di Virna Bottarelli |
Non si può parlare di elettronica per il medicale senza considerare quanto accaduto nel 2020: la pandemia ha accelerato la digitalizzazione nella sfera dei servizi al paziente e dato impulso alla realizzazione di dispositivi medici con un sempre maggiore contenuto tecnologico. Questi ultimi, in Italia, costituiscono un mercato da 16,7 miliardi di euro, che include un’ampia merceologia di prodotti: attrezzature chirurgiche, apparecchiature diagnostiche, test di laboratorio, software per il monitoraggio dei parametri vitali, app, protesi dentali, ausili sanitari, biosensori, robotica applicata alla salute. L’associazione di riferimento del comparto medicale – 4.323 aziende, di cui 2.354 produttrici, 1.689 distributrici e 280 fornitrici di servizi, per un totale di poco più di 94mila addetti – è Confindustria Dispositivi Medici. Commentando i risultati di un’indagine commissionata dall’associazione sul sentiment della popolazione verso il Sistema Sanitario Nazionale a un anno dall’inizio della pandemia, il suo presidente, Massimiliano Boggetti, ha detto:“Bisogna far tesoro di quanto imparato nel 2020 per programmare una ripartenza che prenda slancio dagli investimenti in produzione, dal valore dell’innovazione tecnologica e della ricerca, dall’importanza dell’assistenza sia in ospedale che sul territorio”.
Più digitale per la sanità italiana
La tecnologia sta entrando in modo pervasivo nel mondo della medicina e della salute ed è davvero impossibile immaginare il funzionamento di questo settore senza il supporto di strumenti elettronici. Ma qual è l’esperienza delle aziende che quotidianamente lavorano con la sanità italiana? Francesco Deventi, Sales Director di Ascom Italia, fornitore di tecnologie per la sanità, dice: “La tematica della digitalizzazione in ambito sanitario in Italia necessita ancora di attenzione e investimenti. Secondo un report pubblicato a febbraio 2020 dall’Istituto per la Competitività, il nostro Paese è al ventesimo posto nella classifica europea relativa al livello di digitalizzazione dei servizi sanitari, nettamente dietro ai principali Stati Ue”. Il processo di digitalizzazione nel settore medicale, già in atto a diverse velocità e modalità in Europa, ha però visto un’accelerazione importante nell’anno del Covid 19: “La pandemia ha stimolato una rinnovata presa di coscienza e focalizzazione sugli strumenti digitali in sanità, in quanto fattori in grado di contribuire al miglioramento del livello e della qualità delle cure. In Italia, la crisi ha posto drammaticamente in evidenza come il sistema sanitario necessiti di soluzioni in grado di contribuire a una gestione razionale e funzionale dei flussi informativi, che consentano al personale medico di concentrarsi il più possibile sulla sua attività principale: la cura e l’assistenza dei pazienti. L’obiettivo di ottenere ambienti di cura quanto più connessi, condivisi e razionali è, tuttavia, ancora lontano da raggiungere nella nostra realtà, in molti casi restìa al cambiamento e all’innovazione”. Come fare, allora, per migliorare la situazione? Secondo Deventi occorrono “una più stretta collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, dai clinici agli IT manager, e l’adozione di soluzioni organiche in grado di contribuire alla creazione di ambienti di cura più informati, condivisi e razionali”.
