Criticità? Sì grazie.

SI Electronics è stata fondata nel 2020 come divisione di SI Group, una holding tedesca con sede a Mannheim, specializzata nel global sourcing. Con Edoardo Ghirardi, direttore generale per il Sud Europa dell'azienda tedesca esploriamo cosa significa fornire componenti critici e ottenere risultati importanti in pochi anni.

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SI Electronics

di Virna Bottarelli | L’approvvigionamento di beni critici e la costruzione di una catena di fornitura resiliente sono il core business di SI Electronics, una società nata nel 2020 all’interno di SI Group, una holding con sede a Mannheim specializzata nell’approvvigionamento globale, nei test e nella fornitura di soluzioni per la catena di fornitura. SI Electronics è quindi uno specialista del sourcing, che ha debuttato sul mercato quattro anni fa per soddisfare la domanda di componenti elettronici che sembravano introvabili in un periodo di shortage. Edoardo Ghirardi, Direttore Generale di South Emea di SI Electronics, racconta: “Nel 2020, nel pieno della crisi pandemica, la Divisione Medical di SI, che si occupa del commercio logistico di varie tipologie di materiale sanitario, è entrata in contatto con aziende che, chiamate a riconvertire le proprie produzioni per far fronte alla crescente domanda di diversi dispositivi medici, ha cercato aiuto anche nel settore dei componenti elettronici”. SI ha quindi investito capitali e risorse per dotarsi di un laboratorio di analisi e di un magazzino per questa tipologia di prodotti e ha creato una business unit specifica. “Vorrei sottolineare che siamo infatti degli specialisti nel sourcing, quindi, la nostra attività principale è la fornitura di componenti critici, ma offriamo anche servizi di test e logistica volti a far risparmiare il più possibile i nostri clienti”, aggiunge Ghirardi, con cui parliamo dell’azienda e i suoi obiettivi.

Come è strutturata oggi SI Electronics per seguire il mercato?

Oggi, circa 70 persone lavorano per SI Electronics. Ci affidiamo al magazzino e al laboratorio situati in Germania e a diverse sedi: Barcellona, dove mi trovo e da dove seguiamo i mercati del Sud Europa, Amsterdam, Monaco, Porto, Parigi, Londra e Milano, dove abbiamo un ufficio legale diretto da due persone che, lavorando da remoto, seguono il mercato italiano. Siamo presenti anche al di fuori dell’Europa: a Shenzhen, in Cina, abbiamo un ufficio che si occupa degli acquisti e della catena di fornitura, e negli Stati Uniti abbiamo un ufficio a Miami.

È possibile creare un profilo del cliente tipo di SI Electronics oppure il ventaglio di aziende che si rivolgono a voi è molto vario?

Nel periodo segnato dalla carenza di componenti elettronici, abbiamo lavorato molto con clienti del settore automotive e, in molti casi, oltre ad interfacciarci con fornitori Tier 1 e 2, abbiamo avuto contatti diretti con le case automobilistiche, che in quella particolare situazione di mercato avevano deciso di gestire autonomamente gli acquisti dei componenti critici. Attualmente i nostri clienti sono principalmente nel settore medico, militare e aerospaziale, ma si rivolgono a noi anche molti terzisti che hanno bisogno di contenere i costi.

È corretto dire che anche la vostra attività è strettamente legata al problema dell’obsolescenza?

Indubbiamente la gestione dell’obsolescenza è parte del nostro core business. È un tema molto sentito perché, da un lato, la vita utile dei componenti elettronici si sta accorciando – in media, ogni due-tre anni esce una nuova versione di un componente – dall’altro, la vita utile dei prodotti finiti, dai dispositivi medici alle automobili, si è allungata. Ciò rende difficile, quando necessario, reperire il componente esatto o trovare alternative equivalenti, ed è qui che entra in gioco SI Electronics, con il suo know-how tecnico e la conoscenza del mercato.

A proposito di know-how tecnico: quanto è importante il vostro laboratorio in questo senso?

Il SI TechLab adotta precisi metodi analitici per testare la qualità dei componenti, individuare eventuali contraffazioni e analizzare i difetti. L’equipe del laboratorio è coordinata dall’Ing. Paul Braun in qualità di Direttore Globale Controllo Qualità e Ricerca, è certificato EN 9120, soddisfacendo così i severi requisiti dell’industria aerospaziale e della difesa, ed è dotato di vari macchinari all’avanguardia per imballaggi e ispezioni visive, test superficiali, ispezioni a raggi X, prove di composizione dei materiali, decapsulazione e prove di saldabilità. Poter eseguire tutti i test internamente – solo raramente ci affidiamo a laboratori esterni – ci permette di avere buoni tempi di consegna: in uno o due giorni possiamo eseguire anche i test più severi richiesti dal settore automobilistico o aerospaziale e riuscire a spedire componenti entro un massimo di dieci giorni da quando effettuiamo l’ordine al fornitore.

Potete farci una panoramica dei prodotti che trattate e raccontarci quali sono attualmente i “colli di bottiglia” più critici nella fornitura di componenti elettronici?

Trattiamo componenti di ogni tipo e marca: attivi, passivi, memorie, diodi, Fpga ecc. Possiamo fornire qualsiasi tipo e marca di componente richiesto dal cliente, sia in termini di componenti critici che di marche che possiamo reperire a costi ridotti sul mercato asiatico, come Altera, Micron, Nxp, STMicroelectronics, Xilinx. Attualmente, ci sono problemi relativi ad alcune serie ​di componenti Murata a causa del terremoto che ha colpito le zone da cui provengono questi prodotti, ma le aree critiche sono diverse: da Taiwan, la cui situazione politica preoccupa tutti, dato che è lì l’80% della produzione dei componenti, alla siccità nel Canale di Panama, alle tensioni nel Mar Rosso.

Cosa dobbiamo aspettarci, allora, per il 2024?

Nonostante le problematiche evidenziate, il mercato, al momento, sembra abbastanza stabile, ma temo sia una calma prima della tempesta: le previsioni parlano di un mercato dei semiconduttori che raggiungerà i 588 miliardi di dollari nel 2024, e non credo che i produttori siano attrezzati per rispondere a una domanda trainata soprattutto dalle applicazioni dell’intelligenza artificiale, anche perché le fabbriche in cui si è investito per potenziare la capacità hanno ancora bisogno di tempo per diventare pienamente operative.

 Quali sono allora le aspettative di SI Electronics?

Abbiamo buone aspettative, anche perché siamo un’azienda privata, giovane e flessibile, e sappiamo adattarci alle mutevoli esigenze dei nostri clienti, a seconda della situazione del mercato. In questa fase, ad esempio, in cui diversi clienti hanno scorte di componenti piuttosto elevate nel loro magazzino, offriamo loro un servizio finanziario: acquistiamo le loro scorte, le teniamo nel nostro magazzino e ci impegniamo a rispedirgliele quando ne avranno bisogno. Stiamo quindi lavorando anche sulla riduzione dei costi, programmando le spedizioni per la seconda metà dell’anno, quando probabilmente la situazione, come detto prima, sarà diversa da quella attuale.


Edoardo Ghirardi SI ElectronicsChi è Edoardo Ghirardi

Entra nel settore dell’elettronica nei primi anni 2000, lavorando per le filiali inglese e canadese di Future Electronics, per poi maturare diverse esperienze nel settore finanziario e approdare nel mondo dei broker nel 2017, lavorando prima per Rebound e poi per Converge. Nel frattempo, si trasferisce a Barcellona, dove vive dal 2014 e dove, dal 2023, ricopre la carica di Direttore Generale Sud Europa di SI Electronics.

 

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