine, Lasagna evidenzia un punto da sempre caro alle aziende di tutti i settori: la necessità di snellire gli iter burocratici. “Il tema della semplificazione non è nuovo e purtroppo è emerso chiaramente che la rete della burocrazia italiana è il primo problema da superare per crescere, per ripartire. Perché per le imprese agricole italiane è fondamentale, oltre a quella ambientale, la sostenibilità economica”.

 

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