L’aerospazio è destinato a diventare uno dei settori più promettenti del futuro italiano, con opportunità sempre maggiori per i talenti che intendono formarsi in un ambito altamente tecnologico e colmo di sfide in materia di innovazione e sviluppo sostenibile. Con l’obiettivo di formare professionisti in grado di interfacciarsi con le complessità della Space Economy, la Scuola di Master e Formazione Permanente del Politecnico di Torino apre le iscrizioni per la nuova edizione del Master di II livello in SpacE Exploration and Development Systems (SEEDS), rivolto a laureati e laureate che intendono lavorare nella progettazione delle future missioni di esplorazione spaziale.
Le iscrizioni al Master in Space Exploration and System Development sono aperte fino al 6 novembre 2024. In tutto sono previste sette borse di studio: quattro di esse sono finanziate dall’Agenzia Spaziale Italiana e tre sono messe a disposizione dal Politecnico di Torino. Maggiori informazioni su requisiti di iscrizione, modalità del bando e scadenze sono disponibili sul sito ufficiale del Politecnico di Torino.
Si tratta dell’unico master internazionale in Europa focalizzato sull’esplorazione umana e robotica dello spazio: obiettivo del SEEDS, infatti, è formare ingegneri e fisici in grado di sviluppare sistemi e missioni spaziali che prevedono la presenza umana a bordo dal concetto iniziale alla progettazione, all’assemblaggio e alla verifica, fino al lancio e alla gestione delle operazioni.
SEEDS è sviluppato dalla Master School del Politecnico di Torino in collaborazione con l’Institut Supérieur de l’Aéronautique et l’Espace (ISAE)e l’University of Leicester. Tra i partner ci sono anche Thales Alenia Space Italia (TAS-I), leader mondiale nelle infrastrutture orbitali con il 50% dei moduli pressurizzati della Stazione Spaziale Internazionale; ALTEC, il centro spaziale per la fornitura di servizi ingegneristici e logistici a supporto della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
“Il Master è un’opportunità unica di approfondire conoscenze sull’esplorazione umana dello spazio: a oggi, infatti, non esistono iniziative analoghe a livello europeo. Di conseguenza questo percorso internazionale e multidisciplinare apre ai giovani ingegneri una prospettiva di carriera internazionale e opportunità di networking per il futuro a livello globale”, dichiara Nicole Viola, Coordinatrice del Master in Space Exploration and System Development e docente di sistemi aerospaziali del Politecnico di Torino. “È interessante che il primo percorso formativo di questo tipo provenga dalle competenze ed esperienze presenti nella città di Torino e, più in generale in Piemonte, territorio sede di numerose attività in campo aerospaziale e di importanti player della Space Economy, tra cui Thales Alenia Space Italia che è tra i partner del Master”.
Sabrina Corpino, Vice-coordinatrice del Master e docente di impianti e sistemi aerospaziali del Politecnico di Torino, aggiunge: “Al Master possono accedere laureati in materie tecniche e scientifiche tra cui fisici e ingegneri aerospaziali, meccanici o gestionali. Questi giovani professionisti acquisiranno mentalità e competenze progettuali che consentiranno loro di lavorare nell’industria dell’aerospazio, nei centri di ricerca, nelle agenzie spaziali nazionali ed europee, nelle università. Le conoscenze acquisite durante questa formazione d’eccellenza, inoltre, potranno inoltre essere impiegate con successo anche in altri settori, come i trasporti e l’energia”.
Un percorso internazionale
Il Master dura circa un anno e si svolge tra Italia, Francia e Regno Unito; beneficia del supporto dell’ESA e delle agenzie spaziali delle tre nazioni coinvolte. Gli studenti iniziano frequentando per quattro mesi le lezioni teoriche nel proprio paese di provenienza, con docenze a cura del Politecnico di Torino e di Thales Alenia Space Italia. Nei successivi sei mesi, durante la fase di project work itinerante, gli iscritti lavorano insieme allo sviluppo di una missione trascorrendo due mesi in Italia, due in Francia e due in Regno Unito. È previsto, inoltre, che in ogni nazione gli studenti passino anche due settimane lavorando all’interno dell’agenzia spaziale locale. Al termine di questa formazione gli sbocchi professionali vanno dalle industrie alle agenzie spaziali nazionali (ASI, CNES, UKSA, NASA) ed europea (ESA), ma anche ai centri di ricerca e alle università.
Tra i project work più interessanti sviluppati dagli studenti nelle edizioni passate del Master c’è, per esempio, l’ideazione di una missione finalizzata a produrre propellente sfruttando le risorse lunari in-situ: utilizzando sistemi preesistenti, lo scopo è fornire loro il propellente per sostenere la futura esplorazione umana dello spazio. Un altro project work prevede una soluzione innovativa per l’esplorazione di Venere, nello specifico per fare progredire le conoscenze scientifiche attraverso misure multipiattaforma nell’ambiente venusiano e il ritorno di campioni in atmosfera. Alcuni studenti hanno proposto una missione il cui scopo è cercare marcatori di abitabilità sul satellite Europa, studiando caratteristiche e i processi attivi dei mondi acquatici, mentre altri si sono dedicati a progettare un veicolo per trasferire in sicurezza l’equipaggio dalla Terra per una missione di andata e ritorno su Marte.
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