Connettori e semiconduttori per il medicale

Connettori e semiconduttori giocano un ruolo essenziale nelle soluzioni più avanzate per il settore medicale. Lo hanno confermato anche le ultime edizioni di Medica e Compamed, dive produttori e distributori di componenti elettronici hanno proposto un'ampia panoramica di sensori, optoelettronica, circuiti integrati e componenti elettromeccanici.

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Odu connettori medicale

di Virna Bottarelli | Medica e Compamed sono le due manifestazioni fieristiche di riferimento internazionale per il settore medicale e la tecnologia medica. Le ultime edizioni si sono tenute a Düsseldorf lo scorso novembre.

Trasformazione digitale, modelli di cura interconnessi e intelligenza artificiale sono stati il filo conduttore delle tecnologie presentate in fiera, dalle applicazioni robotiche per assistere interventi neurochirurgici complessi, ai nuovi test rapidi per la diagnosi di un’ampia varietà di malattie infettive, agli strumenti basati sull’AI per la consultazione di dati medici.

In tutti questi ambiti, i componenti elettronici giocano un ruolo essenziale: i circuiti stampati, con microcontrollori, chip di memoria e interfacce, i componenti per l’alimentazione dei dispositivi medici, la tecnologia Led, i display, i sistemi embedded, i connettori sono tutti prodotti che possiamo includere nell’elettronica per il medicale e proprio Compamed è stata una vetrina interessante per produttori e distributori di sensori, optoelettronica, circuiti integrati e componenti elettromeccanici.

Connettori per il medicale

Tra questi, c’è ad esempio Odu, che a Düsseldorf ha presentato una nuova versione dei suoi connettori modulari Blue-Line adattata all’ambiente medico. Il Push-Lock Medical, questo il nome della soluzione, combina un design compatto, facilità d’uso e massima flessibilità ed è destinato ad applicazioni che richiedono il massimo in termini di igiene, affidabilità e, appunto, facilità d’uso.

Come spiegano dall’azienda tedesca: “Il Push-Lock Medical si distingue per il suo intuitivo meccanismo di chiusura push-pull, che garantisce una connessione rapida, sicura e senza errori. La modularità del sistema permette di adattarlo alle esigenze specifiche di ciascuna applicazione, che si tratti della trasmissione di segnali o dati o dell’alimentazione”.

È realizzato con materiali robusti e facili da pulire, ideali per l’uso in ambienti sterili e grazie al meccanismo push-pull, l’inserimento e la rimozione rapidi e sicuri sono possibili anche quando si indossano i guanti. E all’interno dello stesso ambito medicale, le applicazioni nelle quali utilizzare questo connettore sono diverse: dai dispositivi utilizzati in dermatologia estetica, come quelli laser o per il trattamento della pelle, ai robot chirurgici, che richiedono un controllo preciso e una trasmissione sicura dei dati.

Semiconduttori per il medicale

Lasciando l’ambito della connessione e passando ai semiconduttori, notizie interessanti per il settore medicale arrivano da due nomi di spicco: Infineon e STMicroelectronics. Nel caso di Infineon, la notizia è utile ai produttori di dispositivi medici che utilizzano la tecnologia a ultrasuoni, come gli indossabili per il monitoraggio dei segni vitali o i dispositivi per la diagnostica medica non invasiva.

Il produttore tedesco ha annunciato un avanzamento nella tecnologia Cmut – Capacitive micromechanical ultrasonic transducers – e la messa a punto di una soluzione integrata a chip singolo per trasduttori ultrasonici basati su MEMS, con ingombro ridotto, prestazioni migliorate e funzionalità più elevate, che promette miglioramenti proprio nella tecnologia medica.

Entrando nello specifico, Emanuele Bodini, Senior Director di Infineon, spiega: “La tecnologia Cmut trasmette e rileva le onde ultrasoniche attraverso la deflessione di un diaframma semiconduttore microlavorato. Questo principio, insieme alle dimensioni compatte, al basso consumo energetico e alle prestazioni elevate, consente ai dispositivi di migliorare varie applicazioni a ultrasuoni”.

Sfruttando questa tecnologia, i dispositivi forniscono monitoraggio e feedback continui anziché una singola misurazione, in grado di rilevare tempestivamente potenziali problemi di salute e migliorare i risultati del paziente.

STMicroelectronics ha invece immesso sul mercato nei mesi scorsi un nuovo chip per le prossime generazioni di dispositivi sanitari indossabili. In questo caso si tratta del chip ST1VAFE3BX, che combina un ingresso biopotenziale ad alta precisione con il rilevamento inerziale e il core AI di ST, che esegue il rilevamento dell’attività nel chip per garantire prestazioni più veloci con un consumo energetico inferiore.

Simone Ferri, VP del gruppo APMS (Analog, Power & Discrete, Mems and Sensors) e direttore generale del sottogruppo Mems di STMicroelectronics, spiega: “Il nostro ultimo chip biosensore alza il livello dei dispositivi indossabili, offrendo il rilevamento del movimento e dei segnali del corpo in un fattore di forma ultracompatto e con ridotto consumo energetico”.

Il chip consente poi di estendere le applicazioni indossabili ai cerotti intelligenti. I produttori di dispositivi possono quindi ampliare le loro gamme di prodotti includendo funzionalità quali elettrocardiografia (ECG), elettroencefalografia (EEG), sismocardiografia (SCG) ed elettroneurografia (ENG).


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