Salute e benessere sono stati in primo piano all’edizione 2022 di CES, a Las Vegas, che ha visto per la prima volta in assoluto tra gli speaker principali il Ceo di un’azienda farmaceutica. Sul palco è infatti salito Robert B. Ford, presidente e Ceo di Abbott Labs, che ha illustrato alla platea come la tecnologia applicata all’assistenza sanitaria sia determinante per il miglioramento della vita delle persone. Ford ha parlato di come lo sviluppo di farmaci, vaccini, nuovi metodi per prevenire, controllare, diagnosticare malattie e personalizzare le cure siano possibili grazie alla scienza e all’innovazione tecnologica.
“La convergenza tra salute e tecnologia ha il potere di digitalizzare, decentralizzare e democratizzare l’assistenza sanitaria, di creare un linguaggio condiviso tra paziente e medico e di aumentare la capacità che ognuno di noi ha di avere la propria salute sotto controllo”, ha aggiunto, parlando del concetto di “human-powered health” che Abbott, forte di un’esperienza di 130 anni in campo farmaceutico, ha fatto proprio.
Oltre che per avere messo a punto il primo test diagnostico rapido per l’HIV, la società farmaceutica di Chicago è infatti nota per aver sviluppato dispositivi e terapie che si sono rivelati rivoluzionari nella gestione di diverse patologie: il sistema Freestyle Libre, che consente alle persone affette da diabete di misurare costantemente il livello di glucosio nel sangue grazie a un piccolo sensore indossabile, eliminando la necessità di pungersi il dito; CardioMEMS, un sensore wireless impiantabile in arteria polmonare grazie al quale si può monitorare la pressione di incuneamento capillare (PIC), il cui aumento è la causa più frequente di ricovero nei pazienti affetti da scompenso cardiaco; il sistema di assistenza ventricolare HeartMate, un dispositivo posizionato chirurgicamente all’interno del torace e attaccato al ventricolo sinistro del cuore e all’aorta, che migliora l’aspettativa di vita dei pazienti con scompenso cardiaco avanzato; la linea di prodotti Neuromodulation che, pensati per chi soffre di disturbi del movimento, come le persone affette dal morbo di Parkinson, rilasciano impulsi elettrici a bassa intensità alla struttura nervosa e contribuiscono a sopprimere i tremori. Questi dispositivi, tra l’altro, grazie alla NeuroSphere Digital Care, una piattaforma di gestione assistenziale connessa, possono essere gestiti da remoto, senza che il paziente debba recarsi fisicamente presso la struttura medica che lo ha in cura.
Benessere significa quindi vivere “bene” anche in presenza di deficit fisici e in questo ambito la tecnologia ha assunto nel tempo un ruolo ancora più prezioso, perché facilita la quotidianità di chi deve convivere con determinate condizioni patologiche e ne favorisce l’inclusione e la socialità. C’è un’azienda italiana, IntendiMe, che è nata nel 2015 proprio con questo obiettivo.
Un’esperienza italiana
IntendiMe è stata fondata da Alessandra Farris, che ha avviato la propria attività, insieme a Giorgia Ambu e Antonio Pinese, con il desiderio di fornire ai propri genitori, entrambi sordi, un supporto tecnologico in grado di avvertirli di suoni e vibrazioni all’interno della loro casa e farli sentire, così, più al sicuro. “Al centro del nostro lavoro abbiamo sempre posto la persona sorda, l’inclusione, l’accessibilità e l’uguaglianza e abbiamo dato vita a una soluzione sviluppata non solo ‘per’ i sordi ma ‘con’ i sordi”, spiega Farris. IntendiMe ha messo a punto il sistema KitMe, una soluzione composta da sensori, uno smartwatch sempre collegato alla persona per la ricezione delle notifiche e un’app, che consente a chiunque di “sentire” i suoni di avviso o di pericolo che risuonano all’interno delle mura domestiche o in tutti i luoghi assimilabili, direttamente sul proprio polso. Martin Franzen, di Design Group Italia, ha curato il design del prodotto: “Le forme semplici ed eleganti di KitMe fanno riferimento agli ultimi wearable intelligenti e si adattano a molti utenti, situazioni e case, diventando parte della vita quotidiana”.
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