di Virna Bottarelli | In tema di Smart Car, abbiamo interpellato Mark Patrick, Technical Marketing Manager Emea di Mouser Electronics, che si è focalizzato sull’aspetto della sicurezza delle auto intelligenti e connesse Patrick e ha sottolineato come, per produrre auto sempre più smart e, appunto, sicure, sensori e sistemi di visione siano fondamentali: “Man mano che le case automobilistiche mettono a punto nuovi Adas, nei progetti di veicoli sono incorporati sensori di tutti i tipi per l’acquisizione dei dati. La tecnologia che si sta sviluppando più rapidamente è quella dei sistemi di rilevamento basati sulla visione, che dalle semplici telecamere per la retromarcia ora offre potenti soluzioni di imaging”.
Sistemi di visione sempre più avanzati
Già diffuse anche nelle vetture di fascia media sono le telecamere frontali che, abbinate a un software appropriato per l’elaborazione delle immagini, sono in grado di individuare gli ostacoli e determinare se questi si trovano entro la traiettoria del veicolo. Sistemi più avanzati arrivano anche a tracciare la traiettoria di un pedone e stabilire se è destinata a intersecarsi quella del veicolo, in modo da prevenire incidenti. L’Adas può offrire una serie di risposte, dall’emissione di un semplice avvertimento all’esecuzione di un’azione volta a evitare il pericolo. “Molti modelli di fascia alta integrano attualmente più telecamere, che permettono di conseguenza di avere una visione a 360 gradi del veicolo durante le manovre. Oltre a prevenire danni minori sul veicolo, esse possono identificare la presenza di qualcosa che si muove nelle vicinanze dell’auto e che sfuggirebbe alla percezione del conducente”, dice ancora il Manager di Mouser. I sistemi di visione sono attualmente in grado di riconoscere e leggere anche i limiti di velocità riportati dai cartelli stradali, utilizzando la telecamera frontale o, in alcuni casi, una telecamera dedicata. “In questo caso la risposta del veicolo può variare dalla visualizzazione di una riproduzione del segnale nel campo visivo del conducente all’emissione di un segnale acustico se si supera il limite di velocità o, ancora, alla riduzione della velocità del veicolo, di modo tale che i limiti siano sempre rispettati”.
Patrick cita anche il problema dello sfarfallio che, con l’evoluzione della tecnologia di illuminazione e la sostituzione delle lampade tradizionali con i Led, sia per l’illuminazione stradale che per i fari, è diventato una sfida per i sistemi di visione: “A causa del fenomeno della persistenza retinica dell’occhio umano, il conducente non nota lo sfarfallio, che può però manifestarsi sotto forma di bande scure sulle immagini catturate periodicamente, le quali rendono difficile il riconoscimento dei caratteri (ad esempio i numeri sui segnali dei limiti di velocità). Gli algoritmi avanzati di cattura delle immagini acquisiscono numerose immagini pressoché istantaneamente e le fondono per produrre un’immagine composita di alta qualità, che può essere letta con accuratezza: si tratta della riduzione dello sfarfallio, attualmente impiegata nei sensori di immagini per le autovetture di punta”.
Le telecamere all’interno del veicolo
Entrando, invece, all’interno del veicolo, i sistemi di elaborazione delle immagini possono essere usati per monitorare il conducente e garantire che sia pronto a reagire rapidamente a una situazione di emergenza e, qualora ciò non avvenisse, far intervenire l’Adas: “Una telecamera può monitorare costantemente il volto e la posizione della testa del conducente e, attraverso l’intelligenza artificiale (AI), valutare il grado di sonnolenza e la capacità di attenzione al traffico, accertandosi che il conducente stia controllando frequentemente gli specchietti retrovisori. Se il conducente comincia a distrarsi o mostra segni di stanchezza, il sistema invia dei promemoria o suggerisce di fare una pausa. Il monitoraggio può essere utilizzato anche per misurare l’altezza e la mole del passeggero accanto al conducente per permettere l’apertura corretta dell’airbag in caso di collisione”. Infine, siccome un po’ di comfort non guasta, un software di riconoscimento facciale può anche essere usato per distinguere un conducente dall’altro, o gli occupanti del veicolo, e impostare preferenze ad hoc sull’abitacolo (posizione del sedile, del volante, degli specchietti retrovisori e temperatura dell’abitacolo).