Sulle strade del futuro si viaggerà con il V2X

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smart car Pixabay V2X

di Virna Bottarelli | Secondo l’Osservatorio Smart & Connected Car, saranno le tecnologie V2X (Vehicle to Everything) a consentire alle auto di condividere in tempo reale i volumi di dati prodotti dai sistemi di bordo, percepire l’ambiente circostante e coordinare le manovre in scenari di mobilità complessa. “Usando il V2X per trasmettere identità, posizione, velocità e direzione, il computer a bordo del veicolo sarà capace di creare mappe accurate degli spazi attorno all’auto, supporterà l’implementazione di tecnologie per evitare collisioni e arriverà ad abilitare funzionalità anche più avanzate, come il platooning o la guida collaborativa”, spiega LeAnna Weakley, Field Application Engineer di Kemet, fornitore di componenti conformi agli standard del settore automobilistico per trasmissione, elettronica di bordo e sistemi di ricarica. Weakley apre una parentesi su come le infrastrutture basate sul V2X rappresentino una nuova sfida per i componenti elettronici, che dovranno “soddisfare i requisiti dei sistemi 5G di prossima generazione per applicazioni automobilistiche ed essere in grado di sopportare meglio il movimento, le vibrazioni e altre condizioni variabili” e ricorda come l’AEC-Q200, la qualifica gold standard per la resistenza allo stress che ogni componente elettronico passivo deve soddisfare se deve essere utilizzato in un ambiente automobilistico, pubblicato dall’Automotive Electronics Council, stia guidando gli sforzi di ricerca e sviluppo di aziende come Kemet, che cercano di fornire ai progettisti i componenti giusti per un’ampia gamma di dispositivi per le più recenti piattaforme automobilistiche. “Esempi di queste soluzioni sono la serie KO-CAP di condensatori elettrolitici polimerici, utilizzati in applicazioni infotainment e Adas. La loro struttura polimerica offre diversi vantaggi in termini di prestazioni elettriche, resistenza equivalente inferiore rispetto ai condensatori realizzati in biossido di manganese, che si traduce in una capacità più elevata alle alte frequenze”.

Quali sono le tecnologie V2X disponibili?

L’Osservatorio indica anche che le tecnologie V2X (Vehicle to Everything) ad oggi disponibili sono lo standard ETSI ITS-G5 (basato su WiFi) e la tecnologia cellulare C-V2X (attualmente basata sul 4G, ma in evoluzione verso il 5G). Per tali tecnologie, è stata riservata la banda di frequenza 5 875‐5 905 MHz, come da direttiva europea, con lo specifico scopo di garantire connettività tra il conducente di un veicolo e altri utenti stradali nei dintorni. Le prestazioni attualmente garantite soddisfano pienamente i requisiti dei servizi Day 1 (la cui erogazione è considerata un requisito fondamentale per la messa in esercizio delle cosiddette “Smart Road” dal 2019), ma non ancora quelli richiesti da servizi più avanzati: servirebbero una velocità trasmissiva nell’ordine dei Gbps, una latenza di circa 1 ms e un’elevata affidabilità fino a 250 km/h. La banda a 5.9 GHz non è più sufficiente, la tendenza è verso l’utilizzo di frequenze ad onde millimetriche, con sistemi ad antenne multiple (Mimo) e algoritmi sofisticati di puntamento (beamforming). Si tratta dello standard 5G New Radio (previsto entro la fine del 2020), che considera l’applicazione automotive come uno degli ambiti più strategici e che è particolarmente spinto dal consorzio 5G Automotive Association (5GAA).

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