I più “anziani” la ricordano come EPCOS, la società nata nel 1999 insieme a Infineon da uno spinoff di Siemens. Da allora sono passati più di 20 anni; oggi è diventata TDK Electronics, parte di TDK Corporation, colosso giapponese che sviluppa, produce e commercializza componenti e sistemi elettronici dedicati a mercati tecnologici in crescita, come l’automotive, l’industriale e il consumer, supportata da più di 100.000 dipendenti e da una vasta rete di vendita. L’offerta di prodotto comprende condensatori, ferriti e induttori, dispositivi piezoelettrici e di protezione, sensori e molto altro. TDK Europe è la società di vendita che, con sede a Monaco e circa 390 dipendenti, gestisce la rete commerciale su tutto il territorio europeo attraverso 17 sedi locali. Tra queste, TDK Italy, guidata da sempre da Giovanni Visin, oggi Managing Director, che ci ha parlato di andamenti, risultati e prospettive.
<<anche nel nostro settore, soprattutto a livello europeo, il 2020 porterà un consistente crollo del fatturato, di portata uguale, se non superiore, a quella relativa al periodo 2008-2009. Resta la speranza di una successiva graduale ripresa, a partire dai primi mesi dell’anno prossimo, come avvenne nel 2010, l’anno del boom del fotovoltaico in Italia, che tanti benefici portò anche alla nostra azienda. A questo proposito, ritengo determinante proseguire sulla linea dei macrotrend su cui già stavamo puntando: veicoli elettrici e ibridi, 5G e Industria 4.0>>.
GIOVANNI VISIN, Managing Director TDK ITaly
Può fornirci qualche numero sull’andamento dello scorso anno e un commento ai risultati raggiunti?
Come tutte le principali aziende giapponesi, il nostro anno fiscale inizia il primo di aprile. I dati ufficiali del nostro esercizio precedente, che si è chiuso il 31 marzo, mostrano che, come TDK Corporation, le vendite hanno raggiunto i 1.363 miliardi di yen (-1.4% sull’anno precedente), il reddito operativo è stato pari a 97,9 miliardi di yen (-9.2%) e il reddito netto pari a 57,8 miliardi di yen (-29.7%). I principali motivi che hanno portato a questi risultati conseguiti a livello mondiale sono riconducibili a tre fattori: il rallentamento economico in Cina e nel resto del mondo, causato anche del peggioramento nei rapporti commerciali tra Usa e Cina; l’impatto dovuto al Covid-19 che ha portato a una stagnazione dell’attività economica in ogni nazione e che ha interessato il nostro esercizio nell’ultimo quarter influenzando i risultati; la crescita del segmento Ict trainata dallo sviluppo della tecnologia 5G, che non è però riuscita a bilanciare il calo dei segmenti automotive, industriale e home appliance.
Industriale, automotive e consumer sono i vostri mercati di riferimento. Quali sono le applicazioni più interessanti in questi settori?
L’elettrificazione nell’automotive e, di conseguenza, le colonnine di ricarica nell’industria, insieme al concetto di Smart Car, sono le prime applicazioni che vengono in mente, anche perché ricche di progetti in Italia. Non dobbiamo però dimenticarne altre, come ad esempio il metering, i moduli M2M nelle telecomunicazioni e il ferroviario. Continuiamo comunque a coltivare e seguire molti nuovi progetti nell’automotive tradizionale, negli inverter industriali e fotovoltaici e negli elettrodomestici, che rappresentano il nostro core business attuale.
Ci sono altri segmenti e applicazioni a cui guardate con attenzione? Il medicale, ad esempio?
Il medicale, per ovvi motivi, ha subito un’accelerazione rilevante nei mesi scorsi a livello europeo, trainato da progetti importanti nel settore dei ventilatori polmonari, che hanno portato a un’impennata nel fatturato relativo. In Italia stiamo focalizzando le nostre investigazioni su nuove applicazioni nel settore, ma dobbiamo considerare che si tratta per il momento di volumi di entità modesta rispetto al resto d’Europa, perlopiù connessi ad attività ancora a livello di sperimentazione.
Le vostre soluzioni per l’elettronica: quali tipologie di prodotti includono?
