Vanson Bourne e Atlantic Technologies, società di consulenza ICT parte del Gruppo Engineering, hanno realizzato una ricerca che evidenza sia la strategia digitale delle aziende del settore Consumer Packaging Goods, sia le azioni che stanno mettendo in atto per rendere più efficienti i loro processi interni e migliorare la soddisfazione dei clienti. Consapevoli della trasformazione in atto, le imprese italiane del settore, per i prossimi tre anni, prevedono di aumentare fino al 12% il budget per l’adozione di soluzioni tecnologiche in ambito ERP, CRM e BI.
Se lo scorso anno le aziende italiane del CPG erano focalizzate principalmente sul miglioramento dell’efficienza nelle vendite e della collaborazione tra i team, per il biennio 2023-2024, il 79% dei CIO rispondenti considera la marketing automation l’area più importante dove investire, per liberare risorse e tempo a vantaggio di attività a più alto valore aggiunto.
Altro tema fondamentale per i CIO è l’integrazione dei dati, che viene giudicato un asset chiave e decisivo, in grado di migliorare sia i processi interni all’azienda connessi alla produzione sia quelli legati al rapporto con il cliente.
I buoni propositi si scontrano però ancora con qualche ostacolo: a rallentare il processo di digitalizzazione delle aziende del settore vi sono la dipendenza dai processi manuali, seguita dalla mancanza di competenze digitali interne e dall’assenza di una cultura dell’innovazione. Tema importante è infatti quello del change management che, secondo quanto emerso dalla ricerca, si rivela determinante per impostare un approccio strutturato che aiuti tutti i dipendenti ad abbracciare il cambiamento e le nuove tecnologie adottate in aziende.
“La ricerca che abbiamo condotto per Atlantic Technologies e che ha visto la partecipazione di 100 aziende italiane del CPG, dimostra che molti attori del settore, pur riconoscendo l’importanza del digitale, faticano a definire una roadmap puntuale per la loro trasformazione digitale”, dice Rowan Haslam, Research Manager di Vanson Bourne. “Se da un lato i CIO prevedono un aumento di budget per le soluzioni tecnologiche in ambito CRM, BI ed ERP, dall’altro vedono una serie di difficoltà legate a un approccio culturale ancora poco incline al digitale e a strategie manageriali che non puntano sull’utilizzo dei dati su larga scala. Nonostante le difficoltà, comunque, tutte le aziende del settore CPG intervistate sono pronte a scommettere sulla digitalizzazione, avendo già intrapreso il proprio digital journey o prevedendo di farlo nei prossimi 12 mesi”.
Si tratta di un passaggio indispensabile per le imprese del settore CPG, sia per il miglioramento dell’esperienza offerta ai clienti (l’83% dei CIO intervistati concorda su questo punto), sia per i vantaggi a beneficio del business aziendale. In particolare, la maggior parte dei responsabili IT considera la scarsa integrazione dei dati nei processi decisionali delle proprie aziende un punto debole rimasto ancora senza soluzione. Un tema che i responsabili IT hanno ben presente in quanto, oggi, un approccio data-driven consente alle aziende di avere un’unica «fonte di verità» basata sui dati, garantisce loro un miglioramento del processo decisionale, di mantenersi al passo con un mercato in continua evoluzione e di offrire ai clienti un supporto più agile.
Secondo il 39% dei CIO intervistati, la priorità delle soluzioni di Business Intelligence è oggi l’integrazione di tecnologie come Machine Learning e Artificial intelligence, che aiuterebbero a migliorare il customer journey, supportandolo in ogni passaggio.
Come dice Fabio Momola, CEO di Atlantic Technologies: “Le aziende che operano nell’ambito dei beni di largo consumo scommettono sempre più sulla tecnologia, mirando a implementare nuove strategie digitali nel prossimo triennio per ottimizzare i propri processi interni e soddisfare al meglio le richieste dei consumatori, che si fanno sempre più esigenti e interessati a temi quali la trasparenza e la sostenibilità”.
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