Tra queste soluzioni c’è la Ascom Healthcare Platform, indirizzata principalmente all’area critica ospedaliera (terapie intensive e sale operatorie), ma che rappresenta anche, grazie alle soluzioni di chiamata infermiere e in mobilità, un supporto all’ottimizzazione del livello delle cure in ogni ambito e reparto all’interno di una struttura ospedaliera. “In tempo di pandemia, oltre ad avere ampliato molte delle nostre installazioni software in area critica presso alcuni dei nostri maggiori clienti, abbiamo implementato soluzioni legate in particolar modo ai flussi comunicativi in mobilità e all’utilizzo del monitoraggio a distanza di pazienti Covid non critici. Tali soluzioni hanno avuto una duplice valenza: da un lato hanno contribuito all’ottimizzazione delle comunicazioni tra gli staff sanitari e in alcuni casi anche tra i pazienti e i familiari all’esterno dei reparti, dall’altra, parlo del monitoraggio da remoto, hanno consentito di diminuire la pressione che molte strutture ospedaliere si sono trovate ad affrontare, consentendo di curare i pazienti direttamente al proprio domicilio, controllandone in ogni momento le condizioni”. Due esempi concreti dell’esperienza Ascom durante la pandemia riguardano l’Ospedale Fiera Milano, presso il quale l’azienda ha implementato la soluzione software Digistat per le Terapie Intensive, che ha consentito di informatizzare tutti i dati clinici dei pazienti rendendoli facilmente disponibili a medici e infermieri, e l’Asl Napoli 1 centro. In questo secondo caso, è stata realizzata la soluzione Digistat Wearables, che dà la possibilità di sorvegliare da remoto lo stato di salute dei pazienti in maniera affidabile e sicura, ottimizzando, al contempo, il flusso di lavoro degli operatori sanitari. “Un sistema come questo, anche fuori dall’emergenza Covid-19, consente la cura del paziente a domicilio, in un ambiente a lui confortevole, riducendo allo stesso tempo, in alcuni casi, la necessità di ospedalizzazione”.
Un’elettronica personalizzata per il medicale
Con Massimo Gasparotto, General Manager di Elektronica, rimaniamo in corsia, ma entriamo nel dettaglio della componentistica elettronica impiegata nei prodotti medicali. Dal 1987, anno della sua fondazione, il distributore di Torino è focalizzato su componenti optoelettronici, come Led e Display, e realizza l’80% del suo fatturato vendendo soluzioni personalizzate, che includono anche pulsanti e tastiere.
“Stiamo lavorando molto con i produttori di dispositivi e soluzioni destinati all’ambito ospedaliero”, spiega Gasparotto, citando diverse le applicazioni alle quali Elektronica contribuisce con i propri componenti, in particolare pulsanti e TFT e componenti embedded. “I pulsanti destinati alle applicazioni medicali sono in acciaio AISI316L, conformi alle esigenze di sterilizzazione e sicurezza contro infiltrazioni secondo lo standard IP69. Parliamo di pulsanti piezo per sterilizzatrici di ferri chirurgici e per il lavaggio con acqua e bicarbonato di attrezzi ospedalieri, di pulsanti infrarossi no touch passaparete o, ancora, di pulsanti utilizzati per la messa in posa dei tavoli operatori”. Ad autoclavi per dentisti, per la sterilizzazione e il lavaggio di attrezzi e trapani, sono invece destinati display TFT da 7”, mentre altri display TFT embedded da 5” e 7” sono usati rispettivamente per letti da terapia intensiva e letti pesapersone e anti-decubito.
“La pandemia ha accelerato l’impiego di componenti completi, capaci di fornire ancora più dati all’utente”, dice Gasparotto quando gli chiediamo come sono cambiate, nell’ultimo anno, le esigenze dei produttori di dispositivi medicali. “Già prima del 2020, comunque, i costruttori avevano iniziato a inserire nei loro dispositivi interfacce complete, ad integrazione della classica tastiera meccanica o pulsante, e a realizzare prodotti in grado di rispondere alle sempre più pressanti richieste di avere informazioni in tempo reale sui dispositivi. La crisi pandemica ha dato maggiore impulso a queste tendenze e ha aumentato anche la richiesta di componenti di facile pulizia e sterilizzazione, così come di tasti infrarossi “No-Touch”. Quello del medicale è quindi un settore promettente per Elektronica: “I dati relativi ai nostri progetti rispecchiano a grandi linee l’andamento del mercato nazionale, che ha visto nel 2020 un vero e proprio decollo per quanto riguarda i dispositivi embedded e TFT custom”, commenta Gasparotto. “Credo che anche per il 2021, nonostante la carenza di componenti a livello globale, questa curva rimarrà in aumento e che questa crescita è destinata a proseguire anche oltre, considerata la capacità dei dispositivi elettronici di fornire un monitoraggio sempre più performante, a sostegno della salute di ognuno di noi”.