Storicamente i cavalli di battaglia su cui abbiamo costruito la nostra posizione sul mercato italiano sono un’ampia gamma di condensatori di diverse tecnologie (elettrolitici, a film plastico e ceramici), i componenti di protezione da sovratensioni e sovracorrenti (Ptc, Ntc e varistori, sia nelle versioni a disco sia Smd), i sensori di temperatura e i nuclei in ferrite e relativi accessori per la costruzione di avvolti. Su alcuni di questi deteniamo quote di mercato significative, che ci permettono di essere riconosciuti come leader di settore. TDK d’altra parte è sempre stata sensibile all’aspetto innovativo dei suoi prodotti. Posso citare solo alcune tra le innovazioni più recenti: CeraCharge, una batteria Smd ricaricabile allo stato solido per applicazione di safety backup; PowerHap, una famiglia di attuatori piezoelettrici per applicazioni di feedback tattile; i dischi piezoceramici, sistemi a sensore ultrasonico per la rilevazione delle distanze e dei livelli; gli HVC, contattori ad alta tensione utilizzati nei dispositivi di sicurezza; il μPOL, il più piccolo micro Dc-Dc converter al mondo per alimentare Fpga; SoC, Asci, Mcu e il nuovissimo NFC, un’antenna per lo smart entry nelle automobili. Da non sottovalutare, inoltre, il nostro continuo focus sulla sensoristica, grazie anche alle acquisizioni di Micronas e InvenSense.
Recentemente c’è stato un cambio organizzativo nella struttura italiana con la nomina di Sergio Mietta a responsabile della distribuzione. Quali sono le strategie alla base di questi cambiamenti?
Con una seniority molto elevata all’interno del nostro gruppo e nell’impossibilità di incrementare la forza vendita con nuove assunzioni per mantenere gli obiettivi di costo della struttura, sempre più stringenti, abbiamo ritenuto necessario procedere a rimpasti interni per garantire una dinamica di continua evoluzione grazie all’esperienza dei nostri specialisti. A questo proposito, dallo scorso primo aprile, dopo 5 anni, Marco Cassi e Sergio Mietta hanno effettuato una vera e propria “job rotation”, con Sergio diventato responsabile della distribuzione, una posizione già da lui tenuta circa 20 anni fa in EPCOS, e Marco entrato a far parte della vendita diretta, con la responsabilità di alcuni clienti chiave dei settore automotive e consumer.
Quanto vale per TDK la distribuzione e come vede la situazione della distribuzione in Italia?
Godiamo di un ottimo livello di partnership con sei distributori operanti sull’intero territorio nazionale, qui citati in rigoroso ordine alfabetico: Arrow, Avnet Abacus, Comelec, Melchioni, Rutronik e TTI, alcuni globali, altri dedicati al territorio. A questi dobbiamo aggiungere quelli che operano on-line: Digi-Key, Farnell, Mouser ed RS Components. A livello onshore Italia la percentuale del fatturato in distribuzione vale circa il 45% del to- tale e negli ultimi anni è rimasta sostanzialmente inalterata. Ai nostri distributori offriamo un supporto dedicato e peculiare con due persone a Milano, un centro di quoting a Monaco, per garantire una migliore razionalità e tracciabilità a livello europeo, e un reparto di Customer Service centralizzato a Budapest. La struttura del mercato italiano, tipicamente basata su aziende medio-piccole, non può che stimolarci a continuare a incentivare lo sviluppo del canale distributivo per garantire la massima diffusione del nostro brand sul territorio.
Quanto è importante avere una struttura a livello locale a supporto del mercato e dei clienti?
Siamo rimasti praticamente gli unici nel settore dei componenti passivi ad aver mantenuto una struttura operativa così importante e diffusa in Italia, fatta di circa 20 persone per lo più dedicate alle attività commerciali. Struttura che ci ha permesso di trattare con cura, efficacia, passione e dedizione tutti i clienti, dalla multinazionale alla start-up, dal progettista con esperienza pluridecennale allo studente universitario. Far penetrare TDK a tutti i livelli sull’intero territorio italiano, sia dal punto di vista progettuale con i nostri tecnici esperti, sia da quello commerciale con i nostri canali di vendita differenziati, è sempre stata la nostra missione: una struttura radicata sul territorio è fondamentale per perseguirla.